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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).
Cartolina di Natale 2018
Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.
Fine
Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.
In crociera con Pierre e Dominique
Navigation
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Varare il July, quest'anno, ci ha messo addosso un po' di adrenalina. Vediamo di spiegare il perché con la massima semplicità. Diamo un'occhiata alla “cartina” qui sotto. La barca appena varata si trova ormeggiata di fianco in banchina. Il vento, che purtroppo soffia teso sul lato destro della barca, ci schiaccia con forza contro il molo.
Elaborazione di un'immagine di Google Maps (immagine satellitare 1)
Foto dai nostri itinerari
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Il July al varo si trova schiacciato dal vento contro la banchina. Attenzione al bassofondo!
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Per salpare e prendere il largo, il July deve effettuare una manovra obbligata: sfilarsi in retromarcia lungo la linea tratteggiata gialla in evidenza sulla “mappa”. Appena la barca si mette in movimento, viene meno però l'appoggio della banchina ed il vento spinge il July sul bassofondo (tracciato punteggiato in bianco). Occorre usare tutta la potenza di cui si dispone per contrastare le forze in gioco... Ma se qualcosa và storto... Se, per qualsiasi motivo, la manovra avesse un impedimento improvviso, il July si troverebbe in secca intrappolato pericolosamente nelle acque basse a meno di un metro di distanza da noi.
So che in queste condizioni il July ha la manovrabilità necessaria per cavarsela da solo... Ma ho navigato abbastanza per non fidarmi. È una "roulette russa". A mare gli imprevisti sono sempre possibili. Non intendo muovere in queste condizioni.
Margherita naturalmente, si aggiunge al vento ed al bassofondo per cercare di mettermi alla prova. <<Basta!... Sono stufa. Ma che marinaio sei?... Tutti vanno e vengono e tu, per un pò di vento, ti metti a fare i capricci... Dai !... Andiamo che Pierre e Dominique ci aspettano.>>
Proprio quando ormai penso che lascerò Margherita alla sua disperazione, ho un colpo di "fortuna"... E la fortuna ha il volto del nostro amico Massimiliano (Max per noi...). Ha in mare il gommone ormeggiato davanti al July ed ha un motore sufficientemente potente per trasformare la manovra da una "roulette russa" ad una operazione di "routine".
Il gommone viene usato come rimorchiatore. Max si posiziona di lato pronto a contrastare il vento in caso di bisogno. La cima che ci lega è robusta, ma è anche pronta a filare se la manovra fila senza imprevisti. Chiedo al mio amico di tenersi pronto in caso di bisogno ma di non intervenire se non al mio comando. Il July si muove... Il motore, in retro, parte deciso... Sento che l'elica agguanta bene... Come pensavo tutto fila liscio ed io filo la cima che ci lega a Max. Siamo liberi. Grazie amico per quel che hai fatto... Ci vediamo in mare.
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ilviaggiodeljulymail@gmail.com
Elaborazione di un'immagine di Google Maps (immagine satellitare 2)
La rotta che faremo insieme ai nostri amici Pierre e Dominique nell'Egeo quest'anno.
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Pierre e Dominique ci attendono. Il vento soffia di traverso ed ostacola anche la manovra che ci porta con ancora in banchina. Sono le prime “prove” in barca dopo uno stop di diversi mesi... Ma l'equipaggio del July mostra di non essere per nulla intimidito. La manovra è sicura e decisa come occorre che sia in queste condizioni per contrastare le forze esterne. Margherita, all'ancora, si muove con precisione e Pierre sposta la sua barca al volo per farci spazio come da programma. Ci troviamo di fianco una barca di inglesi che non capiscono al volo la situazione. Non pensavano che ci fosse posto per qualcun'altro al loro fianco e ci lanciano un'occhiata infastidita. Ma non hanno di che lamentarsi: il posto c'è e tutto finisce bene.
Rimaniamo qui un paio di giorni prima di partire. Tutti e quattro decidiamo di fare un percorso insieme fino a Naxos. Dopo ci divideremo. Il July proseguirà per attraversare tutto l'Egeo e portarsi nel Dodecanneso, dove ha già prenotato per il prossimo inverno. Il “Combawa”, la barca di Pierre e Dominique, invece farà rotta per rientrare a Galatas. La "cartina" in alto mostra la rotta che faremo insieme.
Così, dopo un paio di giorni di sosta in banchina a Galatas, le previsioni meteo ci danno "luce verde" per la prima tappa della stagione: si va a Kea, un'isola che io e Margherita conosciamo già (- click -). Faremo da "guide" per i nostri amici Pierre e Dominique: per loro è la prima volta. È la prima traversata della stagione per le due barche e, come ogni anno, viene vissuta come "il test finale", la prova definitiva che tutto a bordo funziona perfettamente. Infatti, facciamo un viaggio senza storia in una bellissima giornata che ci regala forti sensazioni ben note, ma non per questo meno belle: è un'intensa gioia essere qui in questo momento.
Il July ed il Combawa ormeggiati in porto nell'isola di Kea: siamo alle Cicladi.
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Un bel viaggio con bel tempo e senza sorprese è un “segno augurale” che ci fa sperare in una bella stagione. La “ciliegina sulla torta” è poi trovare posto per entrambe le barche di fianco in banchina nell'angolo più protetto che ci sia all'interno, subito alle spalle del molo dei traghetti (foto sopra). Quando arriviamo, in effetti, troviamo il porticciolo quasi vuoto... Ma è solo perché arriviamo troppo presto. La sera si riempirà completamente di equipaggi che, come noi, amano andare per mare già nel mese di maggio.
Passiamo due giorni e due notti in quest'isola rivisitando con piacere i posti che ricordiamo bene. Affittiamo un'auto per poterci muovere andando ovunque con la massima libertà. La sera poi, come facciamo ormai da oltre un mese, andiamo a cercarci qualche taverna per la cena; lo facciamo con gli amici naturalmente.
A maggio la sera fa ancora fresco. Ci troviamo una taverna dove sia possibile stare al coperto.
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Con Pierre, discutiamo a lungo per decidere quale rotta seguire. Lui vuole anche passare per l'isola di Tinos dove ha indicazioni sufficienti per trovare un “frigoriferista” capace: ha bisogno di capire perché il suo frigorifero di bordo si ostini a non funzionare anche se ha appena sostituito l'intero gruppo installandone uno nuovo. Così si decide che la prossima tappa sarà Syros. Ci vogliamo andare entrambi quest'anno e l'isola si trova proprio lungo la rotta per Tinos. Abbiamo passato un mese a Syros insieme a Pierre e Dominique nel 2014 (- click -). Vogliamo ritornare nello stesso posto, affittare delle moto e portare le mogli a raccogliere capperi nei vari punti dell'isola che ben ricordiamo.
Così, il 6 maggio di buon mattino, in una bella giornata con mare buono e poco vento partiamo per Syros. Non faremo una navigazione a vela... Ma avremo una buona occasione per "provare" il motore a fondo. Ancora una volta un bel viaggio: mare, sole e tanta serenità. I lavori fatti alla barca sono stati effettuati con successo e non abbiamo sorprese a bordo. Inoltre, troviamo posto in banchina proprio dove abbiamo sperato di trovarlo.
Il July ed il Combawa ormeggiati in porto nell'isola di Syros: chiamata la capitale delle Cicladi.
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Passiamo quattro giorni a Syros. Come programmato, affittiamo delle moto per poterci muovere a nostro agio per tutta l'isola. La “vera” stagione non è ancora cominciata e spuntiamo un ottimo prezzo per due scooter praticamente nuovi. Le “signore” sono contente: le cucine avranno capperi per tutto l'anno.
Poi, il 10 maggio, partiamo per Tinos: un isola non lontana da Syros dove arriveremo in mattinata.
Il July ormeggiato in porto nell'isola di Tinos. Il Combawa si intravede subito alla sua destra.
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Il July è già stato a Tinos nel 2012 (- click -). Non ripresenteremo immagini già mostrate ad eccezione di quelle del Monastero dell'Annunziata che, per le suggestioni che è in grado di offrire, merita una seconda visita.
Andiamo a vederlo subito, appena sbarcati... Ed è un'ottima decisione: la bellezza del luogo e l'atmosfera che ci avvolge si arricchisce inoltre della vista sulle Cicladi che da qui hanno un fascino particolare.
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Album fotografico - click - "Monastero di Tinos" - istruzioni -
Non ci fermiamo a Tinos più di una notte: abbiamo in programma di portarci a Naoussa, nell'isola di Paros, per farvi una lunga sosta. Quel posto ci piace particolarmente: è sicuramente una località da annoverare tra le più belle in tutto l'arcipelago.
Così, il giorno dopo, l'undici maggio, muoviamo di buon'ora verso sud. Non sarà una lunga traversata: circa venticinque miglia.
Una bella "galoppata" con vento favorevole ci porta a destinazione in poco tempo. Anche Naoussa è una località a noi ben nota. Ci siamo venuti, per la prima volta, nel 2012 (-click-). Ad ogni modo, registriamo che anche adesso abbiamo la fortuna di trovare un posto barca proprio dove desideriamo stare. La sera, Naoussa ci regala uno dei suoi famosi tramonti. La foto sotto ci ricorda quel che vediamo dal July proprio alle nostre spalle.
Naoussa ci offre uno dei suoi famosi tramonti proprio alle spalle del July in banchina.
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A Naoussa passiamo delle belle giornate in compagnia. Decidiamo di affittare un'auto per andare a fare il giro dell'isola. È una cosa che abbiamo già fatto entrabi in passato, ma abbiamo voglia di approfondire la nostra conoscenza. E poi, vogliamo anche andare a vedere Antiparos, nell'angolo Sud-Ovest dell'isola. Per mille motivi, non siamo mai andati col July nel canale tra Paros ed Antiparos... Un giorno, forse, lo faremo.
Passiamo splendide giornate: comunque, anche da Naoussa, alla fine, decidiamo di partire. Il fatto è che le previsioni meteo danno burrasca in arrivo da Nord e qui il porto non è ben protetto in questo caso.
Così, il 15 maggio, salpiamo, il July ed il Combawa, verso Naxos dove sono riuscito a prenotare due posti in banchina anche a nome degli amici. Purtroppo il mare è già formato e, appena usciamo dal porto, prendiamo le onde proprio sul "muso". Il July avanza a motore in modo penoso: fa fatica a muoversi contro il mare che ci arriva addosso proprio dalla direzione di marcia. Dobbiamo avere pazienza: "stringere i denti" fino ad uscire dalla baia; dopo, potremo virare verso Est, in direzione di Naxos e prendere le onde al traverso (molto meglio per l'andatura).
Il Combava, che è dietro di noi, ci raggiunge e ci supera riuscendo ad uscire dalla baia prima di noi. In questo frangente è il loro motore a fare la differenza: complimenti!
Comunque arriviamo a Naxos praticamente insieme e ci assegnano il posto in banchina come previsto.
A Naxos il July ed il Combava sono ancora insieme: sarà l'ultima tappa prima di separarci.
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La sosta a Naxos sarà abbastanza lunga. Vogliamo vederci l'isola per benino. Infatti, con Pierre, decidiamo di affittare un'auto per diversi giorni e ci avventuriamo spesso all'interno, per strade non sempre asfaltate, in modo da non tralasciare nulla.
Sin dal primo giorno, scopriamo una taverna che ci serve del pesce fresco ben fatto alla griglia. Chi conosce il pesce sa bene quanto critica sia la cottura, soprattutto ai ferri... Se non si vuole rovinare tutto. Inutile disporre di pesce appena pescato se il cuoco non è all'altezza. A Naxos verremo spesso a mangiare in questa taverna... Sempre con grande soddisfazione.
Pierre, Dominique e Margherita tra i vicoli di Naxos.
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Una delle cose che abbiamo scoperto, girando per l'interno dell'isola, è che il territorio è particolarmente ricco di marmo di ottima qualità. Il fatto è conosciuto sin dai tempi più antichi ed ancora oggi prosegue ininterrotta l'opera di estrazione. La popolazione, qui a Naxos, sin dall'antichità ha usato il marmo di cui disponeva sia per l'architettura che per le sculture. Nell'interno dell'isola, nei pressi di alcune antiche cave, si trova uno dei resti più significativi di queste attività: una statua appena abbozzata nel luogo di estrazione della pietra. Immaginiamo quale possa essere la sua storia. Si abbozzava la figura direttamente nella cava, poi, arrivati ad uno stadio di lavorazione adeguato, si trasportava il manufatto nel luogo di dimora per la rifinitura del caso. La statua, ovviamente, si è spezzata per una qualche ragione durante il periodo di pre-lavorazione ed è stata abbandonata.
Statua non finita giacente presso una delle cave di marmo all'interno dell'isola di Naxos.
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Lunga e bella la nostra sosta a Naxos: quest'isola offre ovunque una bellezza selvaggia con poche case sparse a buona distanza fra loro ed ampie zone completamente disabitate. Unica eccezione l'abitato di "Naxos città" che è stato già documentato in occasione della nostra prima visita nel 2012 (-click-)
Margherita a Naxos.
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Con Pierre e Dominique passiamo insieme gli ultimi giorni di questo bel periodo che ci siamo ritagliati in questa stagione. Siamo in attesa ormai di una finestra di tempo maneggevole per riprendere il mare. Pierre si muove prima di noi: lui deve dirigere verso Ovest e parte con vento moderato da Nord-Est. Noi invece abbiamo in programma di andare a Patmos e dovremo attendere ancora.
A Naxos, il July attende venti favorevoli per poter partire.
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Comunque si tratta di una “dolce attesa”. Con pierre ci sentiamo al telefono. Loro sono ritornati a Syros (hanno in programma di rientrare allo stesso cantiere di Galatas da dove veniamo). Ci dicono di aver ripreso il posto che insieme abbiamo occupato pochi giorni fa. Noi invece siamo in attesa di un momento favorevole per fare un viaggio dalla parte opposta. Vogliamo costeggiare il lato Ovest dell'isola di Naxos per poi virare ad Est e seguire la costa Sud fino all'isola di Koufonisi. Da lì, il giorno dopo, vogliamo partire per Patmos, l'isola più a Nord del Dodecanneso.
Alla fine, le previsioni meteo diventano favorevoli e noi partiamo per la nostra prossima destinazione.
La rotta da Naxos a Koufonisi e da qui a Patmos.
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Questa sarà l'ultima volta che passeremo in barca un bel po' di tempo navigando di conserva col Combava. Ci vedremo e ci sentiremo ancora con Pierre e Dominique, ma loro venderanno la barca per chiudere definitivamente questa loro avventura che li ha portati a navigare per mezzo mondo.