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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).
Cartolina di Natale 2018
Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.
Fine
Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.
Ayios Nikolaos
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Partiamo all’alba da Ieraklion per l’ultima tappa della crociera di prima estate 2011 che ci porta al Marina di Ayos Nikolaos, nella parte Est dell’isola di Creta, in fondo al meraviglioso Golfo Di Mirabello che, come lo stesso "sound" tradisce, è stato così chiamato dai veneziani dell’antica repubblica e, ancora oggi, conserva lo stesso nome.
Elaborazione di un'immagine di Google Maps (immagine satellitare 1)
Foto dai nostri itinerari
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La rotta del July nell'ultima tappa della crociera di prima estate 2011 per Ayos Nikolaos.
Il mare, all’uscita della lunga gettata di Ieraklion, si presenta decisamente buono. Nulla fa presagire la burrasca in arrivo. Ma sappiamo bene che oggi le previsioni meteo, soprattutto sulle grandi perturbazioni, non sbagliano. Ci sembra impossibile, ma la grande burrasca ci sarà. I primi cambiamenti avverranno oggi stesso. Speriamo di fare in tempo a rifugiarci nel Marina dove ci attende il nostro posto per almeno un anno intero (siamo sicuri che ci aspettano). Intanto un venticello da Ovest ci spinge gentilmente su una superficie appena solcata da un treno di piccole onde di poppa che hanno il solo effetto di farci andare più veloci. Ci aspettano 42 miglia di mare lungo costa verso Est; ma noi ci concentriamo solo sulle prime trenta miglia. Infatti, il vento (vedi immagine satellitare 1) viene già dalla direzione prevista e, se dovesse cominciare a soffiare a burrasca, una volta entrati nel Golfo Di Mirabello, non ci darebbe problemi. Purtroppo, a differenza di quel che si potrebbe credere, una navigazione lungo costa è più pericolosa di una navigazione in altura in acque libere. Infatti, con vento ed onde che spingono la barca sulle scogliere, guai ad avere un'avaria. Al gran largo invece, c'è sempre acqua davanti a noi. Ma, a dispetto della nostra circospezione, sempre tesi a scrutare il minimo cambiamento del tempo, tutto fila liscio. Il vento, molto leggero alla partenza, aumenta lentamente, ma regolarmente, regalandoci una velocità sempre maggiore e lasciando la navigazione semplice e piacevole. Finalmente, poco prima di mezzogiorno, ci accingiamo a girare il capo ed entrare nel golfo dove, in fondo, troveremo il nostro Marina. In questo golfo, tra le tante bellezze naturali, esiste una piccolissima isola-fortezza che è un'autentica meraviglia. E' posta subito dopo l'ingresso e dovrebbe comparire alla nostra destra entrando. I veneziani ne hanno fatto una roccaforte imprendibile. Già rocciosa per sua natura e con le coste scoscese, è stata dotata di possenti mura tutt'intorno a pochi metri dal mare. La storia ci racconta che, quando i turchi hanno strappato il mare Egeo ai veneziani, conquistando naturalmente anche l'isola di Creta, Spinalonga (questo è il suo nome) è rimasta per decenni nelle mani di Venezia senza mai capitolare (fu poi consegnata ai turchi a seguito di un trattato commerciale). Nella immagine satellitare 1 il nome di Spinalonga è ben visibile all'ingresso del Golfo Di Mirabello. Dato però che è troppo piccola per poterla distinguere, è stata artificialmente ingrandita all'interno di un cerchio.
Entrando, dopo il promontorio, ci sentiamo ormai sicuri. Eolo, adesso, può fare quel che vuole. Ci viene voglia così di perdere un pò di tempo e fare una piccola deviazione. L'idea è di girare tutt'intorno all'isola e dargli un'occhiata prima di entrare al Marina.
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Appena accostiamo per vedere Spinalonga, frustate di raffiche furiose ci inducono a rinunciare.
Mai pensare ad Eolo con troppa "sufficienza"... Almeno fin quando si è in mare. Tutta la nostra superficiale sicurezza subisce un duro colpo. Raffiche, tanto improvvise quanto violente, ci fanno temere possibili rotture all'attrezzatura. Il July non ha proprio bisogno di avarie. Nella foto sopra, si vede l’isola che ho evidenziato con una linea punteggiata gialla e si vede il mare che ribolle sotto raffiche di vento così potenti da indurci a rinunciare ai nostri propositi: ci andremo un’altra volta.
Così, superata l'idea di attardarci facendo un pò di "tranquillo" turismo prima di entrare in porto, rimettiamo in rotta e, con la coda tra le gambe, portiamo il July a ridosso dell'isola Kolokytha (quella più grande che si vede bene nella immagine satellitare 1) che ci proteggerà dalle raffiche.
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album fotografico - click - "2011 Arrivo al Marina a Creta" Costa Est di Kolokytha.
Infatti, riportata la barca in rotta, col vento di nuovo alle spalle, tutto si fa più semplice e, poco dopo, siamo a ridosso dell’isola di Kolokytha che costeggiamo lungo le sue coste orientali inoltrandoci sempre più in questo golfo profondo una decina di miglia (la sequenza fotografica sopra mostra quasi “cinematograficamente” il nostro avanzare verso il marina). L'abitato di Ayos Nikolaos ci appare dal mare decisamente moderno. Niente in comune con il fascino dell'arrivo a Xania... Tuttavia, abbiamo altre esigenze che prevalgono su questi pensieri. Qui c'è l'unico marina esistente nell'isola di Creta e la sicurezza del posto barca, per noi, è un requisito essenziale. Rimangono tutte le incognite che ci frullano per la testa da quando abbiamo deciso di prenotare qui: "Sarà davvero sicuro? - Troveremo amici come a Monastir? - Avremo comodi negozi per fare la spesa? - Il personale sarà gentile ed accogliente? " Insomma, come sempre, il nuovo un pochino sgomenta... Ma siamo arrivati. E' il momento di entrare. Ad un miglio dall'ingresso, chiamo la reception via radio:
"Ayos Nikolaos Marina, Ayos Nikolaos Marina, this is the sailing yacht July. Over"
(Marina di Ayos Nikolaos, Marina di Ayos Nikolaos, qui la barca a vela July - Passo).
"Welcome July, proceed. How can I help you? Over"
(Benvenuto July, avanti. Come posso aiutarvi? - Passo).
"This is July, we have booked an annual slot by you. I expect you to be able to arrange our arrival. Is there a slot reserved for us where to bring my boat? Over"
(Qui è il July, abbiamo prenotato un posto barca annuale da voi. Mi aspetto che siate pronti a gestire il nostro arrivo. Avete un posto a noi riservato dove ormeggiare?-Passo).
"Yes, of course, we were waiting for you. The second floating pontoon, Southern side. Two people of our staff are waiting there in order to help you berthing. No problem. Over"
(Si certo, vi stavamo aspettando. Il secondo pontile galleggiante, lato sud. Due nostre persone vi attendono sul posto per aiutarvi. Nessun problema-Passo).
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Il nostro ingresso nel Marina di Ayos Nikolaos dove i marinai ci attendono per ormeggiare.
E così finalmente entriamo nel marina (foto sopra). Due marinai ci attendono per aiutarci ad ormeggiare. Il posto è quello definitivo, quello a noi riservato. Siamo impazienti di sistemarci per scendere a dare un'occhiata. E’ ora di pranzo. Ci troveremo una taverna per festeggiare la conclusione di questa crociera di prima estate. Infatti, anche se siamo curiosi di scoprire ogni cosa a terra, sappiamo anche che di tempo ne avremo quanto ne vogliamo... E poi, sentiamo i pancini che brontolano già da un bel pezzo...
Passiamo prima dalla reception, tanto per cortesia e per concordare quando metteremo a posto le carte: decidiamo di fare tutto più tardi. Poi, chiesto loro dove andare per trovare un taverna in riva al mare, ci mettiamo in marcia verso la passeggiata che segue la costa uscendo dal marina verso Nord. Un bel percorso ricoperto da piastre di porfido irregolari segue la scogliera ed un panorama, degno delle migliori aspettative, ci fa da contorno. Il nome Mirabello non è stato scelto a caso. Dopo un centinaio di metri, troviamo alcune taverne, tutte in fila e tutte in riva al mare (come sono ovunque da queste parti). Ne scegliamo una che ci attira più delle altre proprio a ridosso della spiaggia e con tanto bel "fresco" sotto alberi frondosi.
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Venti minuti dopo lo sbarco ad Ayos Nikolaos siamo già in postazione.
Come si vede nella foto sopra: souvlaki e patatine. Effettivamente i greci non hanno molta fantasia in cucina… Anzi… Guai a chi si lascia convincere dalle loro specialità e le assaggia. Spesso ci si espone al rischio. Invece i souvlaki li fanno bene quasi dappertutto e le patatine non sono difficili da fare. Tutto ben innaffiato da una Mythos (mitica birra greca) ben ghiacciata e servita in boccali tenuti nel congelatore.
Finito di mangiare, ci sentiamo rilassati. Il viaggio è alle spalle, la barca ormeggiata al suo posto nel "nostro" marina, è tempo di fare una bella passeggiata... Giusto "per digerire": abbiamo da conoscere ancora tutto. Ogni cosa è nuova e ci incuriosisce. Abiteremo qui per un pò; faremo delle crociere, andremo in Italia per Natale nel prossimo inverno... Ma è qui che avremo la nostra casa. Vogliamo conoscere tutto quel che ci circonda... Ma vogliamo farlo prendendoci tutto il tempo che ci serve, con calma. Per adesso, riprendiamo a camminare per il lungomare fino al porto delle navi. Poi da qui, dirigiamo verso il lago di Venere a vedere questa meraviglia.
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Lago di Venere, ad Ayos Nikolaos (Creta).
In effetti, questo lago ha alcune caratteristiche che lo rendono unico: sorge a pochi metri dal mare, ha una grande profondità ed è circondato da rocce alte a picco sull’acqua. Tra gli antichi vi era la credenza che in questo lago fosse nata Venere: da qui il suo nome. Sulle sue rive vi è un percorso banchinato dove il profilo della costa lo consente (vedi foto sopra). Dalla parte opposta, invece, delle rupi verticali ipediscono lo sbarco.
Elaborazione di un'immagine di Google Maps (immagine satellitare 2)
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Lago di Venere ed Ayos Nikolaos visto dall'alto con tutte le indicazioni necessarie.
Non ci impieghiamo molto tempo per capire che Ayos Nikolaos ci piacerà. Abbiamo a disposizione due spiagge: una a destra ed una a sinistra del marina. Hanno caratteristiche differenti, così, a seconda delle voglie, possiamo andare in una spiaggia di ciotoli circondata da scogli o in una spiaggia di sabbia con acqua che degrada dolcemente verso il largo. Scopriremo presto che entrambe sono ben protette dal Meltemi ed, inoltre, la spiaggia 1 (vedi foto sopra) rimane protetta dal moto ondoso quasi in ogni condizione. Siamo contenti della sistemazione e confidiamo molto sulla strategia che stiamo mettendo in pratica quest'anno. Essendo arrivati a Creta dopo due anni di posto barca in Tunisia, abbiamo preso anche qui un posto barca annuale. Questo vuol dire avere la barca al sicuro mentre noi ci prendiamo tutto il tempo che serve per fare i turisti a terra. Creta è un'isola molto grande e molto varia: ne avremo da girare. Inoltre siamo al 20 di giugno e la bella scoperta che Ayos Nikolaos è anche un bel posto di villeggiatura ci fa immaginare che anche le giornate passate qui d'estate tra bagni, passeggiate, gite in bici, visite culturali ai paesini ed ai siti archeologici vicini, etc. , saranno belle giornate di vacanza.
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album fotografico - click - "2011 Ayos Nikolaos"
Rientrati in barca nel pomeriggio, mentre Margherita rassetta l’interno della barca dopo la navigazione e tira fuori “gli elementi stanziali” che caratterizzano il July nelle lunghe soste (forno a microonde, antenna satellitare, biciclette, etc.), io tiro fuori gli ormeggi invernali (quelli doppi dotati di molloni e di cime ad alta resistenza). Ormai siamo al nostro posto ed anche sapendo che faremo ancora qualche crociera prima dell’inverno, pensiamo di stare qui almeno fino alla fine di agosto. Dobbiamo sistemare bene la barca anche perché, nei prossimi giorni, affitteremo un auto e ce ne andremo in giro per l’isola a fare i turisti terraioli per un po’.
La sera ceniamo a bordo davanti alla televisione. L'antenna satellitare è montata e un sano telegiornale TG5 ci riporta in Italia. Margherita ha cucinato proprio una bella cenetta... Poi, passeggiata serale per ripercorrere le strade che abbiamo già fatto oggi di giorno. Le luci della sera sono sparse un pò dappertutto... Ed i negozi per turisti sfavillano accattivanti. Quando giungiamo sul lungolago rimaniamo colpiti dalla bella atmosfera che ci circonda.
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Suggestioni notturne a bordo lago - Ayos Nikolaos.
La foto sopra, mostra una chiesetta illuminata che si nasconde sotto il fogliame che copre buona parte della “passeggiata” a bordo lago. I greci hanno questo vezzo di costruire chiese e chiesette ovunque. Hanno un loro stile originale ed un buon gusto innato. Inoltre le curano e, anche nei posti più improbabili, le troviamo sempre pulitissime, ordinate ed appena dipinte. Rimaniamo a guardare questo angolino per un pò, poi ci giriamo a guardare il lago illuminato che pulsa di vita festosa e tranquilla tutt'intorno. Ci sembra che Ayos Nicolaos ci dia il benvenuto... Sapevamo che il posto ci sarebbe piaciuto.
Quando abbiamo deciso di prenotare in questo marina, avevamo in mente un’idea ben chiara: avere un ormeggio sicuro in un mare “temibile” dal quale uscire nelle giornate di bel tempo. Questa strategia però si dimostra subito del tutto fuori dalla realtà. La grande burrasca annunciata sin da quando abbiamo deciso di partire da Xania, tre giorni fa, è puntualmente arrivata. Il gran ballo, fuori, ha avuto inizio mentre stavamo arrivando qui, dentro il Golfo di Mirabello, in un mare protetto. Già il giorno dopo però, siamo sconcertati per gli strattoni che il July subisce all'interno del porto. Per fortuna, appena arrivati, abbiamo usato i cavi d'ormeggio invernali: grossi, in doppio e con dei molloni che sembrano (ma non sono...) assolutamente sovradimensionati. Gli strattoni durano tre giorni e siamo così impressionati che discutiamo tra noi se non sia il caso di rinunciare alla prenotazione e proseguire verso Marmaris in Turchia. Io intanto non perdo occasione per "intervistare" gli equipaggi delle barche occupate da "stanziali": gente che viene da tutta Europa (...e non solo) che vive in barca principalmente qui ad Ayos Nikolaos. Voglio cercare di capire se questo marina è rischioso. Però, a dispetto delle mie paure, tutti mi tranquillizzano. Quello che sta succedendo è un fatto del tutto eccezionale. Fuori le onde hanno un'altezza media di cinque metri e vengono da una direzione che consente loro di infilarsi fino in fondo al golfo, dove siamo noi. Ma è un evento così raro che la maggior parte degli intervistati mi riferisce di non averlo mai visto. La buriana dura a lungo e veramente non se ne può più... Poi, al quarto giorno, tutto si calma e comincia un periodo di tempo stabile. Qui il caldo c'è. Siamo molto a sud: siamo più a sud di Monastir, in Tunisia.
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Il July ormeggiato ad Ayos Nikolaos. Si vedono i molloni ed il cavo TV satellitare.
Col bel tempo, un giorno, decidiamo di uscire in barca. In tante stagioni passate in sardegna, abbiamo sempre visto con un pizzico di invidia, quelle barche che avevano un posto fisso e che, alla fine di una splendida giornata passata in mare, rientravano senza avere il problema di sapere se sarebbero stati accolti in porto. Avremmo fatto lo stesso: questa era l'idea. Ma ci dobbiamo arrendere all'evidenza. Verso le dieci del mattino, il Meltemi che soffia sempre, giorno e notte, rinforza. Ci accorgiamo che rinforzerà per tutto il giorno fino a raggiungere la sua massima forza alla sera. Non ci sono posti abbastanza riparati dove starsene all'ancora tranquilli. Anche nelle baiette protette dalla maretta, il vento soffia forte e disturba la sosta. Così cade, senza più speranza, la nostra idea di fare gitarelle in barca bighellonando senza impegno. Qui, o si naviga o si sta in porto. Dobbiamo elaborare una strategia diversa.
Così, si fa strada in noi l'idea giusta: Creta è un'isola molto grande e varia, non si può pretendere di visitarla col metodo mordi e fuggi; ogni tanto affitteremo un auto ed andremo a fare i turisti via terra. Ne avremo almeno per un paio di mesi... Così, piacevolmente, senza stress... Ogni settimana prepareremo una gita, anche di più giorni se necessario, e partiremo alla conoscenza di Creta. Cominciamo con Ayos Nikolaos e tutto quello che ci circonda entro un raggio di pochi chilometri. La prima cosa che visitiamo è il museo archeologico qui in città.
album fotografico - click - "2011 Museo di Ayos Nikolaos"
La visita al piccolo museo archeologico di Ayos Nikolaos ci mostra ancora una volta la ricchezza di storia di quest’isola. Un piccolo museo di provincia infatti (non siamo ad Ieraklion), si permette di esporre così tanto materiale di alto pregio e grandissimo interesse.
Facciamo diverse gite, tutte piuttosto vicine al Marina. Tuttavia, non le riportiamo in questa web page perché avremo successivamente migliori opportunità per illustrare le località che visitiamo.
Per concludere, ci piace menzionare la bella cena con i nostri amici Paolo ed Angela che partono domani. Li abbiamo conosciuti a Kapsali, nell'isola di Kithira. Da li, abbiamo fatto diverse tappe insieme fino ad Ayos Nikolaos. Hanno dovuto rimanere nel marina per tutto il periodo della burrasca. Adesso però, mentre noi siamo arrivati, loro devono riprendere il mare.
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Ayos Nikolaos: A cena con gli amici Paolo ed Angela la sera prima della loro partenza.