- indietro -
La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).
Cartolina di Natale 2018
Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.
Fine
Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.
Olimpia
Navigation
- indietro -
Il giorno 9 di giugno, al mattino presto, partiamo in auto da Pylos per andare a visitare finalmente le rovine di Olympia. E' tanto tempo che pensiamo di fare questa gita culturale. Già quando siamo sbarcati a Katakolon pensavamo di andare a vedere questo sito così famoso nella storia della Grecia classica (Katakolon è lo scalo più vicino e geograficamente più comodo per visitare Olympia). Purtroppo, quella volta non abbiamo potuto lasciare la barca in sicurezza in quel porto non protetto abbastanza. Così, già da allora avevamo pensato di andarci partendo da qui (vedi foto satellite sotto).
Elaborazione di un'immagine di Google Maps (immagine satellitare 1)
Foto dai nostri itinerari
- click -
Rotta del July da Fiskardo a Katakolon. Giunti a Katakolon eravamo ormai nel Peloponneso.
- indietro -
Il Peloponneso è, per il marinaio, un grandissimo “promontorio” roccioso a guardia di uno specchio di mare “dispotico” e pericoloso. Però, non solo è dotato di un grande fascino lungo tutte le sue frastagliate coste, ma è anche un luogo pieno di storia. Mi piacerebbe poter dire semplicemente: basta ricordare Micene, l’antica Micene, la città simbolo degli Achei di omerica memoria, la città di Agamennone che si trova proprio in questa penisola per caratterizzare storicamente l’intero territorio. Ma questa affermazione sarebbe così riduttiva da risultare di fatto falsa. Come potremmo non parlare di Sparta, anche se oggi persino le sue rovine sono quasi scomparse, la sua storia è nota a tutti per le vicende che la contrapposero, prima grandezza fra le prime, alla splendente Atene. Come trascurare poi Corinto. La sua storia e la sua civiltà hanno segnato profondamente la cultura ellenica dell’era classica: una per tutte, la colonna corinzia che ancora oggi studiamo nella storia dell’arte come uno dei due stili dei capitelli della Grecia antica. E che dire della città che fu di Nestore, che sorgeva poco a Nord della baia di Navarino. Ebbene, un’ennesima perla fra le perle è Olimpia. In questo caso non parliamo di una città paragonabile alle altre. Olimpia non è sede di un regno, non è una città-stato… Olimpia è la concretizzazione di un’idea, quella di creare per la prima volta nella storia dell’umanità, un momento di pacificazione, non tra popoli in guerra, ma tra rivali nell’ambito di una sola popolazione, le città stato della Grecia antica appunto, sempre in guerra tra loro.
Contact
ilviaggiodeljulymail@gmail.com
Si parla di un santuario dedicato a Zeus Olimpo che inizialmente sorse (all’inizio del III millennio A.C. ed anche prima…) in un bosco a sud della collina di Kronios, alla confluenza di due fiumi: l’Alpheios ed il Kladeos. Una nuova monumentale costruzione del tempio di Zeus fu portata a termine tra il VII ed il VI secolo a.C. - I giochi olimpici ebbero inizio nel 776 a.C. ed erano inizialmente una cerimonia locale. Sembra che un re dell’epoca, un certo Ifitos, recatosi a Delfi per chiedere all’oracolo come far cessare le eterne lotte fratricide, ricevette dalla Pizia il seguente responso: "i giochi di Olimpia avrebbero dovuto essere estesi a tutta l’Ellade". Così fu organizzata una celebrazione panellenica ed i più importanti re dell’epoca, nel frattempo, si accordavano per far nascere la “tregua sacra” chiamata “Εκεχειρία” (tregua): tutte le città stato partecipanti ai giochi dovevano cessare ogni attività belligerante per tutta la durata degli stessi. Tutti, dalla Grecia e dalle colonie (Magna Grecia, insediamenti in Nord Africa, etc.) accettarono con entusiasmo. Ogni città doveva inviare i suoi atleti (uomini liberi – non schiavi) che dovevano prepararsi ad Olimpia (successivamente anche nei pressi...) nei dieci mesi antecedenti la manifestazione. Per molti secoli le olimpiadi furono un faro per l'umanità; furono una festa dedicata alle virtù morali ed alla fratellanza dei popoli. Il declino avvenne poi, gradualmente, in epoca tardo romana. Sappiamo che l’imperatore Teodosio, nel 383 d. C. , vietò le manifestazioni nel grande santuario e ne dispose anche il sequestro dell’oro e dell’argento. Poi, lentamente, nel V secolo d.C. ad Olimpia si insediò una comunità cristiana decretando di fatto la fine del sito come luogo sacro alle divinità pagane degli anni classici. Un terribile terremoto che devastò ogni cosa nel VI secolo d.C. rase al suolo quel che restava della città degli dei dell’Olimpo e l’oblio scese su tutto.
Elmo Acheo fotografato al museo di Olympia
La descrizione puntuale delle rovine e delle risultanze degli scavi è praticamente impossibile da realizzare in questo sito. Oltre al naturale limite culturale di chi scrive, oggettivamente sarebbe un'impresa disperata; anche perché nel tempo ogni angolo di Olympia ha subito varie trasformazioni sia di natura architettonica, sia per la destinazione d'uso.
Ai margini delle rovine, esistono ancora le tracce di quello che fu il "campo dei giochi"...
- indietro -
Un particolare però è facilmente rappresentabile... La foto sopra mostra come appare al giorno d'oggi quella che fu l'area destinata ai giochi. Com'è evidente, c'è ben poco da vedere. Ci aspetteremmo resti di strutture in pietra destinate ad accogliere il pubblico... Ma quel che vediamo è "il vuoto".
Per il resto invece, ci limitiamo ad una selezione di foto, che riportiamo qui sotto, alla quale affideremo i nostri ricordi.
album fotografico click "Olympia"
- indietro -