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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).
Cartolina di Natale 2018
Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.
Fine
Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.
Catacombe di Milos
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Le catacombe di Milos, un cimitero della prima era cristiana, sono situate a sud-ovest del villaggio moderno di Trypiti, a 200m dalle mura dell’antica città. Consistono in un complesso sotterraneo di camere e corridoi che sono state intagliate nella “morbida” roccia vulcanica ( il tufo). Il complesso include anche una cripta funeraria familiare. La lunghezza totale delle catacombe è di circa 200m. La larghezza varia da 1 a 5m e l’altezza da 1,6 a 2,5m. Ci sono due tipi di tombe che sono state scavate nelle pareti: le tombe ad arco (arcosolia) e quelle orizzontali (loculi). Le tombe ad arco sono sia singole che doppie. Ci sono inoltre tombe scavate sul pavimento. Alcune tombe ad arco conservano tracce di decorazioni pittoriche, frammenti di iscrizioni e “vaschette” (conche absidali) destinate a contenere offerte o, più semplicemente, lampade. Nel mezzo della sala III, c’è un’unica tomba posta in terra, nota come “la tomba del testimone”, che molto probabilmente veniva usata come “mensa” dotata di un “ciborio”.
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Foto riproduzione di una scheda esplicativa posta all'ingresso delle catacombe di Milos.
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Localmente queste catacombe erano note come “Greek caves” (grotte greche). Avevano già subìto estesi danneggiamenti e spoliazioni anche prima della visita dell’archeologo tedesco Ludwig Ross nel 1844. Furono ispezionate, nel 1778, dall’archeologo francese Ch. Bayet e nel 1907 dall’archeologo greco Georgios Lampakis. Le catacombe sono state oggetto di ricerca e studi sistematici nel 1928 da parte del professor Georgios Sotiriou.
Gli scavi nel lato sud-est delle catacombe hanno rivelato la parte sud (di una quindicina di metri di lunghezza). Sebbene la volta fosse quasi completamente collassata, le pareti con le tombe ad arco (arcosolia) e quelle orizzontali (loculi) non erano danneggiate. Sono state trovate due tombe a parete, un sarcofago di marmo e trentatré tombe scavate a terra. Nel punto più alto della parte sud della camera III, è stato scoperto un “cubiculum”. Verso ovest, è stata anche scoperta un’altra camera chiamata “Bayet Hall”. Verso sud, dove sembra fosse situata l’entrata al cimitero originale, hanno trovato, oltre ad una parete semicircolare, una colonna di marmo scanalata.
I ritrovamenti e le offerte sepolcrali (gioielli, lampade, etc.) ci consentono di datare l’uso di queste catacombe come cimitero dalla metà del primo secolo D.C. fino al sesto. Nell’antica città, e sopra l’anfiteatro, al sito così detto “Tre Chiese”, ci sono i resti di una fonte, probabilmente di un battistero. Ciò è stato oggetto di studi e ricerche da parte della British School di Atene. Questa ha la forma di una croce equilaterale i cui bracci terminano con delle nicchie semicircolari (una fonte in quattro parti). Ciascun braccio della croce ha due gradini che conducono ad un fondo squadrato. Sotto la parte più bassa del braccio ovest, si trova un condotto circolare per l’acqua che probabilmente era connesso alle fognature. Tutta la fonte è rivestita in marmo. Intorno all’area delle catacombe e dell’antica città, ci sono piccole tombe familiari anch’esse scavate nella roccia.