- indietro -
La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).
Cartolina di Natale 2018
Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.
Fine
Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.
"Strana gente"
Navigation
- indietro -
Siamo a Kàlymnos, isola del Dodecaneso ( Grecia ), siamo nel mese di agosto del 2013. La vita scorre senza scosse, pigramente: siamo fermi da oltre venti giorni. Perché andare in giro quando la ressa estiva raggiunge il suo apice? Meglio starsene tranquilli in un bel posto.
Foto dai nostri itinerari
- click -
Foto di Kàlymnos presa da internet: il porticciolo delle barche
- indietro -
Le giornate passano oziose. La mattina, appena usciti, si passa dalla pescheria (se troviamo qualcosa di buono non ci facciamo sfuggire l'occasione), poi si va per negozi alla ricerca dell'idea giusta per acquistare qualcosa per il pranzo. Così, senza pretese, solo seguendo le proprie voglie.
Quando la "pappatoia" è al sicuro in barca, si va a fare il bagno del mattino: acqua chiara, bellissima... Sembra d'essere in Sardegna. Poi si rientra per il pranzo: un momento importante della giornata. Margherita è una brava cuoca, capace e piena di fantasia. Il pomeriggio comincia con la "siesta": ci mettiamo all'ombra a leggere un bel libro godendoci la brezza fresca che qui non manca mai. Poi, verso le tre del pomeriggio, secondo bagno. Ci rechiamo in spiaggia con le bici: quel po' d'aria, pedalando pigramente, ci consente di evitare il caldo. Al rientro, si riprende la lettura in attesa della cena. Dopocena, una passeggiata per il "lungomare" conclude la giornata.
Si capisce bene quindi come, in un"andazzo" di questo genere, qualsiasi novità, o semplicemente qualsiasi interruzione di questo tran-tran, possa attirare tutta la nostra attenzione.
E così è successo ieri. Al rientro dal "bagnetto" del pomeriggio, stavamo mollemente passando il tempo sdraiati leggendo un bel libro quando sentiamo "vociare" in banchina a pochi metri dalla nostra barca. Naturalmente, in men che non si dica, siamo "schizzati" fuori entrambi. Abbiamo visto il nostro vicino che, con aria sbalordita, diceva ad un nuovo arrivato: "ma non vorrai anche mettermi le mani addosso? - Bravo!... Ma bravo, oltre ad essere così aggressivo in modo ingiustificato, vuoi anche fare di peggio... Io non sono stato aggressivo con te e non ho mancato di educazione".
L'altro, alto e magro, deve essere rimasto colpito dall'abile mossa del mio vicino. La parola "aggressività" lanciata come accusa deve aver fatto centro. Si è reso conto, probabilmente, che tutti nel frattempo si erano fermati a guardare la scena... Ora si sentiva osservato.
Ed è in queste condizioni che "scatta" la gustosa scenetta. "OK! Hai ragione" - dice lo spilungone muovendosi un po' a scatti in modo disarticolato - "Va bene... Facciamo la pace... dammi un bacino allora" - Lascio immaginare la sorpresa di tutti i presenti. Una cosa così non s'era mai vista... E forse neanche immaginata. La curiosità di vedere come avrebbe reagito il mio vicino era palpabile nell'aria. Un silenzio irreale ha bloccato la scena per un interminabile secondo. Tutti avevamo la nostra attenzione concentrata sul viso del nostro vicino: una feroce lite sembrava inevitabile. Cosa mai può voler dire "bacino"?... E' una presa in giro, una provocazione?...
Poi, a sorpresa, sentiamo la risposta: " No, un bacino no... al massimo un abbraccio" -
Essere stati al gioco avrebbe spento la lite?... Come avrebbe reagito lo spilungone?...
Con sorpresa di tutti, questi risponde: " Eh no! Voglio litigare e non ti va bene; allora ti propongo un "bacino" e non ti va bene neanche questo... Allora sei tu che proprio ti ostini a scontrarti con me."
Ormai la cosa aveva preso una piega decisamente surreale. Non si percepiva più traccia di quell'aria minacciosa che spesso prelude ad una lite. Tutti eravamo attentissimi a cogliere ogni sfumatura di quello strano "improbabile" dialogo.
Nel frattempo, guidata dalle voci concitate, la moglie del vicino era uscita a sua volta dalla barca e si era portata sulla scena. Ed ecco ancora che il vicino rompe il silenzio:
"per me un abbraccio è il massimo. Se proprio vuoi un bacino, piuttosto, dallo a mia moglie." - " E no!... - dice lei - ...non se ne parla proprio! "
La situazione appariva bloccata, senza via d'uscita. Quando, a sorpresa, il mio vicino rapidamente si accosta allo spilungone e lo abbraccia.
Nessuno saprà mai se nell'abbraccio, guancia contro guancia, l'agognato "bacino" sia in effetti arrivato o no. Ad ogni buon conto, l'importante é che, tornata la calma in banchina, l'amore abbia trionfato.
Non si sa come sia nato l'alterco ne quali siano le cause. Certo é che devono essere state cause assolutamente banali e non interessanti ai fini del racconto.
Mia moglie dice che "quelli che vanno in barca" sono tutti un po' strani. Forse ha ragione. Certo strani così, come lo spilungone, per fortuna ne fanno pochi.
Contact
ilviaggiodeljulymail@gmail.com
- indietro -