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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).

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Cartolina di Natale 2018

Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.

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Fine

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Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.

Alicante

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Alla mattina presto, come facciamo sempre quando dobbiamo fare un viaggio in barca, salpiamo. Ci recheremo ad Alicante, una bella cittadina di cui abbiamo sentito parlare bene e spesso da amici e conoscenti che ci sono stati per turismo. Sappiamo che è dotata di un porto molto grande all'interno del quale trovano posto ben tre marina. Comunque abbiamo deciso di fare il percorso in due tappe: oggi puntiamo ad Altea, circa a metà strada, dove abbiamo già riservato un posto e solo domani punteremo alla meta.

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                          (immagine satellitare 1)

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Foto dai nostri itinerari

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Il viaggio lungo la costa spgnola da Denia ad Alicante con tappa intermedia ad Altea. 

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Con mare calmo, in una bella giornata di sole, scorriamo lungo costa a poca distanza dalle rocce di Cabo De La Nao... Rocce che oggi appaiono molto diverse da quando le abbiamo viste la prima volta arrivando dalle Baleari. In questo momento infatti, prevalgono i colori dell'estate: il giallo ocra della falesia ed il verde smeraldo intenso del mare (foto sotto).

Contact

 

ilviaggiodeljulymail@gmail.com

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Album fotografico   - click -   "Viaggio Denia Altea"     - istruzioni -

Ad ogni modo, il tragitto è di sole venticinque miglia e non tardiamo ad arrivare ad Altea. Come abbiamo ormai imparato, qui in Spagna non è possibile contattare il marina via radio all'arrivo con la “pretesa” di poter parlare in inglese... E tuttavia, accettare di comunicare in spagnolo non è consigliabile quando è importante che il messaggio sia inteso senza equivoci come deve essere in fase di attracco... Ci limitiamo quindi ad annunciare il nostro ingresso e chiedere l'assistenza di un “marinero” che ci indichi dove andare... Ed il più delle volte funziona.

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                                              (immagine satellitare 2)

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Ingresso del July, proveniente da Denia, al Club Nautico De Altea.

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L'ingresso al marina risulta facile e senza intoppi. La richiesta dell'aiuto di un marinaio risulta la mossa vincente: un “baldo giovanotto”, infatti, arriva, sfrecciando su di una bici, fino in testa al pontile che troviamo all'ingresso e, sbracciandosi senza risparmiarsi, ci fa cenno di entrare e ci guida al nostro posto.

Sistemata la barca in un baleno, decidiamo di pranzare a bordo. Ieri, sedotti dalla vista di tutto quel “ben di Dio” sapientemente esposto nel bel mercato di Denia, abbiamo fatto provviste per un mese. Ad ogni modo, pranziamo avendo cura di “rimanere leggeri”... Infatti fa molto caldo ed è consigliabile cavarsela a pranzo con un po' di frutta e poco di più. Inoltre, così facendo, possiamo (con tutta la prudenza del caso...) approfittare dopo un'oretta della splendida piscina che il club ci mette a disposizione. Anzi... Direi che le foto che seguono possono ben rappresentare in sintesi tutto quel che c'è da dire sulla sosta ad Altea.

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Album fotografico   - click -   "Altea"     - istruzioni -

L'indomani, dopo una buona notte di riposo, riprendiamo il viaggio per Alicante. Ci attardiamo un poco per vedere Benidorm... Visto con occhi italiani, è un posto tanto famoso quanto inconcepibile. Vorrebbe essere un luogo di vacanza e sicuramente lo è per le molte persone che vi trascorrono soggiorni estivi tutt'altro che gratuiti... È un ammasso di grattacieli a bordo mare. Non ci sono parole.

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Album fotografico   - click -   "Altea-Alicante"     - istruzioni -

Comunque, riprendiamo il viaggio sconcertati e non tardiamo ad arrivare all'ingresso del porto di Alicante. Si tratta di un complesso portuale a carattere industriale di notevoli dimensioni (vedi foto satellitare 3). Per arrivare al marina, dove ci attendono, bisogna navigare all'interno per un miglio nautico (quasi due chilometri). Tuttavia, quando arriviamo, tutte le megastrutture sono fuori vista e l'ambiente risulta, anche se vastissimo, abbastanza piacevole.

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                                                                   (immagine satellitare 3)

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Il July entra nel grande porto e punta al Real Club De Regata De Alicante.

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Il club è prestigioso. Il primo impatto è notevole: si danno molto da fare per darsi un tono esclusivo... Un po' secondo lo stile dei club inglesi. Comunque con noi, considerati ospiti (anche se a pagamento...) sono tutti molto gentili ed aperti. Pensiamo di restarci almeno una decina di giorni... Vedremo! Per adesso comunque siamo molto contenti e ci prepariamo ad andare a "provare" il risorante del club... Non sembra male.

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Il Real Club De Regata De Alicante: il salone centrale, l'ingresso e la nostra tavola al ristorante.

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Siamo in piena estate ed il caldo sa essere insopportabile nel primo pomeriggio. Fortunatamente il club è dotato di aria condizionata ed è una delizia rilassarsi al suo interno programmando quel che faremo qui ad Alicante... Ma, la vera novità è che, poco a poco, stiamo abbandonando la mentalità "turistica" per riprendere il nostro solito “stile di vita” che abbiamo ampiamente sperimentato in tutte le nostre lunghe soste nelle località da noi toccate in questi anni di “viaggio del July”. Infatti, abbiamo abbandonato l'idea di essere in viaggio e stiamo cominciando a "sentirci" quasi stanziali...

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Album fotografico   - click -   "Real Club de Regata Alicante"     - istruzioni -

Inoltre, abbiamo preso accordi con Marco, nostro figlio, che verrà a trovarci qui in Spagna nei primi giorni di agosto. Visto che non si potrà fermare tanto a lungo da fare una crociera nelle isole, dobbiamo decidere in quale marina fermarci durante quel periodo. Stiamo valutando l'idea di portarci con la barca direttamente a Cartagena dove abbiamo prenotato per "lasciar riposare" il July nel prossimo inverno... E, nel frattempo, vogliamo dare un'occhiata ad Alicante che non è male. Infine, il fatto che con RyanAir si possa volare nella tratta Alicante-Milano a prezzi bassi e con ottima frequenza è da tener presente.

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Album fotografico   - click -   "A spasso per Alicante"     - istruzioni -

Rimaniamo ad Alicante una decina di giorni: dieci giorni nei quali assaporiamo la vita tranquilla e stanziale che abbiamo voglia di fare in questo momento. Le immagini, le visite turistiche e le citazioni che compaiono qui di seguito si riferiscono a momenti diversi distribuiti nell'arco della nostra permanenza in questa splendida cittadina. Abbiamo perlustrato la zona intorno al marina allo scopo di trovare dove convenga fare la spesa nei dintorni. Abbiamo anche trovato il mercato coperto di Alicante: non proprio vicinissimo (circa Km 1,5)... Ma molto bello e ben condotto. Per andarci dalla barca, occorre percorrere i tre quarti dell'esplanada e poi girare verso l'interno della città percorrendo la rambla.

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Foto della facciata anteriore del mercato coperto di Alicante (da un'immagine disponibile sul web)

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Per quanto riguarda invece la zona nei pressi del Club Nautico, un fantastico supermercato offre la possibilità di comprare di tutto... Dalla carne al pesce, dai surgelati alla frutta. Sopra l'immagine del mercato coperto di Alicante, l'album precedente mostra alcune foto da noi scattate andando in giro per le strade, le piazze ed i vicoli dell'abitato.

La visita turistica per eccellenza però, è quella al castello. Fa veramente molto caldo e bisogna mettere a punto un'opportuna strategia per non rientrare in barca "cotti a puntino" dal sole. Decidiamo di andarci verso le sei di sera per approfittare del fatto che rimane aperto fino alle otto e mezza.

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Album fotografico   - click -   "Castello di Alicante"     - istruzioni -

Una cosa degna di nota, durante la nostra visita al "maniero", è ciò che abbiamo letto in una sala espositiva espressamente dedicata ad una "bella" storia locale. Durante la guerra di successione, negli anni 1706-1709, il castello era “saldamente” tenuto dagli inglesi che si erano impossessati di vari insediamenti lungo le coste e nelle isole al fine di consolidare il loro predominio su questo specchio d'acqua nel Mediterraneo occidentale. Quando alcune navi ribelli, con forze preponderanti, gettarono le ancore nella baia e si prepararono ad attaccare la fortezza, gli inglesi inviarono subito dei messaggeri per chiedere rinforzi. Nel frattempo, il comandante fece chiudere le porte ed ogni ingresso al maniero fu interdetto e difeso. Il castello, all'epoca, era considerato imprendibile e gli inglesi si sentivano assolutamente al sicuro entro queste mura. Le sentinelle, come sempre in questi casi, riportavano al comandante ogni spostamento delle forze nemiche che, completato lo sbarco, andavano disponendosi tatticamente tutt'intorno. Passavano i giorni ed i pochi tentativi di assalto alle mura ad opera degli attaccanti, tutti destinati a morire sul nascere, non facevano che rinforzare il senso di sicurezza inglese. Tuttavia, una mattina all'alba, le forze britanniche furono sorprese da un gran movimento tra i ribelli che si affaccendavano a trasportare dalle navi una gran quantità di ceste cariche in un luogo nascosto agli sguardi sotto le mura. La prima grande esplosione, che fece tremare tutta la montagna, pose fine all'incertezza: fu chiaro che gli assalitori erano determinati a scavare una “mina” per fare esplodere da sotto l'intera montagna. La grande agitazione che serpeggiava tra le truppe di sua maestà ebbe fine però quando il comandante sentenziò che il nemico non sarebbe mai riuscito nel suo intento. Comunque, tanto per essere prudenti, questi diede l'ordine di scavare una galleria di “contromina” onde poter togliere efficacia all'azione degli attaccanti. Così, per settimane, gli abitanti di Alicante sentirono le esplosioni sia di giorno che di notte. La leggenda vuole che, proprio mentre il comandante inglese stava brindando alla “dabbenaggine” degli assalitori che non sarebbero mai riusciti nel loro intento, questi fecero brillare le mine che provocarono il crollo di quasi tutto il castello. Naturalmente, gli inglesi furono costretti alla resa e furono imbarcati e cacciati con derisione da tutta la popolazione.

Al di là del comprensibile senso di rivincita che emerge da questa storia e di un interessante "spaccato" su come fossero le guerre a quei tempi, quel che mi sembra importante mettere in evidenza sono le conseguenze di quelle gesta: il castello fu completamente distrutto ed oggi, quel che rimane di originale è ben poco.

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Un'altra cosa molto interessante è stata la nostra visita all'antica cisterna che fu scavata direttamente nella roccia alla base del castello. Oggi l'acqua non viene più convogliata al suo interno; in compenso, è stata praticata un'apertura al livello della strada per consentirne l'accesso con facilità a chiunque. Inoltre, dovendola illuminare per favorirne le visite, hanno deciso di fare un “lavoro” ad effetto utilizzando anche faretti con diversi colori che irraggiano la pietra creando effetti suggestivi.

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Album fotografico   - click -   "Antica cisterna ad Alicante"     - istruzioni -

Siamo stati particolarmente bene qui ad Alicante, ma, dopo dieci giorni esatti di sosta, è arrivata l'ora di salpare. Domattina faremo rotta per il Marina di Santa Pola: l'idea è quella di andare a visitare l'isola di Tabarca (proprio lì di fronte) e poi proseguire per Torrevieja... Un ulteriore avvicinamento significativo per Cartagena, la nostra destinazione per la sosta invernale.

Torrevieja merita un'ulteriore citazione: le informazioni che abbiamo raccolto con tutti i mezzi (informatici e non) che abbiamo a disposizione dicono che dovrebbe essere uno scalo molto interessante. Innanzitutto ci sono ben tre marina in uno specchio d'acqua molto vasto e ben protetto con ogni tempo. Inoltre, all'interno ed all'esterno delle gettate, abbiamo individuato due o tre aree dov'è possibile dare ancora rimanendo ben a ridosso con venti da tutti i quadranti... Aree per l'ancoraggio sono molto rare su questa costa. Il problema è che, dei marina, uno lo abbiamo scartato perché è distante dall'abitato, un altro ci ha risposto subito che non sono interessati ed il terzo, fino ad ieri, sembrava non contattabile (non rispondeva alle email e quando chiamavo al telefono parlavano solo spagnolo). Ieri la svolta: ho ricevuto una email che chiedeva ulteriori dettagli, soprattutto sulla durata della sosta. Poiche la mail era in inglese, ho subito telefonato nella speranza di poter parlare col mittente... Bingo!... Mi hanno passato un certo David (il nome non è spagnolo...e parla inglese “madrelingua”) col quale ci siamo intesi a meraviglia: ho chiesto di potermi fermare per un mese e mi hanno riservato un posto. Speriamo bene!

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