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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).
Cartolina di Natale 2018
Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.
Fine
Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.
Agosto a Torrevieja
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Le giornate, qui al Real Club Nautico Torrevieja, trascorrono piacevolmente; raramente abbiamo trovato da altre parti un “mix” così ricco e bilanciato di tutto quel che serve per fare la “bella vita”. Innanzitutto, dobbiamo dire che il posto barca è fantastico: non arriva risacca, neanche nelle peggiori condizioni... Ed il marina nel quale ci troviamo ha realmente tutto quello che si può desiderare per chi vi soggiorna in barca. Inoltre, appena fuori dal club, la città offre di tutto e di più.
Foto dai nostri itinerari
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Video riferito al nostro soggiorno al Real Club Nautico Torrevieja.
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C'è di più: siamo stati così piacevolmente sorpresi da questo club da annullare la nostra prenotazione a Cartagena per rimanere qui fino alla prossima stagione (maggio 2016).
La nostra giornata tipo, quando non ci viene voglia di fare qualcosa "di diverso", si svolge piacevolmente secondo le abitudini di una vacanza tutto relax: dopo un lungo viaggio in mare, è proprio quello che ci vuole.
Ci piace molto fare la spesa ogni giorno: scegliere di volta in volta quel che vogliamo mangiare facendoci sedurre da quel che troviamo... Soprattutto al mercato.
Anche le passeggiate, in un lungomare bellissimo e chilometrico, al rientro in barca, ci lasciano contenti e felici della nostra scelta: è bellissimo vedere tanta gente che vive spensierata ed allegra... Alcuni passeggiando come noi, altri facendo il bagno, altri ancora seduti attorno ad un tavolino di un locale a bordo mare. E poi... Non dimentichiamo la vita al club. Buona parte delle persone, come in tutti i club del mondo, arrivano da casa per passare qui qualche ora. Adesso, in estate, molti vengono a passare la giornata intera. La parte del leone la fanno sia la piscina che il bar-ristorante con numerosi tavoli anche all'aperto.
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ilviaggiodeljulymail@gmail.com
Ad ogni modo, ormai sta per arrivare Marco da Milano. Noi siamo pronti. Abbiamo già prenotato un'auto in affitto che terremo per tutto il tempo della permanenza di nostro figlio. Domani mattina partiremo prestino per andare a prenderlo all'aeroporto di Alicante... Sono quarantasei chilometri di strada statale (qui in Spagna le strade sono buone): non ci metteremo molto.
Elaborazione di un'immagine di Google Maps (immagine satellitare 1)
Piantina del percorso stradale da Torrevieja all'aeroporto.
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Infatti, giunta l'ora, la mattina facciamo in tempo senza stress ad andare a ritirare l'auto e partire per andare a prendere Marco che atterra alle undici. Sappiamo che l'aeroporto, anche se non grandissimo, è comunque di dimensioni importanti e sostiene d'estate un traffico molto intenso; comunque, appena arrivati, ci accorgiamo che si viene guidati agevolmente da una segnaletica accorta che ci conduce al parcheggio dove troviamo posto senza patemi. Degli ascensori ci conducono al giusto livello per imboccare a piedi un tunnel sopraelevato che ci porta fino al corpo centrale dell'aerostazione dove, al piano di sopra, troviamo il salone degli arrivi (foto sotto).
Interno dell'aerostazioni di Alicante (elaborazione di una foto presa sul web).
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Devo ammettere che oggi ho voluto anticipare i tempi un po' per tutto... Non volevo rischiare che Marco arrivasse mentre eravamo ancora in viaggio. Invece tutto va “liscio”, anche il volo da Milano... E nostro figlio spunta tra la folla dei passeggeri appena sbarcati dall'aereo. Convenevoli a parte, abbiamo un programma nient'affatto casuale: da qui si va ad Alicante (13 Km) dove, per prima cosa, ci recheremo in hotel e prenderemo possesso delle nostre stanze. Le visite turistiche cominceranno nel pomeriggio.
In hotel facciamo il check-in e lasciamo i bagagli: prenderemo possesso delle camere alle quattordici. Giusto il tempo di scendere e fare due passi per far vedere a Marco l'Esplanada, poi ci fermiamo a mangiare qualcosa in un localino prospiciente la spiaggia davanti alla collina del castello... Adesso è troppo presto, fa caldo. Inoltre, fra una cosa e l'altra, Marco questa mattina si è alzato che era ancora notte... Dopo mangiato ce ne andiamo in camera: aria condizionata, silenzio e penombra... Io userò internet in camera e Marco, dopo aver dormito fino alle sedici, se ne andrà in spiaggia con Margherita. Appuntamento alle diciotto per andare a visitare la fortezza.
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Album fotografico - click - "Castello di Alicante" - istruzioni -
Naturalmente io e Margherita abbiamo già visitato questo “maniero”... La cui descrizione si trova nella web-page del nostro passaggio da Alicante circa un mese or sono (chi fosse interessato ad andare a vedere può fare - click - ). L'album fotografico qui sopra è quello utilizzato in quell'occasione. Oggi abbiamo il piacere di fare i ciceroni e rivedere questo meraviglioso panorama di cui non ci stanchiamo mai.
Io e Marco sulla terrazza alta del Castello di Alicante.
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Abbiamo fatto bene a riposare durante le ore calde del primo pomeriggio: adesso infatti ci sentiamo pimpanti e ci dilunghiamo a vedere il castello in ogni angolino... Così, quando finalmente decidiamo di riprendere l'ascensore per tornare giù a visita finita i colori della sera hanno ormai preso ovunque il sopravvento.
Così ritorniamo passeggiando tranquillamente verso l'Esplanada: ce ne andremo in "caccia" di un bel localino che ci ispiri per la cena. È proprio bello avere Marco con noi.
GITA A "LA MANGA" E "MAR MENOR"
Foto dalla spiaggia, sul lato "Mare Interno" (Mar Menor) a La Manga.
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Il giorno dopo, con Marco, facciamo tutti una bella gita: ce ne andiamo a vedere il “Mar Menor”. Si tratta di una laguna d'acqua salata così grande da prendere questo nome. Se diamo un'occhiata alla conformazione della costa dall'alto (immagine satellitare 2 qui sotto), possiamo vedere, una decina di miglia a sud di Torrevieja, questa enorme distesa d'acqua protetta da una sottile lingua di terra che la separa dal mare aperto.
Elaborazione di un'immagine di Google Maps (immagine satellitare 2)
Foto satellitare del "Mare Interno" (Mar Menor) e La Manga.
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Nell'era terziaria (da uno a due milioni di anni fa) il Mar Menor era una baia aperta sul Mediterraneo. Durante quel periodo si formarono le catene montuose e collinari di tutto il territorio circostante. Alcuni vulcani emersero dalle acque dando origine, tra l'altro, all'Isla Mayor e l'Isla Perdiguera (foto sopra). Alcuni di questi emersero disponendosi lungo quella che oggi è la lingua di terra che chiude il mare interno. Le correnti marine, nei secoli seguenti, fecero il resto depositando milioni di metri cubi di sabbia che formarono quella "barriera emersa" che oggi ospita La Manga.
A scopo illustrativo, ecco una foto aerea de La Manga (Mar Menor) disponibile sul web.
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Secondo alcuni, questi fenomeni hanno generato uno degli “angoli” della terra che vanno assolutamente protetti facendone un parco intoccabile a beneficio di tutti. Ma questa non è l'idea che ha ispirato coloro che hanno deciso cosa fare, così oggi tutta questa fascia di sabbia che chiude la laguna è densamente occupata da grandi palazzi o, addirittura, grattacieli. Nella foto aerea qui sopra (una delle tante disponibili sul web), vediamo bene quel che voglio dire.
Tuttavia, quando giriamo le spalle alla giungla di costruzioni che ci circonda dappertutto, riusciamo ancora a cogliere degli scorci che ci lasciano capire quali “bellezze” la natura ha voluto donare a questi posti... Indipendentemente dall'uso che poi se ne fa.
L'album fotografico qui sotto chiarisce quel che voglio dire.
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Album fotografico - click - "Mar Menor" - istruzioni -
Devo dire che, dopo aver visitato La Manga, non mi è facile cercare di fare un commento conclusivo di questa visita. Parlandone e riparlandone con Margherita e Marco, l'unico pensiero ricorrente è quello che segue “l'odore dei soldi”. Pensiamo che quel che vediamo sia il risultato di un insieme di concause. Osserviamo una massiccia presenza di turisti dell'est Europa... I nuovi ricchi. Queste persone, non hanno la nostra reazione di fronte a questo spettacolo: l'immagine che vedono è piuttosto l'icona della ricchezza percepita per tanti anni solo da lontano, dietro ad una impenetrabile barriera politica. Adesso che hanno i soldi e possono uscire dai loro confini hanno la "frenesia di partecipare" e spendono senza freni. Anche la Spagna è stata governata da un regime, caduto il quale, la smania di ricchezza ha fornito alla speculazione una classe politica distratta e compiacente. Nel viaggio che abbiamo fatto col July per venire fino qui, abbiamo avuto diversi esempi di questo fenomeno lungo la costa... Il più evidente lo abbiamo trovato a Benidorm. Comunque siamo contenti di questa gita: La Manga è una località famosa e... Quale che sia il giudizio di ciascuno... Noi l'abbiamo vista.
VISITA ALLA TORRE E VISITA ALLA LAGUNA
Il giorno successivo, abbiamo in programma di andare a vedere “le saline”. Qui a Torrevieja, nei secoli passati, l'economia “girava” tutta intorno al commercio del sale. Le grandi saline, alle spalle dell'abitato, sono due: La Laguna Rosa e La Laguna Azzurra (vedi immagine satellitare 3 qui sotto).
Elaborazione di un'immagine di Google Maps (immagine satellitare 3)
"mappa" dei dintorni di Torrevieja con le saline e la "torre".
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Proprio a fianco del nostro Club, hanno ricostruito, a scopo divulgativo e sotto il controllo del museo locale, tutta l'enorme impalcatura, con enormi travi di legno, che si prolunga verso il mare e che serviva per il carico delle navi che venivano qui a prendere il sale.
Visiteremo per prima la Laguna Azzurra. Lungo la strada, passeremo a fianco della "famosa Torre"... Abbiamo sentito parlare di queste vestigia tutte le volte che abbiamo provato a chiedere se esiste una “vecchia torre” che abbia dato il nome a questa città. Tutte le volte ci hanno indicato la fine dell'abitato verso nord... Bene!... Intendiamo andare a cercarla.
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Album fotografico - click - "La Torre (Torrevieja)" - istruzioni -
La troviamo infatti... All'interno dei giardini pubblici chiamati “Parque Omatico”. È completamente restaurata... Anzi... Le parti completamente rifatte sono prevalenti e non si tratta di ruderi o resti... Al contrario la struttura è praticamente rimessa a nuovo. Tutto sembra tranne che una “Torre vieja” (torre vecchia). In compenso il posto è piuttosto bello e si può salire fino alla sommità per ammirare lo sviluppo della costa visto dall'alto.
Riprendiamo il "cammino" in direzione della Laguna Azzurra dove arriviamo poco dopo parcheggiando proprio di fronte al centro del Parque Natural De La Mata: una bella costruzione che ospita una piccola esposizione sulla fauna e sulla flora di questo particolare ambiente.
Il centro "Parque Natural De La Mata"... Una costruzione che ospita un piccolo museo.
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Le lagune della Mata-Torrevieja formano, insieme a El Hondo e Salinas de Santa Pola, un triangolo di zone umide di importanza internazionale nella zona a sud di Alicante. Quest'area è stata dichiarata di importanza internazionale nel 1989 dalla Convenzione di Ramsar, ed è stata inclusa tra le aree a protezione speciale (ZPS) ai sensi della Direttiva Uccelli dell'Unione Europea.
I due laghi sono separati da una anticlinale chiamato "El Chaparral". Un canale collega entrambe le depressioni che sono anche artificialmente comunicanti con il mare attraverso un secondo canale conosciuto come "El canal del Acequión" formando così un'unico complesso: "Le Saline".
La laguna de La Mata agisce come "serbatoio riscaldatore", ovvero uno specchio d'acqua ferma che il sole riscalda rendendola "pronta" ad evaporare... Mentre l'evaporazione finale e la raccolta del sale avviene nei pressi di Torrevieja (Laguna Rosa).
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Album fotografico - click - "El Parque de la Mata" - istruzioni -
Da qui, finita la visita a piedi durata quasi un'ora, riprendiamo l'auto per dirigerci verso la “Laguna Rosa” (così chiamata per il colore delle sue acque dovuto alla presenza di un'alga di colore rosso). Per raggiungere un posto d'osservazione abbiamo faticato però non poco ed in modo del tutto imprevisto. Le due saline sono separate da una “striscia” di terra densamente abitata con ville e palazzi dappertutto. Avvicinandosi all'arenile le strade si perdono sempre contro una qualche proprietà privata ben protetta da muri e recinti all'interno della quale scorgiamo dei “villonzoli” non sempre vanto di qualche rinomato architetto.
Alla fine comunque troviamo un varco e, da qui, riusciamo a raggiungere una spiaggia. Siamo quasi al tramonto, ci sono nuvole in cielo ed i colori non sono al loro solito splendore... Tuttavia, riusciamo bene a vedere il colore particolare di questo specchio d'acqua.
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Album fotografico - click - "La Laguna Rosa" - istruzioni -
È stata proprio una bellissima giornata e, insieme a Marco, decidiamo di andare a prendere una Sangria in un posticino molto particolare proprio sulla passeggiata a mare di Torrevieja: un antico Casinò. Al suo interno tutto è rimasto come negli anni venti d'inizio novecento... Ce ne andiamo sulla terrazza e ci assegnano un tavolino vista mare proprio sul passeggio. Cosa c'è di meglio per chiudere la giornata alla grande?... Fresco della sera, mare, cielo, Sangrià e gente allegra che passeggia sotto di noi.
Foto diurna dell'antico Casinò di Torrevieja (Elaborazione di una foto disponibile in internet).
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MARCO FINISCE LE SUE VACANZE SPAGNOLE
La sera prima del giorno della partenza, prendiamo due camere ad Alicante in un alberghetto proprio sotto il castello. Così, in tutto relax, senza preoccupazioni per raggiungere l'aeroporto e senza dover fare una "levataccia", ce ne andiamo in giro a gustarci l'atmosfera serale. Mentre insieme percorriamo l'esplanada, abbiamo la bella sorpresa di trovare la "Banda Sinfonica Municipal de Alicante" che si prepara sul bel "palco" che si trova proprio nel bel mezzo della passeggiata. Con grande fortuna, troviamo anche dei posti a sedere proprio in seconda fila al centro. Assistiamo così, con grande piacere, a tutto lo spettacolo fino alla fine. Una bella sorpresa del tutto inaspettata.
L'indomani Marco parte per le “sue” vacanze: lo accompagnamo all'aeroporto dove prende un aereo per Milano; lì incontrerà i suoi amici coi quali andrà a visitare la Tailandia e la Cambogia.
La banda ad Alicante suona nel palco stabile costruito proprio nel bel mezzo dell'Esplanada"
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Sapevamo che sarebbe stato con noi quasi una settimana, prima di partire per le sue vacanze, e siamo contenti di averlo visto sereno e pieno di bei progetti. Durante il suo soggiorno con noi tutto è andato bene ed abbiamo potuto fare quello che avevamo in programma.
C'è qualcosa però, adesso che Marco è partito, che rimane in sospeso... Almeno per noi. Per quel che ci riguarda, la storia del “sale” e delle attività che ruotavano all'epoca intorno alla sua raccolta ed al suo trasporto, meritano un ulteriore approfondimento. Sappiamo che esiste, a pochi passi dal nostro club, un museo del sale: andremo a visitarlo.
La ricostruzione del "Pontile per il carico del sale" (proprio a fianco del Marina).
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Proprio a fianco del Real Club Nautico Torrevieja, abbiamo notato sin da subito una possente struttura realizzata tutta con enormi travi di legno. Si tratta della ricostruzione del pontile usato, fino a buona parte del novecento, per il carico delle navi. Nei secoli, prima con carri trainati da muli o cavalli, più recentemente con carrelli da miniera guidati da locomotive a carbone, il sale veniva portato sopra questo pontile alla base del quale attraccavano le speciali scialuppe destinate al trasporto del carico. La nave attendeva alla fonda un centinaio di metri a largo.
Foto, dei primi del novecento, che mostra in dettaglio la struttura per il carico delle scialuppe.
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La foto sopra, esposta al museo del sale, mostra in dettaglio la struttura originale (oggi ricostruita) e come “fisicamente” avveniva l'operazione di imbarco. Le scialuppe destinate a questo trasporto erano costruite appositamente ed avevano una forma adatta al tipo di lavoro al quale erano destinate. Una volta posizionate nella zona di attracco, il sale veniva scaricato dall'alto e convogliato direttamente in sentina per mezzo di appositi scivoli in legno.
Una volta raggiunto il pieno carico, la scialuppa veniva portata sottobordo alla nave. Qui, opportunamente ormeggiata, avveniva l'operazione di imbarco vera e propria. Si usavano enormi sacchi agganciabili che venivano riempiti con l'uso di appositi badili. Una volta pronti, una gru a palo brandeggiabile, presente all'epoca in tutte le navi da carico, provvedeva allo stivaggio.
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Album fotografico - click - "Museo del Sale" - istruzioni -