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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).

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Cartolina di Natale 2018

Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.

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Fine

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Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.

Paros e Syros 2019

Navigation

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La mattina del 25 maggio 2019 ci svegliamo con calma dopo una bella notte passata ormeggiati di fianco nella banchina dell'unico “sbarcatoio” che esiste nell'isola di Schinoussa. La tappa prevista per la giornata ci porterà a Naoussa, nell'isola di Paros. Abbandoneremo l'arcipelago delle “Piccole Cicladi” e ci porteremo in quello delle Cicladi. Una navigazione di circa 25 miglia.

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                          (immagine satellitare 1)

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Foto dai nostri itinerari

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La rotta seguita dal July nel tratto da Schinoussa a Naoussa passando dal canale tra Naxos e Paros.

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Anche se parliamo di poche miglia, il viaggio ci porta attraverso un canale piuttosto malfamato tra le due isole di Naxos e Paros (vedi immagine satellitare 1 – foto sopra). Il motivo di questa "brutta" fama sta nel fatto che il vento dominante tra le due isole spira da nord e d'estate, con il Meltemi, spesso soffia piuttosto teso. Visto però che le due isole formano un notevole restringimento nel passaggio tra le due coste, in questo tratto spesso il vento soffia con forza di burrasca. Se aggiungiamo che noi dobbiamo risalire verso Nord, ovvero controvento, si capisce bene come il tratto di mare possa a volte rivelarsi particolarmente impegnativo. Ma le previsioni meteo del giorno sono buone ed il viaggio risulterà veloce e piacevole.

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Contact

 

ilviaggiodeljulymail@gmail.com

Il July all'ormeggio a Naoussa  (isola di Paros) dopo un viaggio confortevole e senza imprevisti.

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Arriviamo a Naoussa nella tarda mattinata e troviamo posto in banchina senza problema (foto sopra). Siamo alla fine di maggio e Naoussa ci appare ancora “indietro” nei lavori di preparazione per la nuova stagione turistica. Le automobili, che d'estate non possono circolare all'interno delle strutture portuali, al momento affollano le banchine e la loro presenza non giova al colpo d'occhio.

Scendiamo dalla barca per sgranchirci le gambe e fare due passi. Ne approfittiamo per andare a comprare del pane fresco per il pranzo. Ci sembra di vedere meno gente del solito in giro.

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Naoussa ci appare ancora indietro nei preparativi per la nuova stagione... Poche persone in giro.

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Siamo arrivati a Naoussa con l'idea di fermarci qualche giorno. Conosciamo bene il posto ed è uno degli scali a noi più cari. Al pomeriggio del secondo giorno, prendiamo il carrello e ci incamminiamo verso il grande supermarket che si trova circa 1.200m verso l'interno dell'isola. Facciamo una bella spesa che consentirà alla nostra cambusa di ritornare ad un livello soddisfacente. Mentre, per ritornare alla barca, percorriamo a ritroso la stessa strada fatta all'andata, decidiamo di cambiare programma. L'indomani salperemo per Syros dove ci attende l'amico Guido.

Naoussa è una località che sostiene un turismo costoso e, come in altre località famose, i prezzi sono alti ma la qualità della vita è mediocre. Come si direbbe in un italiano gergale: "è tutta scena". Quel che si paga è l'atmosfera. Un grande "palcoscenico" dove illudersi di "far la bella vita". Ma è tutta e solo una questione di immagine. I ristoranti sono enormi e cari ma la qualità di quel che servono è mediocre. Le "boutique" sono una più bella dell'altra... Ma quel che vendono ormai si trova dappertutto. Insomma... Venire a Naoussa è stato bello, ma adesso possiamo anche andarcene.

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Foto simbolo di quel che vogliamo dire... Tutto molto bello, ma decisamente artificiale.

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La tappa per arrivare ad Ermopoli (capoluogo dell'isola di Syros) è di sole 24 miglia, tuttavia studiamo attentamente le previsioni meteo. Vogliamo essere prudenti: non ci corre dietro nessuno e quest'anno vediamo che il clima si mantiene subdolamente instabile. Di tempo ne abbiamo e possiamo tranquillamente aspettare la finestra giusta per viaggiare. Finora è sempre andata bene... Ma abbiamo sempre navigato sapendo che il meteo avrebbe potuto riservare brutte sorprese.

Come al solito, esaminiamo diversi siti per confrontarli tra loro, ma questa volta sono tutti concordi: bel tempo con mare e vento che si mantengono sempre gradevoli.

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                                                    (immagine satellitare 2)

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La rotta seguita dal July nella tappa da Naoussa a Ermopoli.

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Così, la mattina del 27 maggio prendiamo il mare in una giornata di sole senza nubi in cielo e con un mare calmo che promette bene. Le vele aiutano poco ed il motore sostiene quasi tutto da solo la velocità della barca. Procediamo a circa sei nodi col mare piatto e poco vento per circa una ventina di miglia. Poi, devo dire con una certa incredulità, vedo “bollire” il mare di prua a qualche miglio da noi. Non ci posso credere... Si tratta di vento forte che ci arriverà dritto in faccia in un paio di minuti. All'arrivo mancano meno di dieci miglia... Poca cosa con tempo buono, ma un vento così solleverà il mare ed avremo tutto contro: sarà una lotta.

Il tempo di "assicurare" tutto in coperta ed il ballo comincia. La cappottina per fortuna fa bene il suo dovere: gli spruzzi che ad ogni impatto con le corte onde di maretta ci verrebbero gelidi addosso vengono intercettati e scaricati in coperta senza raggiungerci. Questi sono i momenti in cui benedico l'idea che ho avuto prima di partire nel 2009 di cambiare l'elica abbattibile con una tripala fissa. Il motore tira come un mulo e i colpi di mare a prua non fermano la barca. La navigazione si fa scomoda e gli urti scuotono tutto lo scafo dalla "chiglia alla formagetta" (Il July non ha la formagetta, ma la frase che si usa in marina è questa. La "formagetta" una volta incappellava gli alberi di legno e rimane sinonimo di "testa d'albero").

Dopo la feroce "botta" iniziale, il vento si assesta rimanendo decisamente forte ma costante e meno aggressivo. Non sembra che ci sia da temere per qualche cedimento. Io e Margherita abbiamo messo il July "in assetto da combattimento" prima che cominciasse: io ho pensato alla coperta e Margherita agli interni. Adesso non rimane che attendere che la nostra bella barca faccia tutto da sola.

Piuttosto la mia preoccupazione va al momento in cui entreremo in porto. Lo conosciamo molto bene: non è protetto dal vento. Lo scalo verso il quale dirigiamo è un marina quasi del tutto ultimato che a causa dell'inefficienza della "cosa pubblica" in Grecia non è collaudato e gestito. Nel suo interno "un'accozzaglia" di barche e barchini di tutti i tipi si sono "fatti" un posto mettendo a mare boe e boette collegate con corpi morti di tutte le dimensioni. Trovare un posto e manovrare per ormeggiare è spesso molto difficile.

Per fortuna, allertato da una telefonata, il buon Guido ci attende per darci una mano in caso di bisogno. Comunque, quando cominciamo ad avvicinarci alla costa, all'altezza dell'isolotto di Δίδυμη (si pronuncia Dìdimi), viriamo quel tanto che basta per rendere la navigazione più agevole e dopo poco, grazie anche a Guido che, oltre a darci una mano, ci indica dove trovare posto ormeggiamo in sicurezza senza problemi. Siamo a Syros.

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Il July ormeggiato a Syros nel marina a circa 2Km da Ermoupoli.

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Dopo aver pranzato in barca ed aver riposato un paio d'ore a bordo, passiamo il pomeriggio passeggiando. Conosciamo molto bene Ermoupoli (il capoluogo dell'isola) dal cui centro distiamo poco più di due chilometri... Ed è qui che dirigiamo.

Al ritorno, Margherita esprime il desiderio di spostarci. Abbiamo ormeggiato in un posto in fondo al porto ed andare in centro implica farsi un chilometro in più. Abbiamo fatto un giro di ricognizione e sappiamo dove andremo l'indomani appena svegli... E così facciamo (foto sopra).

Rimaniamo a Syros alcuni giorni approfittando della presenza di Guido per stare insieme piuttosto spesso, ma anche per una storia che durava da quasi un mese. Infatti lo avevo contattato perché prendesse informazioni per l'acquisto di una nuova ancora di posta. Cosa che abbiamo effettivamente fatto con l'aggiunta di ulteriori 25 metri di catena.

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Un vicoletto di Ermoupoli con un baretto che frequentiamo durante la sosta.

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L'isola di Syros è considerata la capitale delle Cicladi. È l'unica infatti che ha avuto in passato un tessuto produttivo (prima che tutta la Grecia dell'Egeo si votasse interamente al turismo). Ermoupoli è infatti una piccola città e non mancano vicoletti nei quali si respira un'atmosfera greca come altrove non succede ormai quasi più. Nella foto sopra, uno dei nostri posti preferiti dove prendere la birretta del tardo pomeriggio.

Il 1° giugno salpiamo quasi improvvisamete per Kythnos. Non è stata una partenza ponderata. Così... Semplicemente, senza una ragione, abbiamo mollato gli ormeggi ed abbiamo preso il largo. Tanto sappiamo che ripasseremo da qui al ritorno.

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