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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).

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Cartolina di Natale 2018

Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.

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Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.

Agostino, Roberta e Roberta

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Quest'anno abbiamo un approccio diverso rispetto agli anni precedenti che ci hanno visti impegnati ne “il viaggio del July”... Quello è stato un viaggio che aveva come scopo conoscere ciò che più ci piace dell'intero Mediterraneo. Quell'avventura, dopo il rientro dalla Spagna dell'anno scorso, la consideriamo conclusa. Ciò non di meno non si è certo esaurito il piacere di vivere sul July il più a lungo possibile... Soprattutto nelle belle stagioni.

Per inseguire questo desiderio, abbiamo scelto le acque greche. Per chi ama la barca, l'ultimo paradiso.

Così, quest'anno faremo poca navigazione (poca per i nostri standard...). Invece di navigare, abbiamo organizzato di passare buona parte dell'estate con amici che verranno da Milano. I primi ad arrivare saranno Agostino, Roberta e Roberta... Già: avremo due “Roberte” con noi. Hanno preso i biglietti per un volo che li porterà a Kardamena: noi li anticiperemo sul posto per vedere di aiutarli nella scelta dell'hotel e per “rifinire” l'organizzazione del viaggio.

Ma abbiamo tempo... Ci avvicineremo alla meta per gradi. Così, il 6 giugno 2017, partiamo da Patmos in direzione di Lipsi, dove faremo la prima tappa. Una sola notte solo per vedere se da quando abbiamo visto l'isola l'ultima volta è cambiato qualcosa.

Foto dai nostri itinerari

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                              (immagine satellitare 1)

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Rotta che fa il July per portarsi a tappe da Patmos a Kardamena.

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Nalla immagine satellitare 1 sopra è stata tracciata l'intera rotta che ci porterà da Patmos a Kardamena, dove attenderemo i nostri amici. Da Patmos all'isola di Leros (inclusa), la rotta è di colore giallo; poi diventa arancione.

Così partiamo come ci piace fare, alle sei del mattino, all'alba, col sole che sorge quasi di prua ad augurarci una bella giornata. Abbiamo anche un vento teso che ci concede una navigazione veloce ed alle otto e trenta, circa, attracchiamo a Lipsi.

Video della nostra sosta a Lipsi, nel viaggio verso Sud (Kardamena).

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Lipsi ci appare esattamente come la ricordiamo. Dovremmo dire, in verità, che un cambiamento c'è stato... Ma non nell'isola in sé, quanto nella gestione del porticciolo. Anzi, diciamo che prima d'ora non c'era gestione e ciascuno attraccava liberamente all'interno del porto. Adesso abbiamo visto che “un tizio” ha l'abitudine di “aiutare” ad ormeggiare chi arriva: prezzo fisso 3 euro. Inoltre, una dipendente della municipilità dell'isola, alle 6 di sera, attende in “ufficio” i comandanti con i documenti e ritira i diritti portuali (soldi “contati” alla mano... Possibilmente). Il suo uffico è fomato da un tavolino ed una sedia di plastica posati “vistosamente” sul molo. Anche questo è “la Grecia”... La nostra amata Grecia.

Ad ogni modo, l'indomani riprendiamo il mare: direzione isola di Leros. Dopo aver dato un'occhiata all'interno del porticciolo di Pandeli, visto che non abbiamo trovato posto, dirigiamo verso Porto Lago dove ormeggiamo al Lakki Marina. Si prevede qualche giornata di vento forte e resteremo qui qualche giorno.

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                                                     (immagine satellitare 2)

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La posizione del July all'interno di Porto Lago.

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Ora, dobbiamo dire che quest'anno, già prima di rimettere la barca in acqua, abbiamo prenotato e dato l'anticipo per il posto barca invernale nella prossima stagione: lasceremo il July in acqua a Leros Marina... Proprio la struttura alternativa che adesso si trova dalla parte opposta della rada (vedi immagine satellitare 2 sopra). Esiste un motivo per aver scelto di passare qualche giorno a Lakki Marina, la struttura concorrente. Il livello di protezione offerto da Leros Marina è eccellente e la barca può passare la stagione invernale in perfetta sicurezza (cosa non vera per Lakki Marina); in compenso però, da dove abbiamo ormeggiato noi adesso, andare al centro è un attimo... Dall'altra parte è invece una lunga camminata su una strada trafficata e senza marciapiede.

Affittiamo una bella moto per cinque giorni. Margherita non è d'accordo. Non le piace "sperperare" danaro. Ma io pago volentieri una sosta "agiata"... Avere acqua e corrente in banchina, servizi igienici di prim'ordine ed una moto con la quale spostarsi agevolmente per tutta l'isola accresce notevolmente la qualità della vita a bordo. Certo, il July è autosufficiente... Ma non è la stessa cosa. Noi viviamo in barca molti mesi ed occorre anche saper valutare le opportunità che si presentano per vivere sempre al meglio.

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Daisy fa il bagno a Xerocambos, una bella insenatura a Sud nell'isola di Leros.

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Infatti, approfittiamo della moto a disposizione per passare delle belle giornate andandocene in giro per l'isola. Nella foto sopra, Margherita fa il bagno a Xerocambos, una bella baia situata sul lato Sud dell'isola. Io invece mi limito a fotografare: per me l'acqua è ancora fredda.

Passiamo spesso da Pandeli e non solo perché è la località più bella dell'isola... Stiamo organizzando di chiudere la stagione, a settembre, con altri amici che verranno proprio a Pandeli. Vogliamo "sistemare" tutto adesso, prima di proseguire il viaggio.

Passiamo e ripassiamo anche per tenere sotto controllo i posti barca: si tratta di un porticciolo di pescatori non destinato alle barche da diporto... E quest'anno è pieno... Sempre pieno "a palla". Così, perdo le speranze di trovare una sistemazione "classica" e comincio a pensare di "arrangiarmi" in qualche modo. Per noi è fondamentale venire a Pandeli col July... E, quando partiamo da Lakki, arriviamo già con le idee chiare: ci sistemeremo tra le barche da pesca nell'angolo più affollato del porto. La manovra sarà ardita... Soprattutto per mettere la barca in sicurezza... Ma comandante ed equipaggio sono pronti.

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Il July a Pandeli ormeggiato tra le barche da pesca che lo circondano da ogni lato. 

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Ce ne stiamo a Pandeli dieci giorni ad organizzare tutto ed a fare la bella vita. Prendiamo un ritmo particolare: al mattino, subito dopo colazione, prendiamo lo zaino ed andiamo a piedi fin nella baia di Agia Marina. Per far questo, occorre salire a Platanos per poi ridiscendere verso il mare dall'altra parte. Andata e ritorno, è un bel percorso per tonificare il fisico... Ed inoltre, ci divertiamo a fare la spesa. Io mi sono messo a dieta e selezionare cibo di qualità è molto compensativo... Spesso... Anzi, molto spesso, troviamo dell'ottimo pesce appena pescato e Margherita lo sa cucinare con risultati notevoli (nella foto in basso, acquistiamo e ci facciamo “pulire” due barracuda).

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Pesce fresco, quasi ogni giorno, ad Agia Marina... La bella baia a Nord di Pandeli.

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Rimaniamo a Pandeli dal 12 al 22 di giugno e riusciamo a fare tutto quello che avevamo in programma di fare. Abbiamo anche prenotato l'albergo per i nostri amici che verranno a settembre da Milano. Inoltre, è venuto a trovarci Aldo con la moglie Rosy e decidiamo di partire insieme verso Sud. Si muovono a bordo di "Isola Bianca", uno sloop classico in ferro dalle linee affascinanti.

Così, con la coscienza a posto, il giorno dopo, partiamo: abbiamo deciso di andare a prendere la boa nella baia di Palionnisou... Una bellissima insenatura nella selvaggia costa Est dell'isola di Kàlimnos.

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Il July alla boa a Palionnisou, una bella baia nella costa Est di Kàlymnos.

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Passiamo una sola giornata a Palionnisou (ed una notte... Naturalmente). Ma la sosta è di quelle che ricorderemo a lungo. Su “Isola Bianca”, alla boa subito dietro il July, abbiamo quattro amici. Oltre ad Aldo e Rosy, gli armatori, ci fanno compagnia anche i simpaticissimi Luciano e Linda.

La regola in questa baia è che la sosta alla boa non si paga... Se si va a cenare nella taverna alla quale le boe appartengono. Così, passiamo una bella giornata di mare con bagni, sole e compagnia... Finalmente, dopo tanto riposo, anche il gommone oggi è chiamato a fare la sua parte.

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Margherita fa il bagno dalla barca alla boa a Palionnisou.

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L'indomani partiamo verso le otto. Il mare è bello, c'è sole come sempre ed i colori del mattino ci sembrano, su questa costa, più seducenti che mai. Siamo diretti a “Kàlymnos città”. Veramente, credo che l'abitato di cui parlo, il principale centro dell'isola, si chiami più propriamente Pothia; ma tutti lo chiamano, a costo di far confusione, semplicemente Kàlymnos come l'intera isola.

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Sosta al bar... Al fresco per affrontare la prima "calura".

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A Pothia, per la prima vota in questa stagione, si sente che comincia “il caldo dell'estate”. Succede di pomeriggio, quando il sole è più alto... Intorno alle tre (sarebbero le due se non fossimo in “regime” d'ora legale). Ce ne andiamo allora in un bar sulla passeggiata (foto sopra), un posticino all'ombra ben ventilato, a sorseggiare una bibita ghiacciata.

Il 26 giugno, senza aver programmato per tempo la partenza, verso le nove del mattino decidiamo di partire. Ormai siamo dell'idea di recarci a Kardamena dove aspetteremo l'arrivo degli amici da Milano. Ma, decidiamo di spezzare il viaggio facendo tappa a "Kos Town" (foto sotto).

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Il July ormeggiato a Kos Town.

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La giornata è bella ed il viaggio senza storia... A Kos Town troviamo posto senza problemi e subito scendiamo a fare un bel giro tra questi posti a noi ben noti. È bello ritornare qui. Inoltre, almeno apparentemente, nulla è cambiato.

La sera si va a cena in un posticino suggestivo che non ci delude e l'indomani partiamo di buonora finalmente per Kardamena.

Sappiamo già che sul primo capo subito a sud di Kos Town (Άκρα Άγιος Φωκάς), subito dopo aver virato, troveremo vento forte. L'ultima volta ci siamo presi ventisette nodi in faccia... Questa volta sono trenta... Ma siamo preparati ed arriviamo a Kardamena freschi, riposati e pronti a festeggiare la meta raggiunta.

La sosta sarà lunga questa volta... Così montiamo il tendalino da “gran caldo” che ci costa una decina di minuti di lavoro. La foto sotto mostra il July al tramonto... Viva Kardamena... Viva la Grecia... E viva gli amici che ci verranno presto a trovare.

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Il July riposa a Kardamena nei colori del tramonto.

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Il posticino che abbiamo trovato in porto è eccellente: non avremmo potuto chiedere di meglio. Purtroppo questo è un porticciolo molto gettonato e non sempre si riesce ad ormeggiare all'interno. Spesso si trovano barche ancorate davanti all'ingresso. Ma noi siamo stati doppiamente fortunati: primo perché siamo riusciti ad entrare e secondo perché abbiamo saputo che presto altri amici navigatori, che non vediamo da un bel po', si uniranno a noi. Inoltre, il nostro arrivo precede quello degli amici di Milano di una decina di giorni: avremo tempo per far tutto e, nel mentre, saremo in compagnia.

Passano una decina di giorni in serenità nell'attesa del loro arrivo. A Kardamena intanto si fa festa ed ogni giorno è buono per coglierne l'occasione. Il video che segue mostra alcune sequenze della "festa greca" che più ci è piaciuta.

Festa greca a Kardamena.

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Così, eccoci arrivati al “gran giorno”: Agostino, Roberta e Roberta arriveranno all'aeroporto nel primo pomeriggio. Abbiamo affittato un auto per qualche giorno. L'idea è quella di fare un “tour” più o meno completo dell'isola nei primi giorni per poi concederci tutti una vacanza di puro relax (spiaggia, mare, ristorantini, dolce far niente... Insomma... relax).

Li andiamo infatti a prendere all'arrivo e, senza problemi (l'aeroporto di Kos non è quello di New York), li intercettiamo immediatamente al varco d'uscita.

Dopo i convenevoli di rito, puntiamo dritto in albergo e procediamo alla sistemazione definitiva. Siamo riusciti a fargli avere due camere sullo stesso piano... Staranno benissimo.

Il viaggio da Milano non è stato né lungo né faticoso ed appaiono tutti e tre freschi e “pimpanti”... Così organizziamo una serata di benvenuto sul tema “tramonto a Zià”.

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Tramonto a Zià (isola di Kos).

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Arriviamo sul posto per tempo e ci concediamo una passeggiata prima dell'ora “giusta” per lo spettacolo del sole che tramonta. Io ho in mente un localino adatto con una terrazza che ben si presta allo scopo... Ma, quando arriviamo, devo dire con mia sorpresa... È tutto occupato o quasi. I posti liberi rimasti non ci sembrano adatti. Quando poi arriva il cameriere, ci avverte che il tavolo è occupabile solo se vogliamo cenare... E la cosa non è nelle nostre intenzioni (abbiamo in mente un ristorante ben preciso dove andare dopo il tramonto). Così ci rimettiamo alla ricerca di qualcos'altro e troviamo quel che vogliamo: un bar con terrazza con un tavolo libero semplicemente perfetto (foto sopra).

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Tramonto a Zià (isola di Kos).

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Quando, alla fine, arriva l'ora ed il disco solare si abbassa sulla “sky line” dell'isola di Kàlymnos che abbiamo di fronte, il chiacchiericcio che ci aveva accompagnato nell'ultima mezzora cessa di colpo.

Tutti, affascinati dallo spettacolo, erani intenti a fotografare o, più semplicemente, a guardare emozionati i colori del paesaggio che continuavano a cambiare. È incredibile quanto fugace sia l'immagine del tramonto in questi casi: quando è il momento si rimane sempre sorpresi dalla velocità con la quale il sole sparisce dietro l'orizzonte.

Poi, con calma, ancora emozionati per lo spettacolo appena passato, raggiungiamo l'auto: è ora di andare. Abbiamo prenotato per la cena in un ristorantino a Kardamena (foto sotto) che ci ispira.

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Cena nel ristorante "preferito" a Kardamena (isola di Kos).

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Agostino e Roberta, sua moglie, sono già stati a Kos “trentacinque” anni fa. Hanno entrambi buona memoria e non mancano di condivedere quel che ricordano con noi... Ma, come ben si può capire, tutto è cambiato ormai. L'isola si presenta molto più urbanizzata di allora.

Ad ogni modo, una visita all'antico santuario di Asclepieion (Ασκληπιείο) è d'obbligo e noi ci uniamo al gruppo per vederlo una terza volta.

Visita all'antico santuario di Asclepieion (Ασκληπιείο) (isola di Kos).

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Bisogna dire che la maggior parte delle attività, com'è naturale, ruotano intorno al mare ed alla spiaggia. I nostri amici ne hanno trovato una che piace loro più di tutte. Non dista troppo dal loro albergo ed è, sebbene completamente attrezzata, meno frequentata di altre.

Alle spalle della striscia di sabbia dorata, uno splendido locale consente di mangiare qualcosa a pranzo senza abbandonare il posto. Qui sotto, in un video, vi presento "ufficialmente" i nostri amici.

Vi presento i nostri amici tutti al bar in spiaggia a Kardamena (isola di Kos).

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Merita d'essere menzionata anche la bella gita che facciamo alla vicina isola di Nisyros. Prendiamo un battello per turisti “terraioli” (ma noi, insieme ai nostri amici, stiamo facendo una piccola vacanza nella quale la barca non ha un ruolo... Salvo come “pied à terre”).

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Da Kardamena veniamo a fare il bagno in questa spiaggetta sperduta (isola d iAyos Antonios).

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Si parte da Kardamena per raggiungere la prima meta, la minuscola isola di Ayos Antonios (foto sopra) nella grande rada a Sud dell'isola di Giali (i greci pronunciano " Ialì "). Qui si fa il bagno e si sosta in spiaggia prima del barbecue organizzato per il pranzo. Infine si riprende il mare in direzione dello scalo di Mandraki sull'isola di Nisyros.

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                                                         (immagine satellitare3)

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Da Kardamena (isola di Kos) prendiamo il battello per visitare Nisyros.

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A Nisyros ci attende un pullman che ci porta a fare un tour dell'isola fino alla caldera: la vera attrazione. Chi fosse interessato alla conoscenza dell'isola, può andare a vedere il "racconto di viaggio" del nostro passaggio nel 2011 nella pagina che porta il nome dell'isola: - Nisyros -.

In questa pagina ci limiteremo alla gita già menzionata ed alla visita alla caldera.

L'isola è comparsa quando un vulcano sorse dalle acque circa 150.000 anni fa. L'impressionante attività che ne seguì, portò fino all'implosione che ha creato l'attuale conformazione. Parliamo di un'evoluzione che è simile a quella delle isole di Milos e Santorini.

Visitiamo la grande caldera nell'isola di Nisyros.

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Terremoto e Tzunami

 

 

 

Un capitolo a parte, se così vogliamo dire, è quello del terremoto che ci colpisce il 21 luglio 2017 durante la permanenza dei nostri amici.

Il Tgcom, sul suo sito, lo annuncia così: <<Due persone sono morte e 120 sono rimaste ferite nell'isola greca di Kos, nel mar Egeo, a causa di una scossa di terremoto di magnitudo 6.7 con epicentro tra la città turca costiera di Bodrum (l'antica Alicarnasso) e le vicine isole greche. A Kos i turisti ospiti degli hotel hanno deciso di trascorrere il resto della notte all'aperto allestendo letti improvvisati.>>

Mentre stiamo dormendo nella nostra cuccetta di prora, vengo svegliato da un sussulto violento che mi fa immaginare che una barca a motore sia sfrecciata in piena notte in porto a pochi metri da noi. La violenza è tale da indurmi ad uscire per vedere chi fosse il colpevole. Appena fuori in pozzetto, mi accorgo che siamo tutti fuori... Le sirene degli antifurti nelle case e nei negozi suonano tutte insieme. Il mio amico Marco, del "Baloss" ormeggiato a fianco, capisce subito che si tratta di un terremoto. Io sono ancora incredulo quando vedo la barca abbassarsi sempre di più rispetto al molo. Capisco all'istante che uno tzunami sta per abbattersi su di noi. Vado a svegliare Margherita e la costringo a scendere dalla barca: è recalcitrante e restia a darmi retta... Vuole dormire. Ma non c'è tempo da perdere... Devo quasi usare la forza per strapparla dal letto e portarla a terra. Se l'acqua scendesse troppo si spezzerebbero le cime d'ormeggio e saremmo impossibilitati a scendere... E, in quel caso, cosa accadrebbe alla barca nessuno lo può sapere.

Quando arriva l'onda, il July si alza molto insieme all'acqua che, tuttavia, non supera il livello del molo... Per nostra fortuna.

Le ondate si susseguono ed il fenomeno dura una ventina di minuti... Potente e spaventoso nella sua manifestazione di forza. Quello che ci salva è il fatto che il porto altro non è se non un bacino chiuso che si apre al mare solo attraverso una stretta apertura. Questo fa si che l'escursione che si verifica all'esterno non si propaga all'interno. Quando fuori i livello è alto, un fiume impetuoso si riversa all'interno e, quando il livello dell'acqua fuori è basso, un fiume di uguale impeto si riversa all'esterno. Quindi vediamo soprattutto la corrente che cerca di strappare le barche dal molo... Ma l'escursione di marea, diciamo così, rimane confinata entro +/- 70cm. Rimane un saliscendi importante... Quasi un metro e mezzo... Tuttavia non abbiamo danni e questo è quel che conta. Sarebbero bastati pochi centimetri... Trenta o quaranta... E sarebbe stato un vero disastro.

La mattina seguente, quando ci incontriamo, Agostino mi riferisce che anche loro sono scesi in strada... Tutti e tre. Mi accenna inoltre alle scosse di assestamento che hanno mantenuto alto l'allarme per tutta la notte. L'acqua della piscina del loro hotel è esondata, ma la struttura non ha subito danni.

Girando con l'auto per tutta l'isola, non vediamo i segni del terremoto se non a Kos Town. Una legge da anni impone di costruire solo in modo antisismico. Naturalmente, dal rispetto della legge sono esentati gli edifici antichi...

Effetti del terremoto del 21 luglio 2017 nell'isola di Kos.

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Per “dovere di cronaca” non tralasciamo un ultima conseguenza importante del terremoto: i danni al porto antico di Kos-Town. Infatti, anche se sono meno appariscenti di quelli subiti dai monumenti antichi, cionondimeno incidono molto sulla vita di tutti i giorni. Il vecchio porto, anima e centro della vita della città, non è solamente in ginocchio... È transennato ed inagibile quasi per intero. Uno smottamento su buona parte della banchina (circa mezzo metro di dislivello...) rende impraticabile imbarco e sbarco in sicurezza.

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Comunque, alla fine, dopo una bella vacanza nella quale “non ci facciamo mancare nulla”... Nemmeno i terremoti, arriva il momento della partenza. Siamo stati bene insieme e noi in particolare, io e Margherita, siamo felici di avere condiviso con amici tanto cari un paio di settimane di vacanza in una delle località preferite dal July.

Quando partono, siamo ormai alle soglie del mese di agosto... Rimaniamo in attesa di altri amici, questa volta “barcaioli”, coi quali abbiamo intenzione di fare una crociera insieme... Ma questa è un'altra storia.

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