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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).

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Cartolina di Natale 2018

Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.

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Fine

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Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.

Da Kiato a Sami

Navigation

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La sosta a Kiato, dopo che si era alzato un forte vento da Nord, era diventata scomoda per noi. La nostra posizione, seppure non pericolosa nel senso stretto del termine, si era rivelata esposta ad una risacca che avrebbe potuto facilmente causarci dei problemi. Così, dopo una notte abbastanza movimentata per il July, a mezzogiorno abbiamo preso il mare in direzione di Galaxidi (un porticciolo protetto ad una trentina di miglia di distanza che avevamo già raggiunto in occasione del nostro passaggio da queste parti nel 2010  - click).

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Foto dai nostri itinerari

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Vista della banchina sotto le case del paesino di Galaxidi (vicino all'antico santuario di Delfi).

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Galaxidi è uno scalo molto piacevole. Un paesino originale, poco cambiato dal turismo, che è stato costruito su un piccolo promontorio sopra un’insenatura protetta che funge da porticciolo (vedi foto sopra). Quando siamo arrivati, verso le sei di sera, per un attimo abbiamo temuto di non trovare posto. Poi, per fortuna, ci siamo sistemati proprio a ridosso dello scalo dei traghetti che fornisce un'ottima protezione. Nella "immagine satellitare 1" quì sotto è messa in evidenza tutta la rotta percorsa dal July da Kiato fino a Sami (passando per Galaxidi e per Trizonia).

Contact

 

ilviaggiodeljulymail@gmail.com

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                                   (immagine satellitare 1)

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Il July da Kiato a Sami (nell'isola di Cefalonia) con tappe a Galaxidi e Trizonia.

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Siamo rimasti a Galaxidi solo una notte. La mattina dopo, alle sei, siamo partiti per Trizonia. Avevamo immaginato di fare il percorso Kiato-Trizonia in un'unica tappa. Sono circa cinquanta miglia: partendo alle sei saremmo arrivati intorno alle sedici. Ma abbiamo deciso all'ultimo momento di salpare ed era ormai quasi mezzogiorno. Inoltre, anche la consultazione del meteo ci aveva dato ulteriori buone ragioni a sostegno di questa scelta.

Domenica 29 giugno alle undici del mattino siamo entrati nel porticciolo dell'isola di Trizonia.

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                                   (immagine satellitare 2)

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Partito da Galaxidi, il July giunge a Trizonia domenica 29 giugno.

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Il nostro arrivo nel porticciolo di Trizonia è stato uno dei tanti momenti di questo viaggio che ricorderemo sempre con grande piacere. "Radio Banchina" ci aveva già informati sul fatto che a Trizonia trovare posto è veramente difficile. Invece, poco prima di entrare, abbiamo visto uscire una barca a vela delle stesse dimensioni della nostra. Appena dentro, ci siamo accorti che coloro che erano appena partiti probabilmente "ci volevano bene": non solo ci avevano lasciato il loro posto, ma questo si trovava nella posizione più ambita proprio a ridosso del molo di sovrafflutto. Così, ci siamo apprestati a fare una manovra da "equipaggio consumato": accostata in banchina con un solo colpetto di motore in retro per fermare la barca a pochi centimetri dal molo. Sorpresa! Abbiamo trovato ad attenderci Gerard ed Annick che, avendoci visto entrare, sono venuti a prenderci le cime. Gerard ed Annick sono degli amici che abbiamo conosciuto e frequentato a Monastir, in Tunisia negli anni dal 2009 al 2011... Non ci si vedeva da quei tempi. E' stato molto bello incontrarsi ancora così... inaspettatamente.

Siamo rimasti a Trizonia diversi giorni (dal 29 di giugno al 5 di luglio). E' stata una sosta piacevole e riposante in compagnia di vecchi amici. Abbiamo fatto molte passeggiate. Dando un'occhiata alla (immagine satellitare 2) si vede bene come fosse possibile passeggiare per la bella campagna all'interno oppure raggiungere a piedi una delle tante spiagge dell'isola.

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Trizonia: Foto del "lungomare" sulla costa nord (che guarda alla Grecia continentale).

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A onor del vero, dobbiamo dire che all'arrivo si pensava di passare a Trizonia almeno una quindicina di giorni. La piacevolezza di questo scalo, combinata con il desiderio di passare alcuni giorni senza pensieri, ci faceva “pregustare" una lunga sosta. Però, abituati ormai ad una vita “densa di stimoli”, dopo sei giorni di dolce “far niente”, abbiamo deciso di salpare: destinazione Mesolongi.

La decisione è stata presa volentieri anche per la combinazione di due fattori importanti in prospettiva: volevamo approfittare di una mezza finestra di tempo favorevole prima di alcuni giorni di forti venti contrari e, in più, la nostra riserva di contanti si stava assottigliando e sull'isola, come sulla costa di fronte, non esiste una cassa automatica (BANCOMAT) per prelevare.

Siamo partiti alle quattro del mattino, quando era ancora notte. Per fortuna avevamo il plotter GPS (uno strumento satellitare che mostra la rotta ed il percorso del July in video sulla carta nautica elettronica). Avevo controllato all'ingresso la perfetta aderenza delle carte alla realtà e quindi potevo fare una navigazione "strumentale" nel buio più nero che io abbia mai incontrato finora. Quando è notte gli occhi non riescono ad apprezzare le distanze a mare e quando si deve imboccare uno stretto passaggio... Beh!... Senza l'aiuto del plotter avremmo avuto grossi "mal di pancia" a bordo.

Ad ogni buon conto, scapolato il punto più stretto del passaggio tra l'isola e il continente, abbiamo messo il July alla "frusta": erano previsti forti venti contrari per le due del pomeriggio e volevamo essere già a Mesolongi a quell'ora. La navigazione è stata molto veloce ed abbiamo raggiunto presto il passaggio sotto il ponte di Rion- Antirion. Anche se ormai non era la prima volta che affrontavo quel passaggio, le comunicazioni via radio con "Rion Traffic" per chiedere l'autorizzazione e le istruzioni per il transito mi hanno impegnato parecchio. Nel July il VHF è sottocoperta, quindi per parlare alla radio devo abbandonare la guardia e lasciare che la barca proceda sotto il controllo del pilota automatico. C'erano traghetti che facevano la spola da un lato all'altro e che attraversavano pericolosi la nostra rotta... Come si sa, le regole di traffico danno loro la precedenza. Comunque, tutto è andato bene senza sviste o imprevisti ed in men che non si dica ci siamo ritrovati dall'altra parte del ponte con il July lanciato sotto la spinta combinata di vela e motore. Queste condizioni ci hanno portato al traverso di Mesolongi in anticipo sulle più rosee previsioni e, in aggiunta, dell'atteso forte vento contrario... Non v'era traccia. Così, con Margherita, abbiamo deciso di allungare il passo per portare il July direttamente a Cefalonia (una rotta di lunghezza quasi doppia rispetto a quella programmata - vedi immagine satellitare 1).

Fatta la nuova rotta: nuovo porto di destinazione è Sami.

Siamo arrivati alle sei di sera dopo una bella "galoppata" ed abbiamo trovato posto senza problemi. Una bella fortuna!

Con nostra grande sorpresa, abbiamo trovato a Sami un gran numero di barche italiane (dopo tanti anni nel mare Egeo dove di italiani se ne sono visti pochi, è stata una sorpresa piacevole trovarne tanti a Cefalonia). I prezzi alti dei porti italiani e la pedanteria dei troppi controlli ai quali si è soggetti sulle nostre coste inducono molti vacanzieri a prediligere i porti della Grecia Ionica. In aereo o in traghetto si arriva in poche ore e i prezzi bassi praticati da queste parti rendono il tutto conveniente.

 

 

 

La sosta a Sami

 

 

 

Devo dire che non era per noi la prima volta che mettevamo piede sull'isola di Cefalonia. Già nel 2010 avevamo toccato i porti di Fiscardo, Sant’Eufemia e Poros… Ma non avevamo mai preso la decisione di visitare l’intera isola via terra. Questa volta, avevamo deciso che avremmo affittato una moto per qualche giorno in modo da girarla tutta..

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                                   (immagine satellitare 3)

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L'isola di Cefalonia ( con Itaca affiancata a Nord-Est )

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Per dovere di “cronaca”, devo spendere due parole sul porticciolo che ci ha ospitato a Sami. Facendo riferimento alla immagine satellitare 4 qui sotto, si vede bene come la freccia indichi la posizione che il July occupava. Ora, per motivi misteriosi (...stendiamo un velo pietoso sui motivi), il progettista del porto ha deciso a suo tempo di aprire degli archi che favorissero la circolazione di acque limpide lungo tutto il molo di sottoflutto (dove noi eravamo ormeggiati di poppa). Una seconda freccia indica la direzione del vento prevalente (quello che soffia di pomeriggio tutti i giorni).

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                                   (immagine satellitare 4)

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Il porticciolo di Sami a Cefalonia: si noti il molo dove era ormeggiato il July.

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La conseguenza di ciò è che ogni pomeriggio, o quasi, fino a sera una fastidiosissima maretta si “abbatteva” sul lato esterno di questo molo e, una parte considerevole di questo “sciacquio” passava all’interno “sbatacchiando” la poppa del July e di tutte le altre barche ormeggiate lungo questa banchina. Sebbene il moto ondoso rappresentasse effettivamente un fastidio, devo dire comunque che lo sopportavamo tutti con buona disposizione d'animo. L'ormeggio era gratuito ed il paesino era carino. Inoltre, ci si trovava in una località di Cefalonia quasi baricentrica... Eccellente come punto di partenza per qualsiasi gita a terra. In più, eravamo molto vicini alle due cose che volevamo assolutamente vedere: lo xenote e la grotta ( vedi immagine satellitare 3 ).

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Arrivati a Sami, ogni giorno, di pomeriggio, il vento ci sballottava in porto...

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Nella prima giornata della nostra sosta a Sami, come facciamo sempre in questi casi, abbiamo esplorato il posto. Lo scopo è quello di conoscerlo abbastanza da poter approfittare di tutte le risorse che può offrire.

Avendo trovato, ormeggiate con noi, un bel numero di barche italiane, la maggior parte delle informazioni siamo riusciti ad averle direttamente dai nostri connazionali. Un giro per le strade, una visita al supemarket per rifarci gli occhi dopo la sosta a Trizonia, una bella passeggiata per i vicoli ci hanno fornito un quadro completo. Non abbiamo certo trascurato di raccogliere informazioni su "dove andare per affittare una moto". Questa operazione è sempre utile in Grecia: non tutti sono uguali. Una moto nuova o quasi, perfettamente funzionante ed una adeguata copertura assicurativa, insieme al prezzo, sono fattori di scelta fondamentali. Così l'indomani, inforcata la moto, siamo partiti per il "tour dell'isola". Prima tappa: lo xenote.

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L'interno dello xenote di Cefalonia. Notare, in alto nella foto, gli alberi che ne orlano il bordo.

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Noi avevamo già un’idea precisa su cosa fosse uno xenote. Durante il nostro viaggio in Messico e nel Chiapas alla “scoperta” dei resti della civiltà Maia, avevamo visto come molti dei loro villaggi sorgessero in prossimità di uno xenote. La presenza di acqua dolce, insieme a credenze religiose sul collegamento fra gli xenotes e  il “regno dei morti” sono le motivazioni ormai note per questa loro scelta. Dal punto di vista geologico, lo xenote è un "buco" nel terreno, più o meno grande, in fondo al quale si trova una "grotta" solitamente piena d'acqua. Questi si formano in terreni carsici pieni di grotte sotterranee quando la volta di una di queste crolla aprendo un foro che apre alla vista il suo interno con l'acqua che contiene. Guardando la foto sopra, da noi scattata durante la visita a questa "meraviglia della natura", si vede bene la parete di roccia che originariamente era chiusa. Notare le stalattiti ed il buco in alto, prodotto dopo il crollo della volta, sul bordo del quale si affacciano gli alberi del terreno soprastante.

Questo xenote a Cefalonia è piuttosto famoso come attrazione turistica. Per consentirne la visita in sicurezza. è stato realizzato un tunnel artificiale che dall'alto collega l'entrata (che è esterna al livello del suolo) con l'interno dello xenote al livello dell'acqua.

Qui, alcune imbarcazioni caricano i turisti per portarli a visitare tutta la grotta.

Le foto che seguono mostrano l'interno dello xenote così come noi lo abbiamo visto.

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Album fotografico   - click -   "Xenote a Cefalonia"     - istruzioni -

Esiste a Cefalonia un’immensa grotta visitabile turisticamente. Dal punto di vista geologico si tratta di una formazione simile allo xenote appena visto. Voglio dire che i processi che l’hanno generata sono simili e, probabilmente, risalenti alla stessa epoca. La differenza più evidente e che la volta è integra (quindi il visitatore si trova al chiuso) e non c’è acqua al suo interno. Queste differenze, che sembrano poca cosa in termini geologici, offrono invece al visitatore scenari completamente diversi. Nella grotta sono state sapientemente posizionate delle luci (in caso contrario il buio sarebbe stato assoluto) che creavano una forte suggestione. Il fatto che poi non vi sia acqua, non è del tutto vero. Infatti, gocciolamenti continui hanno prodotto, in milioni di anni, una miriade di stalattiti e stalagmiti. Così, dopo la visita allo xenote, ci siamo recati a vedere la grotta (la foto sotto ne mostra l'interno).

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Interno della grotta che abbiamo visitato a Cefalonia (notare la suggestiva illuminazione).

La foto mostra il gran numero di stalattiti e stalagmiti presenti in questa grotta. Fa grande impressione la consapevolezza di quanto tempo sia stato necessario per queste formazoni: tempo infinito durante il quale la grotta era un luogo nascosto isolato dal "mondo dei vivi". La visita è stata molto interessante e la presenza di una lunga fila di visitatori in attesa del permesso di ingresso (si entrava per numero chiuso) testimonia la grande attrazione esercitata da questo sito. Alcune foto che abbiamo ripreso al suo interno, anche se non possono trasmettere la suggestione del momento, almeno descrivono quel che si vede.

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Album fotografico   - click -   "Grotta a Cefalonia"     - istruzioni -

Il giorno dopo abbiamo deciso di fare “un’uscita culturale”. Ci siamo prima documentati sulla storia di Sami. - L’antica Sami, edificata in fondo alla sua baia naturale, è stata una delle quattro città-stato della “Tetrapoli di Cefalonia” che fiorì durante il periodo ellenico classico (dal V° al II° secolo A.C.). Come città indipendente ed autonoma, essa aveva una sua propria politica estera e batteva moneta (col suo nome ben in vista). La sua economia era costituita principalmente dal commercio e dal traffico marittimo, la rimanente popolazione era dedita soprattutto all’agricoltura ed all’allevamento. Le sue due “cittadelle fortificate” occupavano la sommità delle due colline “Paleokastro” e “Agioi Fanentes”, mentre la città si espandeva ai piedi della collina nelle località rispettivamente di “Loutro” e “Kaminia”. Le sue impressionanti fortificazioni circondavano le due colline e raggiungevano la costa seguendo una linea a loro parallela. L’indipendenza e l’autonomia della città-stato di Sami ebbe fine nel 188 A.C. dopo un assedio durato quattro mesi da parte dell’esercito romano alla guida del console Marco Fulvio Nobilio. Non ostante ciò, la città riprese ancora una volta a prosperare nel 1° secolo A.C. fino al 3° secolo D.C. - Così siamo partiti per una scarpinata verso quel che resta delle fortificazioni di cui abbiamo appena parlato.

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Due foto scattate tra le rovine di Paleokastro, la cittadella fortificata dell'Antica Sami.

Le rovine arrivate fino a noi di queste fortificazioni sono impressionanti. Nella foto sopra ci troviamo nell'antica porta Est, situata a “Paleokastro”, alla quale si accede tramite scale mentre un lungo corridoio largo m1,30 e lungo 14m conduce direttamente al centro della cittadella. Rimangono anche le mura che si snodano lungo il costone Est della collina che sono fatte di grossi massi squadrati secondo la tecnica delle costruzioni trapezoidali. Si notano bene, inoltre, le rovine della torre a base quadrata (m10xm10) che si trovano sulla collina di “Agioi Fanentes”, torre costruita seguendo la tecnica trapezoidale con le pietre connesse tra loro con nottolini di piombo (per resistere ai terremoti). Queste cose si possono vedere abbastanza bene nelle foto dell'album che segue.

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Album fotografico   - click -   "Cefalonia Paleokastro"     - istruzioni -

Abbiamo passato la giornata successiva visitando Argostoli, la capitale. Per arrivarci abbiamo traversato quasi tutta l’isola da est ad ovest. Argostoli si trova all’interno di una baia che, a sua volta, è all’interno di una baia più grande (vedi immagine satellitare 3). Questa disposizione lascia immaginare al "marinaio" un tratto di mare ben protetto con ogni tempo dove trovare un angolino tranquillo per passare alcuni giorni in serenità. Al contrario, purtroppo, come abbiamo avuto modo di sperimentare altre volte in circostanze analoghe, la situazione è totalmente diversa. Dalla foto satellitare 3D qui sotto, si vede bene la baia principale e quella secondaria interna dove si trova l'abitato di Argostoli: la prima è visibilmente molto ampia (lunga più di 7 miglia - 13 Km). Se consideriamo il fatto che in quest'area il vento prevalente viene proprio da Nord-Ovest (ovvero per lungo in tutta la Baia grande di Argostoli) e che questo soffia spesso piuttosto forte anche nei giorni di bel tempo (soprattutto il pomeriggio), comprendiamo come di fatto vada a colpire proprio la piccola rada di Argostoli che si trova completamente esposta. Le sette miglia di lunghezza del "fetch" (tratto di mare sul quale insiste lo stesso vento) generano inoltre un moto ondoso non trascurabile, sopportabile tranquillamente dalle navi ma "devastante" per le piccole imbarcazioni.

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La Baia di Argostoli che si sviluppa nell'asse Nord-Ovest / Sud-Est sulla quale soffia forte il vento del pomeriggio.

Di tutto questo noi, naturalmente, eravamo già informati: non a caso siamo arrivati ad Argostoli a “cavallo” di una moto e non a bordo di una barca. In effetti tirava un bel vento e le barche all'ormeggio erano tutte sistemate dietro il molo traghetti che fuoriesce quel tanto che basta per fornire una piccola protezione sufficiente fin quando il vento non si mette a soffiare davvero forte. Ero contento di non essere arrivato in barca.

Per il resto Argostoli è una cittadina che non presenta attrattive turistiche: diciamo che vi arrivano le navi e i turisti vi transitano ma non si fermano. D'altra parte la sua baia è troppo esposta ed il mare non è attraente per la balneazione. Anche l'abitato è privo d'attrattiva e lo sforzo di qualche commerciante per dare al proprio negozio un aspetto turistico non è sufficiente a cambiare le cose.

Il giorno dopo, determinati a riprenderci il ruolo che più ci piace, quello del turista, abbiamo deciso di andare a fare una gita per vedere Assos: un paesino sul mare nella costa a Nord-Ovest di Cefalonia (vedi immagine satellitare 3). Nella carta viene chiamato Asos, con una sola "s". In Grecia è normale: scrivono tutto un "po' come gli pare". Assos è considerato a ragione uno dei posti più caratteristici dell'isola.

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La bella penisola, nell'istmo che la collega a terra, "ospita" il suggestivo borgo di Assos.

Dalla costa ovest, nella parte nord di Cefalonia, sembra che un’isoletta si stacchi dal resto dell’isola. In realtà, questo lembo di terra rimane attaccato con un istmo (vedi foto sopra). Proprio in questo punto sorgono le case di questo borgo marinaro isolato in una zona sperduta e dimenticata (... solo in apparenza). Siamo partiti in moto di buon mattino da Sami perché sapevamo che avremmo trovato delle difficoltà a raggiungere la nostra destinazione. Un recente terremoto ha colpito l'isola di Cefalonia e la strada che giunge ad Assos ha subìto danneggiamenti gravi che hanno costretto le autorità a chiuderla. Le informazioni raccolte prima della partenza non erano univoche: c'era chi diceva che si dovesse prendere la vecchia strada fino ad un certo punto per poi parcheggiare e proseguire a piedi per un lungo tratto, altri sostenevano che occorresse andare a Fiskardo per poi cercare di arrivare da nord. In verità, trovammo una realtà diversa da entrambe le tesi. Ad un certo punto, trovammo la polizia che sbarrava il passo: "questa mattina il transito resterà interdetto a tutti" - ci hanno detto gli agenti - "stanno facendo brillare delle mine per aprire un nuovo tracciato". Così, ci hanno suggerito di aggirare la "montagna" dal lato opposto prendendo una strada sterrata che ci avrebbe portato ad Assos da sopra.

Caspita!... Non si arrivava mai. La velocità ridotta a causa della strada sconnessa e gli scossoni continui mi hanno fatto pensare più volte che non avremmo mai dovuto intraprendere quel viaggio. Ma proprio questa difficoltà, unitamente all'accentuato isolamento dell'intera zona, hanno contribuito alla sensazione bellissima di scoprire un "angolino isolato tutto per noi".

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il borgo marinaro di Assos nell'isola di cefalonia visto dal piccolo molo prospiciente le case.

Un antica fortezza, costruita ai tempi dalla Repubblica Marinara di Venezia, occupa tutta l’isola (la chiamerò così non ostante lo stretto istmo che la collega a terra). Il forte vero e proprio, come sempre, si trova sulla sua sommità; un lungo tracciato di mura difensive si snoda lungo i pendii che la circondano. Le uniche case sono arroccate da ambo le parti proprio sulla lingua di terra che, al livello del mare, congiunge le due alture (vedi foto sopra). Anche in questo caso (come ci era successo ad Argostoli) abbiamo pensato di aver fatto bene a venire in moto e non in barca. Il porticciolo praticamente non esiste... Direi che più che altro possiamo parlare di un molo per l'imbarco e lo sbarco di merci e turisti nella bella stagione. La piccola insenatura è aperta al mare proprio a nord-ovest: la direzione dalla quale spira il vento prevalente che arriva "sempre" a soffiare piuttosto fresco nel pomeriggio, soprattutto d'estate. Vi abbiamo trovato ormeggiate "in qualche modo" due barche charter (prese in affitto). Le abbiamo viste andar via proprio poco dopo il nostro arrivo. Ballavano in modo vistoso anche se, al momento, mare e vento erano calmi. Inoltre, salpando l'ancora davanti a noi, ci hanno dimostrato che queste in pratica non "lavoravano". Sappiamo bene che spesso chi fa charter è così: "...ed io, speriamo che me la cavo" - questo dev'essere il loro motto. C'era anche, in mezzo alla baia, una barca inglese alla fonda. Si vedeva bene che era una barca attrezzata di una coppia di giramondo. Avevano dato fondo a largo da ogni pericolo, pronti a salpare senza stress in caso di bisogno... Ma erano anche nelle migliori condizioni per "reggere" un po' di mare potendo decidere con calma quando andare. Seguono alcune foto prese ad Assos in quell'occasione.

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Album fotografico   - click -   "Assos (Cefalonia)"     - istruzioni -

Abbiamo passato un bel periodo a Sami; diversi giorni. Al di la dell’attività turistica, si è rivelata una sosta molto piacevole. Abbiamo fatto diverse amicizie in quest’occasione; abbiamo anche conosciuto Cesare che, con il suo “Contest 38”, era il nostro vicino (che incontreremo ancora più avanti a Corfù). Avevamo a disposizione un buon supermarket con prezzi convenienti e tanti negozietti che offrivano di tutto. Tra questi, il panificio-pasticceria era assiduamente frequentato dall'equipaggio del July.

Una sosta tranquilla, piena di sano relax. Così, per chiudere questa pagina, ho deciso di mettere la foto sotto che ben testimonia l'atmosfera di serenità del posto: una foto presa dalla barca di sera, quando arriva il buio e le luci si accendono a donare una magica immagine per concludere degnamente una bella giornata.

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Foto della bella vista dalla barca a Sami quando il sole tramontava e si accendevano le luci.