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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).
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Cartolina di Natale 2018
Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.
Fine
Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.
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Scheda tecnica del July
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Foto dai nostri itinerari
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Lo scafo é un progetto di Kauffman e possiamo confermare che le qualità marine dell'imbarcazione sono sempre eccellenti. Quando le condizioni meteo si fanno dure, con mare e vento contrari, il solo motore (Lombardini 28CV) fa fatica e la velocità scende rapidamente. Abbiamo risalito a motore contro 25N apparenti alla velocità di 3,5N più di una volta. Ma la cosa ha senso per piccoli tratti. In caso contrario occorre passare decisamente alle sole vele (la barca sbanda ed il motore va spento - mai usare il motore oltre i 15° di sbandamento ). In questo caso, a patto di mantenere una velatura adeguata, la barca prende normalmente una buona andatura. A fine maggio 2010, siamo partiti da Le Castella (Calabria) destinazione Corfù (Grecia). Lasciato a poppa Capo Rizzuto, ormai distante una decina di miglia, si é alzato un vento apparente di 22-25 nodi che ci ha costretto a bolinare pur mantenendo la rotta. Spento il motore, in forza di vele con genoa intero e randa con una mano di terzaroli, la barca ha percorso 32 miglia in 6 ore. Poi tutto é cessato come era cominciato ed abbiamo dato di nuovo motore. Un'altra volta, 8 miglia a sud-ovest di Livorno, navigando al traverso con mare che si era fatto pericoloso, lo scafo é stato "steso" fino a mettere l'albero in acqua. L'onda si é rovesciata a cascata tenendo la barca sdraiata per qualche secondo... Poi lo scafo si é raddrizzato da solo riprendendo la navigazione senza danni... Se si escludono gli oggetti che, trovandosi in coperta nelle vaschette "raccogli-cime" in pozzetto, si sono persi in mare. In conclusione, é sempre difficile emettere giudizi di questo tipo senza ricorrere a prove tecniche rigorose e, se possibile, comparate. Ad ogni modo, abbiamo avuto occasione di vedere come questa barca si comporti nelle circostanze più disparate... ed abbiamo imparato a fidarci di lei.
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A titolo di esempio, il video sotto è stato girato nel corso di un viaggio tra Crotone e Santa Maria di Leuca. Il vento era intorno ai 25 nodi apparenti ed il mare era mosso di conseguenza (come sempre, anche questo video appiattisce le onde... Che comunque non frangevano e non intervenivano nell'assetto complessivo dello scafo). Nel video si vede la randa che fa delle vistose pieghe nei pressi della trozza. Per sistemarla avrei dovuto salire in coperta e lavorare a pié d'albero, ma sarebbe stato un rischio inutile ai fini della velocità ed alla mia età si diventa prudenti.
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Interni del July
La dinette é molto confortevole. Disegnata in modo classico, fornisce il massimo del comfort in un'imbarcazione di questo tipo. Il tavolo al centro, con le sue "orecchie" di tipo reclinabile, consente un uso del locale in tre versioni distinte:
Versione salottino:
con le orecchie entrambe abbassate sei persone stanno comode nei divanetti.
Versione pranzo:
Con le orecchie entrambe alzate, quattro persone stanno comode per mangiare in un tavolo spazioso (abbiamo mangiato spesso e bene anche con sei persone intorno al tavolo).
Versione sofà:
orecchie entrambe abbassate, materas sino tagliato a misura, il divano a "C" di dritta si trasforma in un sofà a due posti: comodissimo per vedere la televisione la sera in due.
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La dinette
Tavolo da carteggio:
un'ampia zona carteggio, a murata a sinistra entrando, consente di tenere ordinatamente insieme le "cose del comandante". Un pacco corposo di carte nautiche trova posto sotto il piano di carteggio sollevabile. Le dimensioni sono opportunamente studiate per accogliere il formato carta nautica più diffuso piegato in due. Oggi, con l'uso massiccio della cartografia elettronica, le carte (sempre pronte in caso di emergenza) rimangono all'interno ed il tavolo da carteggio si trasforma nell' "ufficio del comandante".
Il tavolo da carteggio
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La cucina:
la cucina si trova a dritta entrando ed occupa un ampio angolo situato all' altezza del baglio massimo. Si sviluppa in modo classico, ovvero secondo una disposizione ad "L" con frigorifero a pozzetto, doppio lavello, cucina a tre fuochi con forno, cassettiera, sottolavello e vano pentole. Una "credenza" a murata ospita piatti e bicchieri a sinistra e dispensa a destra.
La cucina
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La cabina di prora:
é la cabina che usiamo come cabina padronale. E' dotata di ampi spazi in grado di accogliere le tante cose che trovano posto nella cabina di chi in barca vive per molto tempo. A destra abbiamo un armadio in alto ed un ampio stipo in basso; a sinistra una "panchetta" ospita un vano portascarpe e sopra uno stipetto dotato di ripiani. Profonde filiere portaoggetti "ingoiano" un mucchio di cose di uso quotidiano… Sotto il letto, ampi vani contengono di tutto… Ad esempio, la maggior parte delle attrezzature da lavoro, di cui il July ha un'ampia dotazione, trovano posto qui, sul lato sinistro. Una cassettiera a tre cassetti, ben visibile nella foto, ospita attrezzi di uso più frequente.
La cabina di prora
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La cabina di poppa è abbastanza ampia per dormirci in due. Come la cabina di prora, oltre al letto, è dotata di un sedile, un armadietto, uno specchio a grandezza d'uomo ed una serie di gavoni. Non ho potuto fare la foto perché durante il viaggio del July è diventata un ripostiglio temporaneo... È così piena che nessuna foto avrebbe senso per rappresentarla. Tra le tante cose che "ingloba", voglio ricordare: il tender sgonfio quando non è in uso (se no sarebbe in coperta), una lavatrice comprata a Monastir, due biciclette ripiegabili nella loro sacca, la grand "capote" che occupa lo stesso spazio di un tender, etc.
Se vuoi vedere un video dell'interno della barca, fai - click -
(si aprirà un'altra scheda; per ritornare qui basta chiuderla)
Motore:
E' un Lombardini 28CV
LDW1003 M anno 2002.
Se vuoi vedere le caratteristiche del motore fai - click - istruzioni -
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Vai al sito della Lombardini Marine - click -
La Grande Capote
Nel mese di novembre del 2009, ci siamo preparati ad affrontare per la prima volta i mesi invernali a bordo. Abbiamo fatto due cose che non avevamo ancora fatto prima di partire: installare la parabola per la televisione satellitare e dotare il July di una "grande capote" per chiudere completamente tutto il pozzetto e creare un ampio spazio protetto dalle intemperie (vento ed acqua soprattutto).
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Presentazione fotografica de "La Grande Capote" fatta fare a Monastir.
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Siamo andati da Mohamed, che ha la sua "bottega artigiana" all'interno del marina. Ci siamo messi d'accordo su un modello che avevo precedentemente studiato e progettato in ogni dettaglio… Devo dire che il risultato è stato soddisfacente ed oggi non sapremmo più stare senza questa copertura integrale.
I pannelli solari
I pannelli solari sono stati installati, per la prima volta, ad Agios Nikolaos (Creta) nel mese di Aprile dell'anno 2012. Inizialmente sono stati incernierati sulla falchetta (esattamente al giardinetto di dritta e di sinistra). Nella stagione seguente, a Marmaris in Turchia, è stata realizzata la struttura di sostegno definitiva che si vede in figura (sotto)..
I pannelli solari installati sul July. Si vede bene la struttura tubolare in acciaio inox che li sostiene.
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I pannelli Sono due pannelli da 80 watt ciascuno e sono sufficienti ad assicurare energia per tutte le utenze di bordo (frigorifero compreso). Un'apposita centralina si occupa di gestire in modo automatico la carica delle batterie di servizio alle quali i pannelli sono collegati. In particolare gestisce la ricarica (interrompendola quando è completa) e la coesistenza con l'impianto che prende energia dall'alternatore del motore.