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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).
Cartolina di Natale 2018
Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.
Fine
Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.
Claudio e Giannina a Leros
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Il "dolce far niente", qui a Kardamena, dura ormai da una decina di giorni. All'inizio, ce la siamo presa comoda... I nostri piani erano di riposare, mangiare sano e fare bagni (Heh!...Le vacanze uccidono). Poi però, abbiamo cominciato a dare un'occhiata al meteo: dobbiamo partire e viaggiare verso Nord... Il 6 Settembre abbiamo appuntamento a Leros con Claudio e Giannina (che arriveranno dritti da Milano) e la fine d'Agosto s'avvicina. Il tempo, da par suo, si è messo a “far le bizze” e tira da Nord un po' troppo forte per i nostri gusti (non ci piacciono le “navigazioni da duri”).
Giorno dopo giorno, le pessime notizie si susseguono ed ormai siamo “presi” dalla “psicosi del marinaio”: Poseidone si è offeso e non aspetta altro che “beccarci là fuori”...
Poi, in modo inatteso, per la sera del 28 Agosto prevedono un calo dell'intensità del vento. Si tratta solo di una finestra: 12 ore di calma e poi riprenderà a soffiare. Ciò vuol dire che per il giorno 28 è previsto vento forte per tutta la giornata ma calerà in serata per rimanere buono fino al pomeriggio del giorno dopo.
Decido quindi di partire la mattina del 28, navigare contro mare e contro vento solo fino all'isola di Pserimos, passare lì la notte e mettere fuori il naso solo con bel tempo il giorno dopo per il tratto che porta dritto su Leros (vedi la mappa qui sotto).
Foto dai nostri itinerari
Elaborazione di un'immagine di Google Maps (immagine satellitare 1)
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Rotta da Kardàmena a Pandeli (Leros) con sosta a Pserimos.
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Così, come da programma, salpiamo “di prima mattina”. Il piano è semplice: seguiremo ben riparati sottosta (il vento viene dall'altra parte dell'isola) tutto il tratto da Kardàmena fino a Capo Fokàs, poi metteremo “il naso fuori” per procedere controvento fino a Capo Ammoglossa (che dovremo aggirare dal largo a causa dei bassifondi)... Da qui in poi, la navigazione sarà meno dura mano a mano che entreremo nel cono di protezione dell'isola di Pserimos.
In effetti, fino a Capo Fokàs le cose vanno piuttosto bene. È pur vero che in prossimità del capo ci becchiamo quasi trenta nodi... Ma qui è un classico: siamo preparati e dura poco. La sorpresa è lo stato del mare subito dopo. Dobbiamo navigare lungo la costa Nord-Est di Kos e non ci si aspettava "questa buriana". Comunque siamo in ballo e balleremo (non c'è scelta ormai...).
Si ripete uno spettacolo che conosciamo bene. Il vento è bello teso ed il mare, preso diritto in prora dal July a gran velocità, è prodigo di spruzzi e vere e proprie "secchiate d'acqua" che ci piombano addosso continuamente. In giro ci siamo solo noi a navigare verso Nord.
In compenso, escono dal marina di Kos Town, dirette a Sud, diverse imbarcazioni di "charteristi" che navigano con la stessa disinvoltura di chi va in spiaggia... Hanno appena affittato la barca e, con quel che costa, navigherebbero anche all'inferno. Comunque, visto che vanno tutti a Sud, col vento in poppa, quasi non si accorgono di niente. L'aria li spinge e loro si divertono... Il mare poi, con quell'andatura, non si sente neanche. Niente colpi, niente spruzzi e niente secchiate. Questo è il mondo del marinaio!...
Ad ogni buon conto, il July è uno scafo di prim'ordine ed il suo equipaggio sa bene cosa fare: se ci tocca ci tocca! Si avanza duramente fino a scapolare Capo Ammoglossa e si vira ad Ovest per raggiungere il ridosso di Pserimos. Il mare però non molla... Non riusciamo a tenere la rotta che vorremmo: puntiamo inizialmente verso la costa di Kos per prendere le onde al meglio e non fermare la barca. Solo in un secondo momento, facendo una rotta ad arco, riusciamo a dirigere su Pserimos.
Mi sorprende il fatto che la buriana non dia segni di voler calare anche quando manca solo un miglio dall'arrivo in rada. Vedo, in fondo, due o tre barche alla fonda... Sembrano tranquille, ma il mare continua a "bollire" tutto intorno a noi.
Poi, in modo improvviso, tutto finisce. È la prima volta che ci fermiamo in questa baia. Devo dire che con questo vento è proprio ben protetta. Facciamo due giri di ricognizione per decidere dove buttare l'ancora e poi diamo fondo senza problemi. Mi assicuro con "eccesso di zelo" che l'ancora abbia agguantato bene. Dormiremo qui questa notte... E non voglio sorprese.
Video: il July all'ancora in rada a Vathì (isola di Pserimos).
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Certo, la mia esperienza mi consente di vedere in lontananza il mare e il vento che ci hanno accompagnato fin quasi all'ancoraggio: il colore verde smeraldo sfuma all'orizzonte in un blu intenso. Ma qui in rada siamo ben protetti. Sapevo già, naturalmente, che avremmo trovato riparo... Ma devo dire che ho temuto fino all'ultimo il contrario.
Comunque, una volta arrivati, ci godiamo la sosta. Per prima cosa, facciamo un bel bagno in una invitante acqua cristallina. Poi, sole e lettura per un relax profondo e cena al lume di candela in uno scenario suggestivo quando i colori del giorno vengono assaliti dalle ombre della notte.
Ci si prepara alla notte a bordo del July in rada a Vathì (isola di Pserimos).
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Quando la notte ormai si è fatta strada, ce ne stiamo a chiacchierare in pozzetto ben protetti sotto il “bimini” e la “cappottina”. Sorseggiamo ognuno quello che preferisce: io un dito di Metaxa... (Solo un dito però, mi sono messo a dieta)... E Margherita un po' di Ouzo. Siamo dolcemente abbandonati ad una sensazione di pace: non udiamo più soffiare il vento sopra le nostre teste... È segno che, come da previsioni, tutto si è calmato e domani avremo un viaggio tranquillo fino all'isola di Leros.
Ahimè... Qualche ora più tardi, il mio sonno profondo viene turbato da “rumori molesti”. Sento il sibilo prodotto da un forte vento in quota che non promette niente di buono. L'ancoraggio è tranquillo ed un giro di ispezione in coperta conferma che tutto è sotto controllo. Ma ho ben visto come, appena fuori, vento e mare possono alzarsi sorprendentemente mentre qui, al riparo, tutto rimane tranquillo.
L'indomani, all'alba, partiamo. Il vento ulula lassù... Ma qui tutto è calmo (foto sotto).
Pronti a partire, la mattina all'alba, da Vathì (isola di Pserimos).
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Decido di seguire una rotta un po' "tortuosa": non voglio fare la circumnavigazione dell'isolotto Lingia, quindi passerò tra questi e la costa (vedi carta nautica sotto). Devo scapolare però, lasciandolo a sinistra, un allevamento ittico che ci impedisce di andare dritti al punto. Anche in prossimità del passaggio, mi tengo lontano dai bassi fondali segnalati sulla carta.
La rotta per uscire dalla rada di Vathì è disegnata con trattini rossi sulla carta nautica seguente della NAVIONICS (la stessa che si usa a bordo del July).
Elaborazione da un'immagine NAVIONICS - il sistema di navigazione a bordo del July -
La rotta seguita dal July partito dall'ancoraggio di Vathì (isola di Pserimos).
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Ma, dopo che abbiamo superato tutti gli ostacoli e siamo usciti dalle strettoie del passaggio tra l'isola e l'isolotto, in meno di un centinaio di metri, doppiato Capo Vasiliki, passiamo da una zona ridossata (protetta da vento e mare) ad una zona aperta: Eolo e Poseidone si avventano contro il povero July che ancora non è ben sveglio dopo la notte quieta ed inconsapevole passata (possiamo ben dirlo...) in una baia tranquilla.
Per qualche metro provo a forzare. Se si potesse dirigere verso Kàlymnos, anche con fatica, una volta sotto costa saremmo parzialmente protetti da quella costa. Ma appare subito chiaro che quella rotta è impercorribile in queste condizioni.
Tuttavia non voglio rinunciare alla tappa di oggi... Non intendo desistere... Almeno non così presto.
Decido quindi di mettere in rotta verso Nord-Est (dovremmo navigare in direzione Nord-Ovest...) per guadagnare in latitudine portando il July, se occorre, in acque turche (notoriamente più maneggevoli quando soffia questo vento). Poi, al momento opportuno, dirigeremo verso Kàlymnos... O chissà... Persino verso Leros direttamente: vedremo!
Il cambio di rotta è evidenziato sulla carta nautica con un "marker" rosso di forma quadrata nei pressi del Capo Vasiliki. Anche la direzione del vento è chiaramente rappresentata in quel punto.
Non mi sembra opportuno approfondire ulteriormente, in questa sede, le caratteristiche tecniche di questo viaggio. Basti sapere che, dopo alcune ore in un'andatura da burrasca, il July riesce ad agguantare un vento adatto a farci risalire fino a Pandeli... La nostra meta.
Pandeli (Leros): appena attraccato ce ne andiamo a festeggiare "da Maria"(...specialità pesce).
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Al nostro arrivo, il vento è ancora molto teso. Facciamo due o tre ricognizioni all'interno del porticciolo. C'è un solo posto disponibile, ma mi sembra impraticabile. Si tratta di un posto in banchina: sarebbe l'ideale se non fosse che è “incassato” tra pescherecci in tripla fila da una parte ed in doppia fila dall'altra. Ci dovremmo stare... Ma al pelo. Se sbagliassi le misure andrei a “schiantarmi” inevitabilmente. Ma la posta è alta: quell'ormeggio ci serve. Decido allora per una manovra azzardata, basata tutta sul fatto che Margherita non dovrà sbagliare nulla al primo colpo... E così accade.
Uff!... Che giornata!
Appena attraccato, molliamo tutto ed andiamo a pranzo da Maria (foto sopra): la migliore taverna dove mangiare pesce sull'isola.
A questo punto, siamo arrivati all'ultima puntata: siamo nell'isola dove "metteremo a dormire il July" per l'inverno ed abbiamo già il biglietto per il volo di rientro a Milano il giorno 3 ottobre prossimo. Ormai manca poco più di un mese al rientro. Per qualcuno è un tempo piuttosto lungo: più delle vacanze di cui gode in un anno un uomo che lavora. Per noi invece è solo il periodo di chiusura. Tra poco arriveranno Claudio e Giannina... Sono amici carissimi e con loro è sempre un immenso piacere fare vacanza insieme. Quest'anno facciamo come nei fuochi artificiali: una stagione in crescendo col “botto” finale. Comunque, in attesa del loro arrivo, ci dividiamo impegnandoci soprattutto su due fronti: fare tutte le verifiche del caso prima del loro arrivo (vogliamo che tutto sia organizzato) e godere fino in fondo ogni giorno che ci separa dalla partenza.
Elaborazione di un'immagine di Google Maps (immagine satellitare 2)
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Camminiamo spesso: da Pandeli saliamo fino a Platanos e poi scendiamo ad Agia Marina.
Cominciamo subito intanto a riprendere un'abitudine che avevamo quando abbiamo passato qui più di un mese qualche anno fa: andiamo a prima mattina a fare la spesa a Platanos ed ad Agia Marina. Platanos si trova proprio nella sella che collega la parte centrale dell'isola con il promontorio sulla cima del quale c'è il castello (“kastro” per i greci – vedi immagine satellitare 2)... Per andarci dobbiamo salire. Qui troviamo frutta e verdura da un anziano commerciante che ci ha preso in simpatia; troviamo anche un piccolo supermercato che ha un po' di tutto...
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Ad Agia Marina troviamo invece il pesce... Fresco... Freschissimo... Persino vivo.
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L'atmosfera a Pandeli è quella autentica di un'isola greca immaginaria...
Passiamo giorni bellissimi in attesa di Claudio e Giannina... Un po', credo che sia il solito fenomeno per il quale il venerdì sera è meglio della domenica... Un po' anche perchè abbiamo passato un'estate serena, piacevole e piena di bella compagnia e siamo contenti di chiudere in bellezza. Ma anche, diciamolo pure, Pandeli è un luogo magico pieno di fascino.
...E poi, tanto per esagerare, questa volta siamo arrivati in tempo 'per assistere alla “Festa del Pesce”. Si tratta di una bella festa greca organizzata proprio nel porticciolo dove siamo ormeggiati noi con tutte le barche da pesca intorno.
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Festa del pesce a Pandeli nel primo sabato del mese di tettembre (...il 2 quest'anno).
Ci godiamo la festa, come spesso abbiamo fatto in diverse isole di questo mare a volte duro ma sempre pieno di fascino e di storia. E poi, la sera, ci diamo da fare per provare i ristoranti più invitanti: “non vogliamo certo portare gli amici al buio dritto contro qualche delusione”.
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Taverna Mylos ad Agia Marina.
Senza scendere troppo in dettaglio, ci limitiamo a citare solo un paio di “posticini” degni di nota. Tra tutti i ristorantini che abbiamo “testato”, solo due sono diventati i nostri preferiti. Entrambi comunque, oltre ad una cucina decisamente valida e sempre migliore della media, hanno in comune l'effetto “scenografico" della vista di cui si gode direttamente dal tavolo. Nella foto sopra, si può avere un'idea di come appare la terrazza della Taverna Mylos ad Agia Marina; nella “clip” sotto, invece, ci si riferisce al ristorante "Dimitris" (con vista sulla baia di Pandeli... Suggestiva soprattutto al tramonto).
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Taverna Ouzeri Dimitris a Pandeli.
Poi, finalmente, arriva la vigilia del gran giorno: Claudio e Giannina sono attesi per l'indomani. Con Margherita ci siamo organizzati in questo modo: abbiamo affittato un'auto ed andremo a prenderli alla nave che arriva alle 4h:30' del mattino a Lakki. Claudio ha cercato di dissuadermi per evitarci una “levataccia”... Dice lui... Ma non sa che per dei marinai è uno scherzo alzarsi di notte per qualsiasi cosa. E poi, abbiamo preso le chiavi della loro stanza in albergo. Si tratta di una struttura concepita come un “villaggio”: si arriva in auto al suo interno e gli appartamenti sono accessibili direttamente dal vialetto.
Così, il giorno dopo, facciamo come abbiamo stabilito: tutto va liscio e, dopo pochi minuti dall'arrivo, siamo tutti “in branda a fare la nanna”. Siamo molto contenti. Appuntamento alle dieci e mezza per il primo tour dell'isola (abbiamo l'auto in affitto e siamo intenzionati ad approfittarne).
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Vista dal balcone sul mare dell'appartamento di Claudio e Giannina a Pandeli.
Così, quando all'orario bussiamo alla loro porta, li troviamo pimpanti che ammirano il panorama dal loro balcone privato... In effetti... Bisogna dire: “niente male” (la foto sopra è stata presa proprio al momento).
Visto quindi che siamo tutti pronti, saliamo in auto puntando per prima cosa al castello di Pandeli. Come tutti i castelli, anche questo è situato in alto sulla collina. Andarci in auto è sicuramente un'ottima idea. Ci fa risparmiare una bella salita sotto il sole greco... Saggia Idea.
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Video del castello creato per la web-page che racconta della nostra prima visita nel 2012.
Naturalmente, dopo aver visitato il castello, “scorrazziamo” per tutta l'isola. È solo l'inizio di una bella vacanza in compagnia dove i momenti turistici, passati a visitare questa o quell'attrazione, si alternano a momenti di puro relax.
Uno di questi momenti appunto è la visita al "Museo della Guerra". Senza dilungarci troppo, basti ricordare che quando è scoppiata la seconda guerra mondiale, quest'isola era italiana. Anzi, tutto il Dodecaneso era italiano. Per un lungo periodo durante il conflitto, questi furono posti tranquilli (la guerra era altrove...). Poi però, dopo l'armistizio, Hitler in persona si interessò di quest'area e non lesinò mezzi ai capi militari per arrivare presto ad una schiacciante vittoria sui "traditori" italiani. La conclusione fu una famosissima battaglia: la battaglia di Leros.
Visitiamo questo museo con tutta la "mestizia" che questi fatti ci inducono. Non prendiamo fotografie... Quindi, quel che vedete qui sotto è redatto con materiale disponibile in internet.
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Immagini disponibili in internet del "Muso della Guerra" di Leros.
Quando ci rechiamo ad Alinda, per fare una bella passeggiata a piedi, non ci dimentichiamo di fare una “capatina” per visitare la Torre (La Torre di Alinda). Si tratta di una villa fatta costruire nella prima metà del XX secolo da un facoltoso proprietario che poi ne ha fatto dono alla pubblica amministrazione.
Il “manufatto” in sé non meriterebbe una visita. Ma al suo interno sono messe in mostra una miriade di curiosità che raccontano di quest'isola più di quanto possa fare una pagina di storia.
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La facciata della Torre di Alinda a Leros.
L'ingresso alla Torre costa tre euro a persona... Ma qui, i miei cari “confratelli” subiscono uno smacco. Appena varcata la soglia, c'è un tavolo che fa da “banco informazioni/ticket”. La “signorina” mi riconosce subito e, con gentilezza, decide che gli altri tre devono pagare il loro ingresso... Non io però... Io entro gratis.
Per parte mia, ricambio l'attenzione esibendomi, dietro pressante richiesta della ragazza-ticket, al pianoforte a coda posto in fondo affianco della scala (vedi foto sotto).
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L'interno della Torre di Alinda a Leros.
Vediamo di spiegare quel che accade. Prima dell'arrivo di Claudio, eravamo stati anche qui a prendere informazioni dirette per evitare sorprese. Io allora ho parlato con la signorina e, dato che sono un tipo che non si fa notare, lei si ricorda bene di me. Quel che non ricorda è che ho solo chiesto informazioni e non sono entrato. Adesso ha immaginato semplicemente che fossi tornato per portare anche altri amici e non mi ha fatto pagare.
Questa gita a gita a piedi da Pandeli ad Alinda (nell'omonima baia dove si trova anche Agia Marina) è una discreta camminata: si tratta di circa nove chilometri tra andata e ritorno e ci meritiamo un premio. Quindi cogliamo l'occasione per una sosta pranzo di qualità e ci concediamo d'andare a mangiare al ristorante Mylos... Quello dell'antico mulino sull'acqua (che comunque è di strada).
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Pranzo al ristorante Mylos ad Agia Marina.
In questi giorni, facciamo molti bagni nel mare splendido di Pandeli. Approfittiamo appieno delle eccellenti strutture che la località ci offre. Infatti, la bella spiaggia è attrezzata con lettini ed ombrelloni con servizio bar di ottima qualità... Tanto che, mentre io e Margherita pranziamo spesso in barca (io mi sono messo a dieta...), Claudio e Giannina, approfittando del servizio, preferiscono pranzare in spiaggia.
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La spiaggia attrezzata di Pandeli.
La sera poi, l'atmosfera a Pandeli diviene “magica”. Le bellezze del panorama circostante vengono esaltate dal cambiare della luce al tramonto e dal sapiente uso delle luci che illuminano la località di notte. Anche le costruzioni, garbate ed appropriate, contribuiscono a creare un quadro seducente che mi fa pensare ad alcune località molto più famose che conosciamo bene: penso, ad esempio, a Portofino. Le foto che abbiamo, fatte con lo smartphone, non rendono giustizia... Ma, una curiosità che possa dare un'idea di quel che voglio dire è la foto sotto che mostra (cerca la freccia...) il balcone di Claudio e Giannina visto dalla spiaggia privata dell'hotel.
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La spiaggia privata dell'hotel di Claudio e Giannina a Pandeli in un'immagine notturna.
Ho trovato anche un'altra immagine (anche questa fatta con lo smartphone dal balcone di Claudio al calar della sera) che può contribuire a far capire cosa intendo quando parlo dei giochi di luce al tramonto in questo scenario incredibile. Ancora una volta, devo dire che nessuna foto riesce a rendere appieno quel che l'occhio vede sul posto. Ad ogni modo, l'immagine sottostante mostra quali siano i colori dominanti nel paesaggio che vediamo al calar del sole.
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Dal balcone dell'appartamento di Claudio e Giannina a Pandeli: un'immagine serale.
Voglio però cogliere questa occasione, quella della foto sopra, per accennare ad un fenomeno del quale non ho ancora parlato. Sono sicuro che per molte persone, non avvezze a navigare nell'Egeo, questa foto parla soprattutto di paesaggio e di tramonti. Ai miei occhi invece, la cosa che più di altre cattura l'attenzione è la calma di vento.
Dov'è finito il Meltemi?
Infatti, i cambiamenti climatici sono arrivati anche in Grecia ed hanno “toccato” una delle “istituzioni” più conosciute: appunto il Meltemi.
Quest'anno, questo vento stagionale che dura tutta l'estate non si è presentato all'appello. Non che ci sia stata sempre calma... Lo abbiamo ben visto nel risalire da Kardamena a Pandeli... Ma il Meltemi, un vento particolare con delle caratteristiche climatiche al contorno ben riconoscibili... Beh!... Quello non c'è stato.
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Un video che raccoglie immagini prese qua e là durante queste belle vacanze insieme.
Qui sopra ho messo un video che raccoglie alcune immagini, un po' a caso, al solo scopo di ricordare alcuni bei momenti di questa vacanza.
Un'altro momento che voglio ricordare è anche quando ci concediamo una gita in barca a Lipsi. Qui ci sarebbe da raccontare una piccola storia. Una famiglia di pescatori di Pandeli, che io e Margherita conosciamo ormai da anni, è molto intraprendente. Sono tutti uniti tra loro e spesso fanno diversi lavori insieme. Oltre a pescare, alcuni gestiscono una taverna, altri fanno riparazioni sulle barche locali e qualcuno trova anche il tempo di portare i turisti a fare un giro in barca. Così, prendo accordi con loro: il giorno che hanno previsto un “giretto” fino a Lipsi, con sosta bagno nelle “White Islands” e pranzo a bordo, ci imbarchiamo tutti e quattro. Si rivela una gita molto bella: una giornata che piace a tutti.
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Sosta per un bagno alle "White Islands" (vicino all'isola madre di Lipsi).
Anche quella volta che organizziamo una gita giornaliera all'isola di Patmos si rivela un momento memorabile. Prendiamo informazioni sugli orari e scopriamo che c'è la possibilità di andare e tornare in giornata con un “traghetto” di linea.
Così, piuttosto presto al mattino, ci imbarchiamo per l'avventura: abbiamo l'obiettivo di andare a visitare il famoso Monastero di San Giovanni Teologo (Μοναστήρι του Αγίου Ιωάννη του ΘεολÏŒγου). Io e Margherita non entreremo per l'ennesima volta, ma faremo da “guida alpina” e porteremo Claudio e Giannina su per il sentiero a piedi. Sappiamo bene che esiste un autobus di linea che fa la spola tra il monastero e Skala (dove arriva la nave); ma sappiamo anche quanto fascino esercita la salita col suo panorama che continua a mutare mano a mano che si sale e la suggestione di pensare di ricalcare le orme di tanti pellegrini che nei secoli andati passavano per lo stesso sentiero. Abbiamo già pubblicato su questo sito la salita al monastero in occasione della nostra sosta a Patmos nel mese di giugno. Per chi volesse vedere il video, basta un - click -.
Ad un certo punto, arriva il giorno in cui il July è atteso al marina. Abbiamo prenotato per l'invernaggio nel mese di aprile e non sapevamo ancora che Claudio e Giannina sarebbero venuti a Leros in questi giorni. Comunque ci organizziamo così: io e Margherita portiamo la barca dall'altra parte, a porto Lakki (porto Lago in italiano...) per la precisione, e prendiamo posto come da prenotazione... Poi, affitto una moto per tutto il tempo che mi rimane da trascorrere sull'isola e così posso raggiungere gli amici a Pandeli in due minuti quando voglio. Il momento coincide, più o meno, con l'arrivo al marina anche degli amici Aldo e Rosy che prendono posto con "Isola Bianca" proprio affianco a noi. Così, non è raro che si esca tutti insieme per una serata o per una cena al ristorante.
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Da sn. in senso orario: Claudio, Aldo, Giannina, Margherita e Rosy... Io faccio il fotografo.
A questo punto, anche se non in ordine cronologico, voglio ricordare una gita alla bella baia di Xerocambos, a sud dell'isola. Ai “vecchi” tempi, questo era uno dei posti “buoni” per rifugiarsi quando il Meltemi fuori esagerava. Diversi anni fa, si veniva tranquillamente a dare ancora giungendo anche molto vicino alla spiaggia che ne orla il fondo. Adesso, ormai da un bel po', un campo boe ha precluso questa possibilità lasciando libere, per la sosta all'ancora, solo le aree con fondali più alti e lontani dalla spiaggia. È d'obbligo comunque precisare che “qui siamo in Grecia”... Le boe sono più un servizio che uno sfruttamento intensivo del turista. Una barca può prendere la boa liberamente e nessuno ha da ridire. Le boe sono state posate da alcune taverne poste lungo la battigia e costoro semplicemente si aspettano che andiate a mangiare da loro. Non è raro che, andando anche solo una volta, si possa rimanere per giorni senza che nessuno dica niente.
In questa baia, una vera chicca nascosta all'occhio del passante, è una chiesetta dedicata alla Vergine (per l'esattezza alla "Vergine Kavouràdena" (Παναγία Καβουράδαινα).
La chiesetta seminascosta dedicata alla Vergine Kavouràdena (Παναγία Καβουράδαινα).
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Purtroppo tutto finisce ed anche le vacanze di Claudio e Giannina con noi nell'isola di Leros volgono al termine. Quando saranno partiti dovremo solo pensare a preparare la barca per l'inverno e poi prendere l'aereo per rientrare a Milano.
Non ho riportato tutto quello che abbiamo fatto insieme... Questo non è un diario. Anche cose “importanti”, per così dire, sono state omesse. Penso alla visita al museo della guerra (un lungo tunnel scavato dagli italiani per farne un deposito protetto dai bombardamenti...). Oppure penso alla torre museo di Alinda... Ma ciò che conta è che siamo stati bene insieme ed abbiamo chiuso in bellezza ciascuno le proprie vacanze.
Così, la sera del 21, accompagnamo Claudio e Giannina alla nave che li lascerà sbarcare ad Atene la mattina successiva. Qui prenderanno l'aereo per Milano.
Il July nel suo posto invernale per la stagione 2017/2018. Fra poco lo prepareremo per l'inverno.
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Ed eccoci ormai arrivati al momento di preparare il July per l'inverno. Mi viene da dire che ormai siamo rimasti soli... Ma non è vero. Aldo e Rosy hanno la loro barca affianco a noi. Passiamo le giornate a sistemare tutto; Aldo, avendo una barca in acciaio, lavora sicuramente più di me. La sera però ci troviamo spesso per cenare insieme. Resterà memorabile il riso al nero di seppia fatto magistralmente da Aldo che ci ospita ogni tanto sulla sua barca.
A cena su "Isola Bianca" di Aldo e Rosy: a tavola "riso al nero di seppia"... Una specialità di Aldo.
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Poi viene il momento di mettere “Isola Bianca” in secca. Li aiutiamo a sfilarsi agendo sui nostri parabordi “che non intralcino la manovra”. Comunque non vanno lontano. Li sistemano in meno di un'ora a qualche decina di metri da noi. Per quest'anno, basta cene sulla loro barca... Da adesso fino alla partenza o si cena da noi o si va al ristorante.
A bordo del July tutto va a meraviglia... Tutto segue il solito copione. Margherita non si stanca di ripetermi che "lei fa tutto ed io non faccio un cavolo"... Niente di nuovo. Ma io sono soddisfatto. Avevo in mente di fare due o tre "cosette"... Lavori critici... Come la pulizia ed il cambio dei filtri nella linea di alimentazione del motore (bisogna lavorare in posizioni molto scomode...) o la sostituzione dello zinco sacrificale sullo scambiatore di calore. Per pulizia e filtri, abbiamo fatto tutto con Jean Claude che ha la barca nel pontile di fronte (siamo entrati in amicizia a Kardamena quest'anno - adesso è in pensione ma è stato capo meccanico in Porsche). Per l'anodo, ho avuto l'idea di farlo fare in loco (perché il ricambio che mi hanno venduto non era adeguato). Per onestà, devo dire che non ho la passione di fare da me i lavori al motore... Ma con le barche non si scherza; se non si hanno certezze sulla qualità del "service" operato dai meccanici del cantiere, è molto meglio fare da soli.
Per parte sua, Margherita non rinuncia comunque a fare il bagno a mare. Ogni giorno, verso le due e mezza, prendiamo la moto e ce ne andiamo alla spiaggia di Pandeli.
Margherita, fino all'ultimo, non rinuncia a fare il bagno a mare ogni giorno.
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Ed è così, alla fine, che arriva anche il giorno della partenza. Domani mattina si parte... È l'ultima notte di questa stagione che passiamo in barca. Abbiamo preso i biglietti per tempo... Ad aprile li abbiamo fatti in Internet quando eravamo a Galatas in albergo. Qui a Leros l'aeroporto è piccolissimo: sembra più una portaerei. La pista, cortissima, in modo poco rassicurante, si alza per lanciare l'aereo in alto subito prima di finire in mare. Ma noi non ci facciamo impressionare: sarà comodissimo arrivare a Milano in poche ore. Claudio e Giannina saranno ad attenderci in auto all'arrivo... Hehehe... Chi trova un amico trova un tesoro.
È l'ultima notte di questa stagione. Dormiamo ancora una volta sul July e domattina l'aereo.
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