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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).
Cartolina di Natale 2018
Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.
Fine
Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.
Porto Ercole
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Un guasto inaspettato
Mentre entravamo a Porto Ercole (7 luglio 2016), io e Margherita ci siamo detti: "però!... Bella galoppata. Avantieri eravamo ad Imperia... Poi Corsica, Elba ed ora qui a porto Ercole. Niente male. Da Imperia, siamo arrivati a Macinaggio verso le 8:00 di sera ed abbiamo buttato l'ancora passando la notte alla fonda a costo zero. Anche all'isola d'Elba non abbiamo pagato: siamo arrivati a Marina di Campo ed abbiamo trovato posto nel transito gratuito.
Visto che queste soste ci sono piaciute molto, anche a Porto Ercole abbiamo cercato di sistemarci senza pagare. In verità abbiamo un nostro posto segreto dove siamo subito andati a vedere. Il posto era libero, tuttavia ho dovuto desistere dal fare la manovra perché un forte vento mi spingeva verso un basso fondo lì nei pressi. Margherita (occhio lungo) mi ha indicato subito dello spazio tra due enormi pescherecci, era un posticino piccolo, giusto per noi. Si capiva che i barconi avevano semplicemente fatto la manovra di attracco restando larghi. Quel posto non poteva essere occupato da un altro come loro... Era sicuramente spazio libero. Abbiamo chiesto ad uno dei pescatori che ci guardavano il permesso di ormeggiare tra di loro: permesso concesso con simpatia... Ma ci hanno avvertito che la Capitaneria avrebbe potuto farci spostare. Così, in men che non si dica, ci siamo ormeggiati. Viaggiare per mare, soprattutto d'estate, a volte è una delizia; la temperatura è gradevole, i colori e la realtà che ci circonda sono affascinanti. Però eravamo arrivati in porto troppo presto; faceva decisamente caldo. Così siamo scesi a terra e ci siamo trovati un baretto all'ombra in riva al mare dove... birretta, antipasti e gelati hanno presto assorbito tutta la nostra attenzione. Insomma andava decisamente tutto bene. Alla fine della sera, dopo l'ennesima passeggiata, siamo rientrati e prima di andare a letto ho messo in assetto di navigazione la barca; avevamo previsto di salpare l'indomani mattina presto con destinazione il Porto di Roma.
Mentre mi lavavo per prepararmi ad andare a letto, è andata via la luce e tutto si è bloccato a bordo. Siamo rimasti basiti... "Non è possibile" - ci siamo detti - "non si capisce di quale guasto si tratti. Non funziona più nulla. Non ci resta che andare a letto al buio col frigorifero spento. Una sola cosa è certa: domattina non si parte". Ho pensato e ripensato prima di prendere sonno quale potesse essere il problema ma niente sembrava combaciare con quello che avevo visto... Ovvero, l'amperometro a fondo scala ed il voltmetro a zero. Tutto faceva pensare ad un corto circuito, ma non si sentiva puzza di bruciato come ci si aspetta in un caso simile. Insomma tutti al buio e buonanotte.
L'indomani mattina di buon'ora (alle 7:00) sono arrivati alcuni pescatori; mi sono subito rivolto a loro per cercare il numero di telefono di un elettricista navale di fiducia (mi hanno aiutato in tanti e addirittura mi hanno detto di chiamare anche a quell'ora). Così già alle 7:00 del mattino, o poco più, eravamo in attesa del salvatore ( il nome è un po' altisonante...Ma, in una circostanza come questa, non è fuori luogo). È arrivato poco dopo le 8:00: bravuomo!
È salito in barca ed ha detto: "bene, mi faccia vedere il guasto". Gli ho spiegato rapidamente quale fosse ed ho tentato di mostrarglielo semplicemente connettendo le batterie. Ma l'impianto, al contrario di quanto mi aspettassi, si è acceso regolarmente. Il circuito (bastardo) che la sera prima non ha voluto saperne di andare neanche a calci, sì era rimesso a funzionare. Non nego, a questo punto, di essere rimasto piuttosto confuso. Per quanto l'elettricista si sforzare di "armeggiare" toccando questo o quello, tutto funzionava perfettamente. Sembrava proprio che non avessimo null'altro da poter fare se non rimettere tutto a posto e lasciar perdere. Ma non avrei potuto navigare tranquillamente con un "tarlo" di questo genere: qualcosa era pur successo. Allora ho costretto l'elettricista a ragionare insieme a me fino a quando non abbiamo scoperto l'unica possibile causa del fenomeno: l'amperometro, che comincia ad invecchiare, ha interrotto l'erogazione di elettricità. Lo sostituiró alla prima occasione. Se il fenomeno si ripetesse saprei bene adesso cosa fare.
È stata una bella seccatura, soprattutto un grande spavento; sembrava che l'impianto elettrico avesse qualche male oscuro...
Invece tutto sotto controllo e siamo ripartiti.
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