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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).

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Cartolina di Natale 2018

Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.

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Fine

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Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.

Problemi col motore

Navigation

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Da Kas, dove abbiamo fatto l'entrata in Turchia, abbiamo navigato verso la laguna di Kekova.

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Foto dai nostri itinerari

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Il giorno seguente al nostro arrivo, appena partiti, il motore ha cominciato a dare problemi. Spento tutto, siamo riusciti a riportare per inerzia la barca a ridare ancora vicino al pontile dei caicchi. Aperto il vano motore, è stato subito chiaro che avevamo perso tutto il liquido di raffreddamento del circuito  interno (esistono due circuiti con  scambiatore di calore:   uno  interno  a "liquido   di   raffreddamento"  e  l'altro esterno ad  acqua di mare). Eravamo  in  un posto sperduto e lontano da ogni possibile accesso a  qualsivoglia rifornimentio o servizio. Ma vi erano caicchi e turisti dappertutto. Abbiamo chiesto aiuto proprio alla gente dei caicchi. "Avete tutti dei grossi motori che fate andare tutto il giorno. A chi vi rivolgete in caso di guai?"           Prima che passassero due ore, un

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meccanico che parlava solo turco saliva a bordo del July, ancora in rada alla ruota, portato su di una lancia da uno dei marinai dei caicchi ai quali avevamo chiesto aiuto. Fu chiaro, in pochi minuti, che la causa del problema era la rottura del gruppo del termostato. In particolare, il terminale metallico di allacciamento al tubo di gomma si era rotto per corrosione (vedere figura). A questo punto, sono ripartiti col pezzo rotto che hanno riparato saldando uno spezzone di tubo ricostruendo parzialmente il metallo corroso. Lo hanno rimontato e il motore è ripartito. Ci hanno però lasciati con la raccoman dazione di andare a Finike  e sostituire il pezzo riparato con uno nuovo. Il giorno  dopo  siamo  quindi  andati  a   Finike

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dove, in attesa del pezzo e della riparazione, siamo rimasti tre giorni. Abbiamo sostituito il corpo termostato completo. Ciò vuol dire anche che abbiamo sostituito il termostato ed il sensore della temperatura (quello che fa accendere la spia di allarme sul cruscotto quando la temperatura raggiunge il livello di guardia). Fatto girare il motore, i meccanici  hanno sentenziato che  "tutto era a

posto".  Quindi, il giorno dopo, siamo ripartiti per Kekova coll'idea di riprendere il nostro viaggio. Sfortunatamente, arrivati a Kekova, ci siamo accorti di una perdita di gasolio che fuoriusciva dalla pompa del carburante. Per l'esattezza, fuoriusciva gasolio dalla guarnizione principale: quella che divide in due parti il corpo della pompa (vedi foto a lato). Gli avvenimenti che si erano succeduti dalla prima rottura, i vari interventi e la perdita  di  gasolio dalla  pompa che rischiava  di  lasciarci in panne in balia  in una costa che impone l'uso del motore per risalire contro  i  venti dominanti... Tutto questo ci ha convinti a fare rotta diretta su Marmaris. Qui, avevamo  una   prenotazione  per  un  posto

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barca per il periodo invernale: arrivo fissato il 15 ottobre 2012. Siamo  arrivati a Marmaris in realtà il giorno 10 settembre dopo aver bighellonato un po'.  In verità, tenendo sotto controllo la perdita di carburante, controllavo l'intero motore... Siamo giunti in extremis: nell'ultima tappa di 45 miglia, tutta fatta a motore, ho dovuto più volte stringere le viti sulla guarnizione della pompa di alimentazione con la barca in navigazione.  L'idea di dirigere verso Marmaris aveva sostanzialmente due precise motivazioni a sostegno:

1- ci avevano detto che a Marmaris si trovano ottimi meccanici (tra i quali un service autorizzato LOMBARDINI)

2- avremmo potuto anticipare di un mese arrivo e partenza della nostra sosta invernale lasciando inalterata la cifra destinata a questa spesa.

Quest'ultima circostanza era diventata particolarmente sentita; infatti nelle coste turche ormai  la sosta  si paga, praticamente, dappertutto. Voglio spiegarmi meglio. 

La costa sud della Turchia è piena di baie e baiette dove sostare. Anche porticcioli e marina non mancano di certo. Però, qualsiasi porto è a pagamento e pagare 32€ per una notte è normale. A Kalkan, in barba al fatto che il porticciolo è gestito dal comune, abbiamo appunto pagato 32€ per una notte senza avere nessun servizio. Voglio dire che non c'è corpo morto (si sta su ancore "intrecciate" per lo spazio ridotto) e persino i servizi destinati alle barche non esistono (esistono i servizi pubblici a pagamento aperti a tutti... E che prezzi! ).

Per quanto riguarda le baie, gli ancoraggi migliori sono stati "accaparrati" da intraprendenti ristoratori che offrono l'ormeggio gratis purché si vada a cena da loro. Ci siamo fermati, ad esempio, nella baia Karacaoren (venedo da est, prima di attraversare il golfo di Gocek): il ristoratore ci  ha visto arrivare da lontano e ci è venuto incontro con una barca informandoci sul fatto che l'intera baia era stata occupata dai suoi corpi morti e che non si poteva quindi dare ancora al suo interno. Comunque la sosta su corpo morto sarebbe stata gratuita se avessimo cenato da lui. Abbiamo accettato. Conclusione: cibo scadente e prezzi alle stelle.

Ma torniamo al motore. Una volta a Marmaris, avendo saputo dalla Lombardini che purtroppo non esisteva più alcun service autorizzato, ho chiamato un meccanico: uno di quelli che hanno l'officina nel marina (ce ne sono due). Ero sicuro che il motore fosse a posto una volta che si fosse sostituita la pompa di alimentazione. Quindi un lavoro semplice e senza rischi collaterali (quando mi toccano il motore, ho imparato a fare gli scongiuri).

E qui viene il bello (si fa per dire). La  Lombardini mi ha avvertito che il costo della pompa nuova originale qui in Turchia è, a listino, 51,00 € + IVA. Il meccanico mi ha detto invece che il prezzo che riesce a spuntare, in realtà, é di 124,00 €.  Ho dato  comunque il consenso, convinto che, anche se il prezzo non é quello giusto, ormai l'odissea del motore fosse finita. Arrivato il pezzo,  me lo hanno montato e, il giorno dopo, siamo partiti per uno "scampolo" di tour di fine estate. A tre/quattro miglia dall'uscita della baia, mentre un bel  vento fresco  ci  spingeva  fuori, il motore ha cominciato a perdere giri fin quasi a fermarsi... PANICO !

Si poteva, con qualche sforzo, risalire quel vento se avessimo dovuto ridurci alla sola vela. Ma sarebbe rimasto il problema di come passare, con vento fresco contrario, lo stretto canale che porta alla baia. Un bel pasticcio !  

Ma, pur avendo perso una decina d'anni di vita a causa delle ripetute minacce del proulsore che sembrava fermarsi ogni volta,  in realtà poi il motore non si é fermato e siamo rientrati a tutta birra forzando l'ingresso del marina come se fossimo inseguiti.

Abbiamo visto tutti i marinai che sostavano all'ingresso del porto, in attesa della solita chiamata via radio, saltare a bordo dei loro gommoni e partire al nostro inseguimento. Al primo che ci ha raggiunto abbiamo gridato di avere problemi al motore e che saremmo andati al notro posto assegnato: ECHO 5 (ECHO FIVE - E5 detto in inglese in linguaggio marinaresco).

A questo  punto, mi sono recato dal meccanico e gli ho chiesto, con tutto il tatto possibile, "ma che cavolo di pompa mi avete montato?".  Il responsabile dell'ufficio (è lui che gestisce i meccanici) mi ha detto di tranquillizarmi. La pompa è nuova ed è in garanzia. Comunque mi avrebbe mandato un meccanico a bordo nel pomeriggio per vedere cosa fosse accaduto.

Il meccanico è venuto, ha fatto tutti i suoi controlli ed ha decretato che la pompa funzionava sicuramente: il problema era un altro. Mi sono messo in mente allora che potessimo avere il serbatoio  del carburante sporco (mai pulito da quando ho acquistato la barca) 

Abbiamo allora deciso di chiamare un altro meccanico, di cui avevamo sentito parlare, che, nel frattempo, eravamo riusciti a rintracciare. Un certo Citin. A costui abbiamo chiesto di procedere alla pulizia del serbatoio. Infatti, sono state trovate le tracce della "mucillagine" prodotta dai batteri quando fa caldo.

BECCATO !   Abbiamo risolto il problema !

Il giorno dopo siamo quindi ripartiti per una prova in mare. Prima tappa, siamo andati a fare gasolio: la pulizia del serbatoio ci ha privato di tutto il carburante che avevamo. Poi, abbiamo messo a 2.000 giri dirigendo verso fuori. All'imboccatura del canale d'uscita, ALLARME ROSSO!  il motore cercava di fermarsi di nuovo. Abbiamo diretto immediatamente la prora verso l'ingresso del porto. Non potevamo ridurre la velocità per paura che si spegnesse senza più ripartire.

Una volta arrivati all'ingresso del porto, tutti i marinai chiaccheravano rilassati. Sono abituati ad essere chiamati via radio e non si sono accorti dei cenni che facevamo loro.

Così li abbiamo "presi di sorpresa" ancora una volta. Solita scena: noi gridavamo che avevamo problemi al motore e che andavamo direttamente al nostro posto.

ECHO FIVE. . .  ECHO FIVE . . .

Ormai cominciavano a conoscerci, riconoscevano la barca, in realltà reagivano con molta tranquillità.

A questo punto, il problema si trasformava  in  "mistero":  avevamo cambiato filtro e prefiltro del carburante, avevamo messo  la  pompa nuova, la  linea di alimentazione avrebbe dovuto essere a posto. In conclusione: "alla faccia dei miei ragionamenti, il problema avrebbe potuto essere nel motore. Ma io non ne ero convinto.

Sono tornato allora dal meccanico che mi  aveva sostituito  la pompa di alimentazione. Ho espresso tutte le mie perplessità: " quale che sia la causa, in qualche modo, dobbiamo pur venirne fuori". Ho insistito perché mi mandassero il  "capo meccanici", la persona con più esperienza, in modo da procedere all'esame approfondito della situazione per decidere, a questo punto, cosa avremmo dovuto fare.

Arrivato a bordo il "supertecnico", mi ha spiegato che esisteva una prova in grado di tacitare le mie insistenze nel sostenere che la pompa nuova appena montata fosse difettosa.

Avremmo fatto girare  il  motore a  2000 g/m  fino a quando non si fosse ripresentato il problema; a questo  punto, avremmo staccato il tubo del " ritorno " del gasolio: se, durante la crisi, il ritorno del carburante fosse rimasto regolare, avremmo avuto la prova che la pompa funzionava correttamente.

C'é da notare che queste prove erano stressanti  per noi  e per il motore. Siccome il difetto si presentava dopo circa un ora di buon funzionamento, la barca veniva lasciata in banchina al suo posto, il motore veniva portato a 2000 g/m con tanto di elica in marcia. Il tutto durava almeno un paio d'ore: almeno un ora perché  il problema si presentasse e un'oretta di prove e controprove nel tentativo di capirci qualcosa.

Bene, raggiunto il punto di "crisi" (il motore perdeva giri e sembrava che si fermasse...), il "capo meccanico"  ha staccato il tubo del ritorno del gasolio e mi ha mostrato, con grande soddisfazione, che la pompa funzionava benissimo.

Ero veramente costernato. In barba alle mie convinzioni, era ormai evidente che  il  problema fosse nel motore. Ovvero sarebbe stato necessario aprire.

La cosa peggiore di questa situazione è che, oltre alle spese da affrontare (quando si apre un motore i costi salgono vertiginosamente), io nutro una particolare convinzione: una volta che un meccanico ci mette le mani il motore non sarà più lo stesso.

Ho chiesto allora al meccanico di dirmi cosa potesse avere il motore. Va bene aprire, ma volevo sapere esattamente per verificare che cosa. Mi ha risposto che occorreva aprire per vedere: "se non si apre, come si fa a trovare il problema?".

Allora ho cercato di girare la domanda in altro  modo: "lei si sarà pur fatto un'idea... Cosa potrebbe essere?"   -   Mi ha risposto:  " Ho brutte notizie;  credo che sia uno dei pistoni che, quando raggiunge una certa temperatura, si dilata fino a bloccare quasi il motore per attrito".

Non ho parole per esprimere quello che ho pensato al momento. Sono stato sorpreso e spiazzato. Cosa potevo pensare di fronte ad una tale bestialità?

A questo punto, ho deciso di chiamare direttamente la Lombardini. Ho spiegato che mi trovavo in Turchia ed avevo bisognio di "consulenza" per capire cosa fare.

Con grande competenza e professionalità, mi hanno detto quanto segue:

  1. il test sulla presenza di flusso di ritorno del carburante anche nei momenti di "crisi" non é un test valido, quindi non esclude che la pompa sia difettosa
  2. la pompa potrebbe essere stata montata male ed essere, per questo motivo,la causa del problema

 

Cosa fare?

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  1. Mi hanno inviato istruzioni dettagliate per il montaggio corretto della pompa e mi hanno invitato a verificare che il montaggio fosse stato eseguito correttamente
  2. Mi hanno detto che l'unico test in grado di escludere che il problema fosse nella linea di alimentazione (quindi serbatoio, filtri, pompa carburante e tubi. . .) consiste nella alimentazione diretta del "common rail" per caduta . Mi hanno quindi inviato istruzioni dettagliate per eseguire il test.

Dopo di ciò , avrei potuto chiamare ancora. Mi avrebbero seguito fino alla soluzione del problema.

A questo punto, con le idee ben chiare sul da farsi, sono andato dal responsbile dei meccanici (non il capo meccanico, ma il responsabile dell'ufficio ed interfaccia unica col cliente). Ho quindi chiesto sia di verificare se la pompa fosse ben montata, sia di rifare il test secondo i dettami della casa madre.

Ne é scaturito un putiferio. Sebbene io avessi usato tutta la possibile delicatezza per chiedere quanto sopra, questo signore si è offeso. Ha comiciato a dire che lui gestisce dei meccanici esperti e che non è possibile che sia il cliente a guidare i lavori. Inoltre, ha fatto notare che hanno fatto tutto e di più per darmi ogni garanzia possibile: il test definitivo è stato eseguito direttamente dal loro  " capo meccanico ", non possiamo mettere in dubbio quanto dice... etc. etc.

Ho dovuto usare tutta la mia pazienza: ho detto di capire ed accettare quanto mi diceva, ma lui avrebbe  dovuto  capire anche  la mia posizione - non possono esludermi semplicemente da ogni controllo e da ogni decisione. Sono io che pago i lavori e sono anche il proprietario del motore sul quale si deve operare. E poi, se é veramente sicuro di non sbagliare, se tanto orgoglio non significa solo aver paura della realtà, perché non accontentarmi: in fondo pago io.

Punto sul vivo, ha acconsentito ad una delle mie richieste: ha mandato seduta stante un meccanico per verificare se la pompa carburante fosse montata correttamente.

Sebbene  io  avessi  prodotto  schemi  e foto perché capissero bene il problema, il meccanico che è venuto a bordo non aveva capito niente.  Ho  dovuto  guidarlo passo  passo ed alla fine abbiamo trovato che la pompa era stata montata male. Ma non é tutto.

A questo punto, abbiamo fatto l'ennesima prova in mare per verificare che, una volta scoperta e rimossa la causa, il motore fosse definitivamente a posto.

Siamo quindi usciti, il giorno dopo, e per un'ora o più il motore ha funzionato benissimo.

Poi però, quando ormai si pensava che il problema fosse risolto, ecco che i giri riprendevano a calare e tutto ricominciava da capo.

Abbiamo puntato, come al solito, l'ingresso del marina a tutta forza affinché il motore non si spegnesse del tutto. Come al solito anche i marinai erano sdraiati sulle sdraio aspettando la chiamata per radio di chi entra o esce dal marina.

Come al solito, ci siamo messi a fare "gesti" da lontano per indicare che avevamo problemi al motore e per far capire che non ci saremmo fermati all'ingresso del porto.

Con nostra sorpresa però, arrivati a pochi metri da loro, nessuno si é mosso. Non si é verificata la solita corsa per raggiungerci. Anzi, uno di loro, con la faccia di chi la sa lunga, ci ha guardato ed ha gridato: " ECHO FIVE!...  ECHO FIVE! "

Appena rientrati, devo dire molto delusi ed anhe un po scoraggiati, ho aperto per controllare il motore. Orrore !  Ho trovato olio in sentina.

Un esame accurato mi ha permesso di scoprire che il coperchio delle valvole era stato montato male: un filo elettrico era stato preso dentro e schiacciato durante l'operazione di rimontaggio e serraggio delle viti.   -  Nessun commento é possibile a questo punto.  -   Quando il responsabile dell'officina mi ha chiesto come andasse il motore, gli ho risposto  che  adesso, dopo aver trovato l'errore di montaggio della pompa, il motore andava bene.

Non ho detto nulla del filo. Semplicemente non volevo più che costoro salissero in barca.

Ho chiamato quindi Citin, quello che mi aveva fatto la pulizia del serbatoio, e gli ho raccontato la storia per filo e per segno. Lui ha esaminato il motore con cura, poi ha sentenziato: "il problema é la pompa del carburante".

Il difficile é stato mettersi d'accordo sul fatto che io comunque volevo fare la prova di alimentazione diretta degli iniettori per caduta. Volevo mettere un punto fermo. Volevo assolutamente prendere il controllo di una situazione  per  troppo  tempo era stata portata avanti in modo non professionale. Così, dopo tante discussioni ed un po' di confusione dovuta al problema della lingua (Citin parla un inglese elementare) abbiamo concordato sul fatto che sarebbe stato fatto inizialmente il test che ho chiesto. Poi, solo successivamente, avremmo proceduto alla riparazione.

Il giorno dopo, devo dire con un modo di fare contrariato, Citin arrivava con il necessario per allacciare un'alimentazione diretta del common rail per caduta.  Tale contrarietà era dovuta al fatto che questo meccanico sosteneva di essere già sicuro che il problema fosse la pompa del carburante: non riusciva a capire la perdita di tempo. Ad ogni modo, mi ha installato il tutto e, una volta avviato il motore, è andato via lasciando a me tutto il lavoro. Niente di faticoso o di difficile. Ad ogni modo, dopo oltre due ore, il test è andato bene: il problema era da qualche parte nel circuito di alimentazione (il motore era a posto).

Finalmente  ho  dato  il  consenso  a  sostituire  la pompa per la seconda volta. Ho spiegato a Citin come anche io fossi da un mese dell'opinione che il problema fosse la pompa  carburante. Ma ho voluto fare il test suggerito dalla Lombardini per ragioni di correttezza: mi hanno gentilmente aiutato nel momento del bisogno e dovevo loro una risposta.

Questa nuova versione lo ha colpito molto favorevolmente ed il suo comportamento nei miei confronti è cambiato radicalmente. Ha smontato la pompa e mi ha detto di attendere che mi avrebbe fatto sapere. Ero già preparato ad aspetare l'arrivo del pezzo di ricambio dopo una settimana circa.  Invece, nel primo pomeriggio, l'abbiamo visto arrivare raggiante con la pompa in mano avvolta in un panno bianco immacolato che sembrava seta. Anche lui si era cambiato e vestiva elegantemente senza tuta. Mi ha consegnato un pacchetto invitandomi a guardare:  dentro ho trovato i pezzi della pompa che aveva sostituito: le valvole e un anello di tenuta vistosamente fessurato. Era la prova che non lasciava più alcun dubbio.

Montato il tutto, il giorno seguente, siamo partiti per una piccola crociera di circa 85 miglia (la distanza da Genova alla Corsica): molti controlli e nessun problema... Il motore adesso andava.

Istruzioni di montaggio della pompa - click -

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