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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).

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Cartolina di Natale 2018

Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.

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Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.

Marathokampos 2018

Navigation

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Il giorno 23 maggio 2018, come sempre alle prime luci dell'alba, usciamo dal marina di Chios per metterci in rotta verso Sud: andiamo a Marathocampos. Abbiamo scelto di partire immediatamente senza prendere "respiro" nonostante la visita di Chios, conclusa la sera prima, sia stata piuttosto faticosa.

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                          (immagine satellitare 1)

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Foto dai nostri itinerari

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La rotta seguita dal July, partito dall'isola di Chios, nel viaggio per Marathocampos (Samos).

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Senza dilungarmi sulle ragioni a sostegno di questa scelta, basterà dire che le previsioni annunciano un sensibile peggioramento del tempo con venti che diventeranno forti e soffieranno da Nord-Nord-Ovest. Teoria vuole che il July arrivi in tempo per mettersi a ridosso dell'isola di Samos prima che Eolo si “svegli” veramente. Ma in queste cose non si sa mai... Potrebbe anticipare ed il tratto di mare tra la stessa Samos ed Ikaria è di quelli che i marinai “rispettano”. Se è possibile, è sempre meglio starci “alla larga” quando il tempo è “arruffato”... E, da quelle parti, è spesso “arruffato”.

 

Nei nostri piani ci sono da visitare Ikaria e Fourni... Ma vogliamo andarci in sicurezza e senza faticare troppo. Non essendoci mai stati, non ci bastano i documenti di bordo e quel che abbiamo saputo dagli "amici" per sentirci sicuri di non trovare sorprese. Non ci piace l'idea di ficcarci la in mezzo in burrasca per andare a vedere esattamente come stanno le cose. La scelta di atterrare a Marathocampos invece, ci sembra funzionale... È una scelta tattica:

 

1- conosciamo il porticciolo (anzi, lo abbiamo proprio ispezionato) per esserci stati con la moto

 

2- è molto vicino a Fourni ed Ikaria ed è una base di partenza ideale per andarci

 

3- è stato realizzato recentemente, è ben dragato e perfettamente ridossato da questi venti

 

4- è dotato di tutti i requisiti auspicabili per una sosta anche lunga (se Eolo non dovesse calmarsi).

Contact

 

ilviaggiodeljulymail@gmail.com

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La prima parte del viaggio è proprio rilassante. Il vento è “dolce” e viene da una direzione favorevole. Il moto ondoso è proprio “poca cosa” e la barca si muove veloce con ottima stabilità. Il “comfort” a bordo è eccellente. La nostra speranza è che continui così fino all'arrivo... Poi potrà pure soffiare quanto vuole.

Quando ormai siamo a cinque miglia dallo stretto e la maggior parte del viaggio è alle spalle, vediamo qualcosa di diverso nella superficie del mare che non fatichiamo ad interpretare: vuol dire che sta cambiando il tempo e che un vento fresco ci raggiungerà presto dalla stessa direzione dalla quale arrivano le onde.

È tutto uno scrutare l'orizzonte guardando a Nord-Ovest per scoprire quel che succederà: è stupido farsi sorprendere con tutte le vele fuori se arrivasse “una botta”... Bisogna saper ridurre in tempo. Tuttavia è altrettanto stupido rallentare l'andatura e ritardare l'arrivo: proprio questo ritardo potrebbe dare ad Eolo l'opportunità di "castigarci".

In effetti, poco dopo, il vento aumenta... Ma non c'è alcuna "botta". L'aumento si presenta graduale e l'andatura si fa presto accorta. Mano a mano che ci addentriamo nel passaggio il mare cambia in peggio, ma il moto ondoso è favorevole e non ci frena... Anzi...

Prima di entrare nella zona protetta dall'isola, facciamo in tempo a vedere 24 Nodi di vento segnati dallo strumento... Viene quasi da poppa e noi filiamo sette nodi. Vuol dire che soffia a 30 Nodi e oltre. Ma, per fortuna, riusciamo a prendere velocemente il ridosso che, mano a mano che avanziamo, ci protegge sempre di più. Quando arriviamo, il porto è vuoto e l'acqua è quieta. Ridosso eccellente coi venti dei quadranti settentrionali.

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Arrivato a Marathocampos, il July trova il porto mezzo vuoto. Ci ormeggiamo all'inglese.

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La foto sopra mostra il July appena arrivato a Marathocampos. Le banchine sono semi-deserte e noi ormeggiamo di fianco dove preferiamo. Non "conosco" il posto... Voglio dire che non ci siamo mai stati prima in barca. Non so se il mare che si formerà a largo manderà o no un residuo d'onda fino a qui... I quel caso verrebbe da Sud e potrebbe renderci sgradevole la sosta. Così, prudentemente, scegliamo la banchina meglio protetta in quell'evenienza.

Ci accorgeremo presto che “la storia” è diversa. Con venti settentrionali siamo perfettamente ridossati dal mare (nessuna "maretta" da Sud). In compenso però, feroci raffiche di un vento catabatico piombano dalla montagna alle nostre spalle creando maretta e spingendo la barca con violenza contro il molo. Risolveremo il problema cambiando ormeggio: ci mettiamo nel lato sopravvento e tutto cambia. Le raffiche allontanano la barca dalla banchina neutralizzando ogni possibile effetto fastidioso e la maretta sopravvento semplicemente non si forma.

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Il July, qualche giorno dopo, nell'ormeggio sopravvento (notare l'acqua ferma sotto la barca).

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Come abbiamo visto, consideriamo la tappa di Marathocampos una sosta tattica. Voglio dire che conosciamo bene l'isola di Samos e siamo qui solo per aspettare una finestra meteo favorevole per visitare in sicurezza Ikaria e Fourni. Ma questo non ci impedisce di goderci il "soggiorno". Non si conosce mai proprio tutto... Andremo alla ricerca di “qualcosa di nuovo”. Troviamo dove affittare un'auto a prezzi ragionevoli e lo faremo così spesso da entrare in confidenza con la signorina che gestisce l'agenzia. Hanno un loro parco auto... I numeri sono piccoli ma lavorano con coscienza, dedizione e simpatia.

 

 


PLATANOS


Ci facciamo da sempre una domanda: dove producono i vini, buoni e famosi, dell'isola di Samos? Abbiamo visto spiagge e foreste andando in giro... Ma non ci siamo mai imbattuti in zone di coltivazione della vite.

Così, dopo qualche indagine, scopriamo che nella nostra “lista” manca il paesino di Platanos.

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Marathokampos, dove il July è ormeggiato, visto dall'alto (fotografato dal paesino di Platanos).

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Arriviamo in auto dopo aver percorso gli ultimi duecento metri in una stradina così stretta da passarci appena ed in salita così ripida da fare una certa impressione (ometto di riferire i commenti di Margherita). Il paese è piccolo e le sue case si raccolgono tutte intorno alla piazzetta centrale nella quale ci fermiamo. Ovviamente non esistevano le automobili quando lo hanno edificato. Un'antica fonte (foto sotto) fa bella mostra di sé proprio davanti a noi. Al suo fianco, un cartello ci spiega quanto segue.

"Platanos è uno dei villaggi più antichi di Samos. È situato appena sotto la cima (520m s.l.m.) della collina di Manios. Diversi sono i motivi che fanno di Platanos un luogo significativo dal punto di vista storico, così come notevole è la sua influenza ed il suo contributo all'agricoltura locale. Il villaggio si sviluppa intorno alla piazza centrale con i suoi platani (da cui il nome...) e la sua antica fonte del XVII secolo che faceva anche da "lavatoio" e che ancora oggi distribuisce acqua ai suoi abitanti.

Le sue chiese (quella dell'Assunzione dei secoli XVII-XVIII e di San Giorgio del 1870), l'edificio scolastico del XIX secolo, il monumento agli eroi della resistenza e diverse case dai tetti piatti coperti di terra rossa che sono caratteristiche del luogo testimoniano del suo passato recente e lontano.

Inoltre, come riferisce lo storico Joseph Georgirinis, negli anni 1476-1562, durante il periodo di "desertificazione" dell'isola ad opera dei turchi, gli abitanti di Platanos restarono al loro posto: ciò suggerisce che qui le persone sono le uniche "indigene" (risalenti almeno all'epoca bizantina) in tutta Samos.

Da tempo immemorabile gli abitanti coltivano la vite su un terreno terrazzato e producono il famoso "Moscato di Samos" (vino passito molto raffinato - click -). Il tradizionale "Festival del vino", tenuto con successo ogni anno durante il mese di Agosto, è un'usanza ben radicata tra gli abitanti del villaggio. Il culmine dei festeggiamenti si ha nel giorno 15 del mese, quando si celebra l'Assunzione di Maria (...alla quale è dedicata la chiesa del paese)".

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Album fotografico   - click -   "Platanos (Samos)"     - istruzioni -

Non c'è molto che valga la pena fotografare. Comunque, qualche foto è raccolta in un album che si può vedere con un click nella didascalia qui sopra.

La cosa più rilevante dal punto di vista turistico, a nostro giudizio, è una taverna molto nota posta al centro della piazzetta.  

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La taverna "Leon" nel paesino di Platanos.

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È vero, come dice Margherita, che io sono molto sensibile al fascino di un buon ristorante... Forse troppo. Ma è anche vero che spesso riusciamo a comunicare con la gente del posto proprio sfruttando il contatto che abbiamo con loro nei locali dove andiamo a mangiare. In questo caso poi, siamo venuti a pranzare da Leon diverse volte. Abbiamo avuto occasione di conoscere la famigliola (tre generazioni) e di fare “amicizia”... Se così si può dire. Ci hanno raccontato molte cose affascinanti. Una su tutte, ci hanno parlato della gente di qui e del loro rapporto con le antiche usanze... Soprattutto della coltivazione della vite e della cura enorme che occorre per produrre il “passito”. Sono stati così generosi che, quando abbiamo chiesto di acquistare il loro prodotto, visto che non ne hanno abbastanza per venderne, ce ne hanno regalato un'intera bottiglia (cosa avvenuta di nuovo, con nostro grande imbarazzo, una seconda volta).

 

Noi non dimentichiamo che la sosta a Ormos Marathocampou ("ormos" significa "porto" - il paesino di Marathocampos è a 2,5 Km di distanza sulla collina) ha solo lo scopo di attendere in sicurezza una finestra meteo favorevole per andare a Fourni o Ikaria. Qui sotto si vede bene, in una prospettiva 3D di Google Earth Pro, la posizione delle nostre prossime mete rispetto a dove ci troviamo al momento.

Elaborazione di un'immagine di Google Maps                                                                                                    (immagine satellitare 2)

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immagine 3D da Google Earth Pro - Le isole di Fourni e di Ikaria viste da Platanos (Samos).

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Ma il meteo continua a “pendere” sul brutto e la sosta si fa lunga. La vita scorre comunque piacevolmente: fare il bagno (anche se l'acqua è ancora freddina) è una delle attività preferite di Margherita (io preferisco soprassedere), fare delle belle passeggiate per le campagne qui intorno piace a entrambi e poi... Affittiamo l'auto spesso e ce ne andiamo in giro per l'isola.

Così facendo, scopriamo ancora posti nuovi da visitare. Uno di questi è il piccolo villaggio di Manolates (nell'entroterra).

 

 

 

MANOLATES


Manolates si trova nella parte interna dell'isola nella fascia a Nord di Samos. Noi, partendo da Marathocampos, dirigiamo per Karlovasi e da qui seguiamo la costa verso Est fino ad imboccare una stradina a destra all'altezza di Άγιος Κωνσταντίνος (Agios Constantinos), subito dopo il micro-porticciolo. La strada è quella tipica della montagna, ma ci si arriva senza problemi. Ci fermiamo a pochi metri dalle prime case del paese. Troviamo posto tra due auto parcheggiate tra le quali ci stiamo appena e, oltretutto, devo manovrare su una pendenza impossibile.

Ad ogni modo, sistemata l'auto, ci incamminiamo in salita e, subito dopo la curva, compare un bellissimo ampio parcheggio “tutto perfettamente in piano”. Beh!... Non sempre va bene. Una "vera faticaccia" inutile.

Il paesino è carino e, sebbene al momento si presenti senza turisti o quasi, si vede che in piena stagione dev'essere piuttosto “gettonato”.

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Album fotografico   - click -   "Manolates (Samos)"     - istruzioni -

Naturalmente, quando prendiamo l'auto in affitto, ce ne andiamo in giro anche a rivedere posti noti. Uno di questi, che non ci stanca mai, è Pythagorion. Passeggiare sui moli o prendere un aperitivo sui tavolini di uno dei bar sulla banchina, magari al tramonto, ci piace particolarmente. Frequentiamo anche molti altri posti a noi cari. Nella foto sotto, siamo andati a passeggiare a Kokkari, sulla costa Nord dell'isola. Su questa spiaggia, ci piacciono i colori e, quando il mare è “arruffato” dal vento (che è dominante e viene dal largo)... Ebbene, ci piacciono di più.

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A Kokkari (Samos), godiamo dei colori del mare "arruffato" che si frange sulla battigia.

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La nostra sosta si fa lunga. La speranza di un giorno di vento favorevole per attraversare lo stretto “malfamato” viene regolarmente messa a dura prova da raffiche potenti che si abbattono in porto dalle alture alle nostre spalle. Dei due è Margherita che spesso dice che è disposta a rinunciare al viaggio: “Possiamo sempre vederci Ikaria e Fourni l'anno prossimo”. Io ho più pazienza. In fondo si tratta solo di “carattere”: la vita a Ormos Marathocampos è molto piacevole e non ci manca nulla... Non c'è fretta.

Visto che la sosta è lunga, ci capita l'occasione di essere qui nel giorno della festa greca danzante organizzata su in paese per il patrono di una chiesa minore situata in alto in una scalinata che parte da una piazzetta a bordo strada (quella principale che attraversa l'abitato).

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Album fotografico   - click -   "Festa a Marathocampos"     - istruzioni -

La descrizione della festa greca di cui parliamo la affidiamo all'album fotografico al quale potrete accedere con un apposito click nella didascalia della foto sopra.

Quando ormai la nostra attesa si è fatta rilassata... Quasi distaccata... Ecco che le previsioni meteo annunciano una giornata bellissima per traversare in sicurezza. Ahimè, saranno soltanto poche ore di bel tempo... Da mattina a sera... Non di più.

Non ho nessuna voglia di passare prima per Fourni (la più vicina delle due mete che giace praticamente nella rotta per Ikaria): andremo diretti ad Ikaria. La ragione è semplice: dai documenti di bordo è chiaro come non esista a "Fourni paese" un ormeggio ridossato da ogni tempo e non mi va di trovarmi esposto al vento che riprenderà a soffiare rendendo quello scalo, a dir poco, per niente confortevole (... e men che meno ho voglia di restarmene in caletta se fossi costretto a cercarmi un ridosso).

Invece, sappiamo che ad Ikaria esiste un nuovo marina ben protetto nel quale trovare un “rifugio” stabile: faremo rotta per Ikaria.

Marathocampos è stata proprio una bella sosta. Ho scelto la foto che più delle altre rappresenta, secondo me, la sintesi visiva capace di descriverla a colpo d'occhio...

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Album fotografico   - click -   "Sosta a Marathocampos"     - istruzioni -

Anche in questo caso, un album fotografico raccoglie immagini prese qua e la nel corso della nostra permanenza a Marathocampos. Come al solito, vi si accede con un click nella didascalia della foto sopra. Lasciamo quindi il porticciolo di Marathocampos all'alba di un giorno che si annuncia bellissimo scivolando su un mare calmo e piatto come se ne vede di rado da queste parti. Ma per questo nuovo viaggio, rimandiamo la descrizione alla web-page successiva.