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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).

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Cartolina di Natale 2018

Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.

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Fine

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Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.

il varo del Bianca

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Nel luglio di quest'anno (2013), abbiamo lasciato il July a Kardàmena per due giorni perché abbiamo dovuto recarci a Milano. Un caro amico,"Luigi... il toscano", che era ormeggiato al nostro fianco, si é preso la briga di curarci la barca. In realtà siamo partiti un sabato sera alle 21:30' e siamo rientrati il martedì successivo alle 11:00' del mattino.

Appena atterrati, un taxi ci ha portato in pochi minuti fino al porticciolo dove eravamo ansiosi di sapere se tutto fosse andato bene (anche se guardata, la barca é rimasta sull'ancora e qualche "marinaio per caso" avrebbe potuto manovrare maldestramente fino a spedarcela… sarebbe stato un problema ).

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Foto dai nostri itinerari

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bussola

immagine del porticciolo di Kardàmena presa sul web

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In quel periodo, eravamo in tanti su quella banchina… tutte barche italiane e tutti amici. Tra queste barche: il Bianca di Carlo e Susanna (-click-). Appena scesi dal taxi, abbiamo girato l'angolo e dal bar ho sentito Carlo che ci chiamava a gran voce: "Marcello, allora ?  Com'é andata ?  Sedetevi con noi e riposatevi un pò”. Siamo subito andati a salutare declinando l'invito perché troppo ansiosi di vedere se l'amato July "galleggiasse" ancora. Al tavolino, oltre a Carlo, Susanna, Marco, Bianca (la nipotina di Carlo che conoscevamo da quando era arrivata col suo amichetto sul Bianca una settimana prima), c'era un'altra coppia. Lei non l'avevo mai vista, ma lui lo conoscevo bene. Con la mia solita ingenua immediatezza (si dice che il pensiero sia più veloce della luce… Per come sono fatto io, la parola é più veloce della luce… il pensiero viene dopo), mi sono rivolto a lui dandogli del tu: "Ciao…, ma noi ci conosciamo…, dove ci siamo visti… non riesco a ricordare… "    -    "Mah, veramente"…  -  risponde  -  ..."Non mi sembra che ci conosciamo". Sono rimasto interdetto per un attimo lunghissimo. Sapevo bene di conoscerlo… Ma mi chiedevo dove ci fossimo incontrati? Provvidenziale è intervenuto Carlo: "Sono i genitori di Bianca, sono venuti a trovarci". Questa frase mi ha riportato alla realtà. Così abbiamo superato l'episodio spiegando che eravamo ansiosi di andare a vedere la barca e ci siamo congedati. Ma io continuavo a cercare senza successo nella mia memoria dove avessi conosciuto il padre di Bianca. Carlo ci ha presentato la figlia e suo genero di nome Max. Ma il nome non mi ha aiutato a ricordare. Abbiamo trovato il July come lo avevamo lasciato. L'amico Luigi (il toscano), con la sua parlata simpaticissima, ci ha informato che durante la nostra assenza non era successo niente e tutto andava bene. In pochi minuti la barca era tutta aperta, noi in costume da bagno, abbiamo ripreso il nostro tran-tran come se non fossimo mai partiti. Dopo pranzo, Bianca con il suo amichetto, sono arrivati con un messaggio dell'armatore. Carlo ci invitava, nel tardo pomeriggio, alla "cerimonia del varo ufficiale del Bianca". Abbiamo accettato con piacere. Alle sei di sera, puntuali, siamo saliti sul Bianca insieme agli altri ospiti che stavano affluendo numerosi. Ci siamo accomodati tutti nel pozzetto e Carlo e Susanna hanno offerto da bere a tutti in attesa dell'inizio della cerimonia. Max era seduto proprio di fronte a me. Partecipava alla conversazione con garbo e più lo guardavo e più sentivo di conoscerlo. Non solo le sembianze, ma anche il "suo modo di fare" mi erano ben noti. Non potevo fare a meno di continuare a cercare nella mia memoria dove lo avessi visto... niente, buio completo. Potrei dire che é colpa dell'età... Dopotutto ho i capelli bianchi... Ma purtroppo non é vero: ero così anche a vent'anni. Così, è venuto il momento di dare inizio alla cerimonia. Carlo é un maestro cerimoniere nato. Aveva preparato tutto nei minimi dettagli. Ci siamo trasferiti a prora dove un discorso di apertura ufficiale ha dato il via al varo del Bianca. Così tutti siamo stati informati del fatto che il nome della barca era in onore dell'amata nipotina di Carlo. Proprio a Bianca, con l'incarico di fare anche da "madrina", è toccato di rompere la famosa bottiglia. Essendo la barca già in acqua e poiché la cerimonia si svolgeva sulla prora della stessa, non è stato possibile lanciare la bottiglia sospesa ad una sagola dall'alto e da lontano. E' stato quindi necessario approntare un metodo simile in piccolo che consentisse di infrangere la bottiglia sull'ancora di posta nel musone di prora. Rotta la bottiglia, grandi applausi hanno salutato il varo ufficiale e tutti ci siamo complimentati per la bella barca (l'armatore non ha mai risparmiato le fatiche per tenere il Bianca sempre in perfetta forma ). A questo punto, Carlo ha ripreso la parola: "Con oggi, si chiude una settimana di crociera-scuola per i ragazzi. Devo dire che sono soddisfatto del comportamento di tutti. Certo, hanno ancora molto da imparare, ma si sono impegnati ed hanno raggiunto i risultati che ci si aspettava da loro. Così, per lasciare un ricordo tangibile di questa bella esperienza, ho deciso di approfittare di questa cerimonia per distribuire ufficialmente gli attestati di merito a chiusura del corso..."  - E'cominciata così la distribuzione degli attestati con tanto di "discorsetto" riferito singolarmente a ciascun allievo. Quando è stato il turno di Bianca, Carlo ha dato lettura del "diplomino" che stava consegnando… Ed ha pronunciato nome e cognome, come di prammatica: Bianca Laudadio… "Ma certo!... Laudadio… Max Laudadio di Striscia La Notizia. Ma come ho fatto a non pensarci prima?... Che figura !"

Adesso era tutto chiaro. Chissà cosa avrà pensato Max? Pazienza: quel che é fatto é fatto. Ho pensato...:"Speriamo adesso che passi un bel po' di tempo prima della mia prossima figuraccia".

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