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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).

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Cartolina di Natale 2018

Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.

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Fine

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Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.

Gran Canaria

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Alle 9h:55' del 7 maggio 2016 ci alziamo in volo dall'aeroporto di Malaga: destinazione l'isola Gran Canaria. Abbiamo un programma studiato attentamente: vogliamo visitare tutto quello che c'è da vedere nelle quattro isole principali dell'arcipelago. La prima tappa è Las Palmas.

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                          (immagine satellitare 1)

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Foto dai nostri itinerari

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Mappa comprendente Torrevieja (dov'è ormeggiato il July), Malaga e L'arcipelago delle Canarie.

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Alle 11h:20' atterriamo freschi e pimpanti all'Aeropuerto De Gran Canaria e siamo intenzionati a sfruttare turisticamente tutta la giornata. Viaggiamo, come sempre, col solo bagaglio a mano (una piccola valigia su ruote delle dimensioni e del peso regolamentari) ed in men che non si dica ci troviamo fuori dall'aeroporto a prendere l'autobus per Las Palmas. I nostri piani prevedono di aspettare una ventina di minuti quello che fa capolinea al “Parque Santa Catalina” e da li andare in albergo a prendere la camera per poi uscire a fare i turisti. Ci troviamo però di fronte ad un bus che sta per partire e che invece termina la sua corsa al “Parque De San Telmo” (non lontano dalla Cattedrale). Così cambiamo i nostri piani al volo e lo prendiamo... Risparmieremo tempo. Abbiamo infatti intenzione di visitare il centro antico (dove troveremo un posticino per pranzare) prima di andare in albergo... E così facciamo.

Infatti, scesi dal bus, imbocchiamo “Calle Triana” (una bella via turistica chiusa al traffico) dove, passeggiando tranquillamente, scegliamo un posticino per una colazione leggera e poi proseguiamo fino al centro. Conosciamo in anticipo gli orari per visitare quel che abbiamo in animo di vedere: oggi puntiamo alla "Casa de Colòn" (casa di Cristoforo Colombo).

Contact

 

ilviaggiodeljulymail@gmail.com

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"Casa de Colòn", ovvero la casa di Cristoforo Colombo a Las Palmas, Gran Canaria.

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Cartelli molto evidenti ci conducono facilmente all'ingresso. La casa si trova subito dietro la Cattedrale e siamo contenti di vedere che a quest'ora il numero di turisti in giro è molto contenuto. Nella foto sopra abbiamo ripreso la facciata... In realtà l'ingresso per noi si trova sul retro. Per chi avesse la curiosità di vedere il cortile al suo interno in una foto tecnologica a 360°, su internet è disponibile e vi potete accedere con un - click -.

Sappiamo bene che il nome di Cristoforo Colombo è ampiamente sfruttato per scopi turistici: il mondo è pieno di case definite "sue". Questa dimora, in particolare, è stata la residenza dei governatori. La verità è che Colombo non ha avuto, nel corso della sua esistenza, una residenza fissa. Il grande navigatore ha semplicemente usato delle abitazioni di "comodo "nelle varie fasi della sua vita. Tuttavia questa consapevolezza non diminuisce il piacere della visita. Il restauro del palazzo è ben fatto, curato sin nei minimi particolari ed il tutto ha un suo fascino... D'altra parte, gli espositori non hanno tralasciato nulla: persino alcuni grandi pappagalli del sud America girano liberi per casa al fine di creare un'atmosfera esotica.

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Album fotografico   - click -   "Casa de Colon"     - istruzioni -

Usciamo dalla “Casa di Colombo” con una piacevole sensazione: “La visita alle Canarie si presenta interessante...”. Io ho pensato mille volte di arrivare su queste isole sbarcando dalla mia barca... Ma per noi, in questa circostanza, non avrebbe avuto senso. Arrivare fino a qui significa affrontare una traversata che dura da sei a dieci giorni: sono circa seicento miglia di oceano. Qui, le notizie che abbiamo, ci dicono che i porti per le barche di passaggio non offrono condizioni che consentano di restare e bighellonare da un'isola all'altra. Qui si arriva, di solito, esclusivamente per fare tappa prima di proseguire per i Caraibi. Nonostante ciò... Anzi, proprio per questo, subiamo il fascino di località a lungo esplorate con la fantasia.

Ad ogni modo, è arrivata l'ora di recarci in albergo e fare il "check-in". Abbiamo preso un hotel subito a ridosso della bella passeggiata a mare nella zona nord-ovest di Las Palmas: il "Paseo Las Canteras"... Dovrebbe essere il posto più bello per noi turisti. Sappiamo già dove andare. Nei pressi del mercato coperto, vicino alla casa di Colombo, c'è la fermata dell'autobus che ci porterà al "Parque Santa Catalina" dal quale poi proseguiremo a piedi (pochi minuti).

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Foto scattata dal nostro albergo sulla spiaggia del Paseo Las Canteras-Las Palmas-Gran Canaria.

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Effettivamente tutto “fila liscio”, senza problemi. L'autobus, alla fermata, non si fa attendere a lungo e, una volta arrivati a destinazione, il percorso a piedi è agevole e "ben noto". L'accorgimento di sfruttare appieno quel che la tecnologia ci mette a disposizione fa la differenza. Infatti ho studiato con attenzione il percorso su “Street View di Google Maps” comodamente seduto in una delle sale del Real Club Nautico de Torrevieja. Inoltre, alla reception, l'addetto parla un discreto inglese e questo semplifica le cose.

Dopo aver preso possesso della camera, facciamo il giro dell'albergo. Questo mette a disposizione della clientela una splendida terrazza con piscina; inoltre scopriamo un accattivante ristorante con tavoli vista mare dove pubblicizzano un “menù degustazione” che ci intriga... Vedremo!

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Album fotografico   - click -   "Hotel a Las Palmas"     - istruzioni -

Appena fuori dall'albergo, ci troviamo nel bel mezzo di questa bella “passeggiata a mare” che si snoda alle spalle della spiaggia seguendone le linee. Si sente già profumo dei Caraibi. Non è facile da descrivere... Ma questa atmosfera ci sorprende. Conosciamo bene la Spagna, ma qui è diverso. C'è qualcosa in questo angolo di mondo che ricorda l'atmosfera delle isole dall'altra parte dell'oceano.

Ad un certo punto, senza che avessimo programmato la cosa, ci lasciamo tentare da un ristorantino a bordo mare... Decidiamo così di cenare aspettando il tramonto che ci regalerà una tavolozza di colori che fa volare l'anima...

A cena in un tavolo sul mare al Paseo Las Canteras a Las Palmas, Gran Canaria. 

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Abbiamo avuto un buon intuito e molta fortuna: abbiamo scelto un buon locale. Il pesce che ci portano è fresco e ben cucinato...

Quando lasciamo il ristorante, decidiamo di fare due passi. La passeggiata, in alcuni punti, si alza di qualche metro dalla spiaggia... Ma in altri si porta proprio al livello della sabbia dietro a qualche palma che è cresciuta a pochi metri dall'acqua.

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Due passi dopo cena a bordo spiaggia lungo il Paseo Las Canteras a Las Palmas, Gran Canaria.

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È un momento magico. La nostra prima giornata alle Canarie volge al termine e ci sentiamo pervasi da grande ottimismo. Abbiamo progettato un tour molto impegnativo ed abbiamo dovuto lavorare molto per organizzare tutto... Questa sera però sappiamo che tutto andrà bene.

Ce ne andremo presto in albergo per un buon sonno ristoratore... Domani abbiamo tante cose da vedere.

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L'indomani di prima mattina ci mettiamo in moto. Freschi, pimpanti e pieni di entusiasmo prendiamo l'autobus che ci porta nella città vecchia. Per prima cosa, vogliamo visitare la Cattedrale. Ieri abbiamo visto rapidamente la sua imponenza dall'esterno... Adesso vedremo di entrare a dare un'occhiata. È abbastanza presto... Vogliamo evitare la “troppa gente” che inevitabilmente finisce col falsare l'atmosfera... Oggi poi è domenica ed i fedeli si sommeranno ai turisti.

Visita alla Cattedrale di Las Palmas, Gran Canaria.

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Quando arriviamo alla Cattedrale, ci accorgiamo che la nostra decisione di “far presto” non tiene conto di una certa indolenza della “popolazione indigena”...Infatti in strada non c'è ancora nessuno. Bene!... Ne approfittiamo subito. La Cattedrale è aperta e noi ci ficchiamo dentro a curiosare.

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Album fotografico   - click -   "Interno della cattedrale di Las Palmas"     - istruzioni -

La rapida crescita di Las Palmas a seguito della conquista castigliana ed il conseguente insediamento del vescovato delle isole Canarie (alla fine del secolo XV), sono i due fatti che portarono, all'inizio del secolo XVI, alla decisione di costruire questa Cattedrale.

La sua costruzione, tuttavia, avvenne in tempi lunghi e ciò portò, come inevitabile conseguenza, alla coesistenza nella stessa opera di diversi stili architettonici. Al suo interno si nota subito che il progetto iniziale guardava sostanzialmente allo stile gotico, tuttavia non mancano elementi che ci riportano al Rinascimento ed altri che invece sono chiaramente di ispirazione neoclassica.

La chiesa si sviluppa su tre navate separate da due file di grosse colonne che, verso l'alto, si aprono come degli alberi di palma. Alcune opere di importanti artisti locali, raccolte nei secoli, concorrono infine a comporre l'assetto attuale che, nonostante quanto detto precedentemente, risulta, nel suo insieme, sorprendentemente armonico.

Usciti dalla Cattedrale, ci dirigiamo con calma a visitare il Museo Canario che si trova poco distante... Sappiamo che troveremo un piccolo museo, ma le nostre informazioni ci dicono che sarà molto interessante...

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Album fotografico   - click -   "Museo Canario"     - istruzioni -

Infatti, sappiamo che è stato fondato nel 1879 per opera di un gruppo di persone amanti della cultura sia umanistica che scientifica con l'intento di creare un'esposizione che potesse essere di supporto per gli abitanti dell'isola. Col tempo poi, l'interesse sempre più rivolto allo studio della realtà dell'arcipelago, ne ha fatto un museo capace di illustrare molti degli aspetti evolutivi delle Canarie.

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Dopo la visita al Museo Canario, ce ne torniamo davanti al sagrato della Cattedrale dove scopriamo che stanno preparando la piazza per una festa popolare di tipo religioso. Facciamo qualche domanda e, ancora una volta, ci sentiamo sorpresi: quel che vediamo ci ricorda molto l'atmosfera sudamericana. Poi proseguiamo e ci troviamo, subito dietro alla Cattedrale, in un mercatino affascinante con diverse proposte di artigianato locale... Ci lasciamo andare per qualche tempo: subiamo il fascino di questa atmosfera e ci mettiamo a curiosare anche noi. Alla fine, riprendiamo il cammino verso Parque Santa Catalina che raggiungiamo in autobus. Dal "parque", il nostro albergo è a due passi... Ma proprio qui rimaniamo sorpresi da una festicciola in corso con tanto di danze in costume ed orchestra sul palco... (Sotto: un video ripercorre tutto il percorso...) 

Dirigiamo su Parque Santa Catalina e qui è in corso un'altra festa con tanto di danze in costume.

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Così passiamo il resto della giornata... Un po' alla festa, un po' passeggiando sul lungomare...

A fine pomeriggio, ci concediamo un paio d'ore per rinfrescarci in albergo e prepararci per la cena... Abbiamo adocchiato un “localino” niente male e ci troviamo un tavolo davanti ad una finestra sul mare... Così, tanto per cambiare.

La foto sotto mostra appunto la finestra con l'anta di sinistra che è appena stata chiusa da un colpo di vento... Infatti ceniamo al chiuso perché dall'oceano arriva un vento fresco che fa volare tutto.

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La finestra sul mare a fianco del nostro tavolo al ristorante sul lungomare dove ceniamo.

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Il giorno dopo, alle otto del mattino, come prevede il nostro programma, andiamo a ritirare l'auto a noleggio a pochi metri dall'hotel. Troviamo tutto pronto ed in pochi minuti siamo già in viaggio. Vogliamo percorrere la strada che porta a Sud, verso Maspalomas e le dune dell'Oasis così famose... Pensiamo di spingerci fino a Port Mogàn (vedi la mappa seguente).

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                          (immagine satellitare 2)

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La mappa dell'isola con il percorso principale verso Sud (la nostra prima escursione in auto).

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Il viaggio dura poco. Abbiamo deciso di andare a vedere, per prima cosa, le dune del deserto vicino a Maspalomas in una località chiamata “El Oasis”. Ormai siamo piuttosto esperti per andare in giro in auto attraverso “territori inesplorati” (da noi): ci facciamo anche aiutare dallo smartphone con l'applicazione Google Maps (che va benissimo)... Ma questa volta restiamo interdetti.

Non siamo in grado di digitare un indirizzo esatto: usciamo a Maspalomas e chiediamo alla gente che incontriamo dove dobbiamo andare per vedere le famose dune. Ma, passa e ripassa lungo la stessa strada... Delle dune nessuna traccia.

Questo fatto ci sconcerta perché non ci è mai capitato prima di avere tutte le indicazioni concordanti che ci avvertono che siamo sul posto... Ma, di quel che cerchiamo non c'è neppure l'ombra.

Alla fine, incontriamo due italiani che ci svelano il mistero. Per vedere le dune, dobbiamo entrare e passare per un gigantesco albergo che ne impedisce la vista... (?)...  (foto sotto)

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L'ingresso dell'hotel dal quale si riesce ad accedere alle dune.

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Giuro che non ci sarei mai arrivato... Non mi sarei mai permesso di entrare in un mega albergo per uscire dalla parte opposta verso le famose dune che vogliamo visitare... Ma, tant'è... Parcheggiamo l'auto a poca distanza e ci incamminiamo verso un ingresso che sembra essere proprio quello che non vorremmo: un hotel di gran lusso.

In effetti, una volta entrati, ci accorgiamo che non siamo soli. La reception si trova alla nostra destra entrando ma noi non ci passiamo. L'ingresso è una sorta di "galleria" con negozi a destra e a sinistra e, dopo una cinquantina di metri, si spunta all'aperto a duecento metri dalle dune.

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La foto è stata scattata dalle dune dopo essere passati davanti alla reception dell'hotel.

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Crediamo di aver capito: hanno concesso a qualche privato di realizzare una struttura gigantesca appropriandosi praticamente di questo luogo di attrazione turistica che dovrebbe essere a disposizione di chiunque... In cambio di questa concessione, tutti hanno il diritto di accesso alla struttura... Almeno per il passaggio.

La foto sopra mostra l'albergo visto dalle dune. È curioso notare che i nuvoloni neri che riempiono il cielo danno la sensazione di una giornata burrascosa... Niente di tutto questo. Dalla parte opposta il cielo è molto più sereno... Siamo in pieno oceano e tutto ciò è normale (le foto seguenti lo dimostrano).

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Album fotografico   - click -   "El Oasis Le dune"     - istruzioni -

Ripresa l'auto, continuiamo ad avanzare in direzione di Puerto De Mogàn, la nostra meta finale. Facciamo, per quanto possibile, la strada che segue la costa. Arrivati a destinazione, parcheggiamo la macchina a pagamento: apparentemente non ci sono scappatoie possibili. Comunque la cifra richiesta sono pochi euro e non ci sono problemi. Appena scesi ci dirigiamo subito verso il porticciolo: per noi è un'attrazione irresistibile.

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                                                              (immagine satellitare 3)

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Foto satellitare del Puerto de Mogàn. Notare la spiaggia protetta chiusa ad anfiteatro.

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Dalla foto sopra, si notano subito due cose: la prima è la spiaggia protetta dalle onde da una struttura che possiamo definire “ad anfiteatro”, la seconda è la forma del porticciolo che non chiude al mare così bene da lasciare del tutto fuori il moto ondoso. In effetti, appena entrati, notiamo immediatamente che le barche “respirano”... Come dire... Praticamente non stanno mai ferme neanche con mare calmo.

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Album fotografico   - click -   "Puerto De Mogan"     - istruzioni -

Qui a Puerto de Mogàn, al ristorante, siamo protagonisti e spettatori di una simpatica scenetta. Occorre sapere che Margherita ama tutto ciò che è piccolo... Ed anche quando mangia o beve non perde mai occasione di ripetere più volte che quel che prende deve essere poco. Quando viene il cameriere per prendere le ordinazioni, la scena del poco e piccolo, naturalmente, si ripete. Soprattutto quando ordiniamo da bere, chiede con ripetuta insistenza che la birra sia “piccola”...

E viene accontentata (foto sotto).

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Ecco le due birre... Una per me e l'altra per Margherita che ha insistito per volerla "piccola".

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Riprendiamo l'auto per ritornare verso Nord. Percorriamo una specie di autostrada che ci porta velocemente all'altezza dell'aeroporto. Qui, dopo qualche chilometro, usciamo e puntiamo ad ovest verso la montagna. Occorre sapere che tutto l'arcipelago è formato da isole vulcaniche che sono sorte, in epoca remota, direttamente dal mare. Mediamente, quando le eruzioni sono di dimensioni tali da formare delle isole di questa grandezza, siamo in presenza di attività eruttive molto vaste, nel senso della superficie interessata, e molto lunghe nel tempo. Ciò vuol dire che su Gran Canaria, come sulle altre isole qui intorno, le bocche vulcaniche sono tante e sparse un po' dappertutto.

Su Gran Canaria ce n'è una molto nota da visitare: si chiama “Pico de Bandama”. Si tratta di una caldera di circa un chilometro di diametro, profonda duecento metri, che ospita, in uno dei suoi lembi più alti, un “mirador” (così chiamano gli spagnoli un punto d'osservazione).

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Album fotografico   - click -   "Pico de Bandama"     - istruzioni -

A questo punto decidiamo di osare... Le indicazioni ci dicono che le strade nell'entroterra sono strette e pericolose, ma vogliamo andare verso Ovest... Intendiamo arrivare ad Agaete (vedi immagine satellitare 2) e fare il giro largo ci sembra stupido... E così facciamo. Invece di ritornare sui nostri passi, ci addentriamo ancora di più in direzione Ovest.

La realtà appare subito molto diversa da quanto riportano le guide. Certo, percorriamo strade di montagna, ma niente di più. Così, agevolmente ed in tempi relativamente brevi arriviamo alle spalle dell'abitato nostra destinazione. Qui ci fermiamo ad ammirare il mare in burrasca... Niente di serio... Solo una modesta piccola burrasca che (ormai abbiamo capito...) durerà solo qualche ora. È l'oceano.

Ad Agaete troviamo l'oceano che frange sulla passeggiata. (DURATA DEL VIDEO 1')

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Abbiamo fatto bene a spingerci fino ad Agaete... Non è una meta turistica, ma proprio per questo ci consente di dare un'occhiata all'isola più vera, quella che meno sente la pressione delle presenze estranee che qui durano tutto l'anno.

E poi, ci interessa “vedere in faccia” l'oceano sul lato Ovest: da qui alle Americhe c'è solo mare... E questo fa la differenza.

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Album fotografico   - click -   "Scalo traghetti (Agaete)"     - istruzioni -

Qui ad Agaete vediamo la faccia più selvaggia dell'isola. Siamo nella costa che da milioni di anni viene battuta dalle tempeste (le Canarie sono sorte dal mare circa 10 milioni di anni fa...) e la natura che ci circonda porta chiaramente i segni di questa realtà. Una spiaggia di ciottoli all'interno dello scalo dei traghetti (esiste una gettata a protezione dello sbarcatoio, ma non parlerei di un vero porto...) consente ai locali di fare il bagno protetti dalle onde. Delle ripide montagne alle nostre spalle si gettano direttamente in mare... Uno scenario selvaggio e potente...

Domani mattina partiamo... Cambiamo isola... Andremo a Lanzarote...

Adesso ce ne andiamo in albergo per “rinfrescarci” e poi vedremo di festeggiare in qualche locale sulla spiaggia di fronte la conclusione della visita di Gran Canaria.

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