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La foto satellitare del tratto di mare chiamato "mare chiuso" ( a ridosso di Lefkada ).
Cartolina di Natale 2018
Il viaggio è stato bellissimo ed il vento, mano a mano che aumentava, non faceva che aiutarci ad andare più veloci. Il moto ondoso creato dal vento, come lo stesso vento, erano entrambi a favore. Le cose sono cambiate una volta arrivati nei pressi della lingua di sabbia che occorre circumnavigare per entrare nella darsena antistante il ponte levatoio. Infatti, se esaminiamo la foto satellitare riportata qui sotto, si vedono bene i bassi fondali con acqua trasparente che si incontrano avvicinandosi a terra. Inoltre, nella foto è stata evidenziata, da una linea tratteggiata, la zona di bassi fondali non navigabile che si incontra verso costa entrando.
Fine
Spiccare il volo verso la libertà e la conoscenza fa di ogni vita una vita degna d'essere vissuta.
Marbella e Nerja
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MARBELLA
Proprio carino l'alberghetto che abbiamo preso a Ronda... Decisamente piccolo... Ma accogliente, vicino al centro e dotato di un certo fascino. Comunque, è mattina, ancora presto, e siamo già in viaggio per Marbella. La strada è buona e la distanza poca (una sessantina di chilometri). Siamo contenti e rilassati: abbiamo la consapevolezza d'aver alle spalle un tour dell'Andalusia ben riuscito, nonostante fosse piuttosto serrato e pieno di pretese... Soprattutto se consideriamo che, essendo un “turismo fai da te”, le incognite da gestire al volo sono tutte potenziali contrattempi.
Elaborazione di un'immagine di Google Maps (immagine satellitare 1)
Foto dai nostri itinerari
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Percorso stradale da Ronda a Marbella, in provincia di Malaga.
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A Marbella abbiamo prenotato un Hotel dotato di “parking” riservato. Vogliamo prenderci un paio di giorni di vacanza: dolce far niente, bei posti e qualche “concessione” extra nei localini che si affacciano sulla passeggiata a mare... Poter andare e venire dall'albergo senza la preoccupazione di dove parcheggiare è fondamentale.
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stemma della città di Marbella
Quando arriviamo, non tutto va come nelle previsioni... Per trovare l'albergo, come al solito, ho programmato il navigatore satellitare fino a destinazione. Usciti dall'autostrada, in poco tempo siamo sul posto... Ma c'è un problema.
Il problema è che ad un centinaio di metri dalla nostra destinazione la via diventa divieto di transito e siamo costretti a girare a destra. Ovviamente la mappa non è aggiornata.
Marbella non è una città nata su un “castrum” romano. Le sue vie sono contorte e i sensi unici ci mettono del loro per rendere tutto più difficile. Facciamo un paio di passaggi infruttuosi per le strade dei dintorni prima di capire come fare a raggiungere il cancello di ingresso con l'auto.
Infine, quando arriviamo non tratteniamo qualche “sbuffo” e qualche “accidente” mandato verso colui che ha “piazzato” un senso unico nel bel mezzo di una strada... Ma si puo?...
E non finisce qui.
Alla reception troviamo un tizio di cattivo umore che non riesce a far quadrare codici, numeri e informazioni per confermare la nostra prenotazione. Ci fa notare che comunque è troppo presto per il check-in e la camera ce la daranno dopo le 14:00'. Ci tiene sulla corda per una quindicina di minuti e poi, finalmente, riesce a sistemare tutto... O quasi.
Lasceremo l'auto nel parcheggio e i bagagli in deposito... Al nostro ritorno ci consegneranno le chiavi della stanza. Ma il check-in formale è fatto... Ed anche questa volta "i nostri eroi" si salvano.
Devo dire che mentre, durante la discussione, Margherita si sforzava di dire in italiano al "portiere" che a Milano sarebbe stato bollito vivo solo per l'atteggiamento, io mi sentivo tranquillo e rilassato. In qualche minuto, pensavo (come poi è avvenuto) che la cosa si sarebbe risolta. L'albergo ci piace e Marbella è li ad attenderci. Così, contenti del fatto che ogni cosa si sia sistemata, partiamo a piedi in direzione della passeggiata a mare.
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Album fotografico - click - "Arrivo a Marbella" - istruzioni -
Marbella segna un distacco netto rispetto all'Andalusia che abbiamo visto fino a questo punto. Niente quartieri storici, nessuna mescolanza di epoche e culture, ovunque architetture libere di rispondere solo alle esigenze di estetica e di praticità: una citta nata per il turismo... Un turismo di discreta qualità. Costruzioni basse ovunque, niente palazzoni o addirittura grattacieli che in Spagna deturpano troppe città di mare. Ovunque garbo, buongusto e tanta atmosfera... Un'atmosfera gioiosa.
Così ce ne andiamo a “zonzo” a curiosare spingendoci fino al marina; ma presto ci accorgiamo che è già ora di pranzo. Abbiamo fatto un piano: mangeremo “tapas” in un localino sulla passeggiata, poi torneremo in albergo, prenderemo possesso della stanza, faremo una doccia e, presa di nuovo l'auto, andremo a visitare il porticciolo turistico di Banus.
La sosta per il pranzo la facciamo al "Mas que tapas" sul lungomare di Marbella.
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La sosta per il pranzo la facciamo al “Mas Que Tapas” sul lungomare di fronte alla spiaggia. Il nome indica che non vengono servite solo tapas... Ed, in effetti, sono davvero bravi. Hanno una lista di piatti di tutti i tipi (pesce compreso); li servono in miniporzioni a prezzi molto accessibili.
Ordiniamo cinque o sei piatti, soprattutto pesce... E mangiamo benissimo.
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Album fotografico - click - "Rientro in Hotel" - istruzioni -
Poi, ci facciamo due passi con calma dirigendo verso l'Hotel (album fotografico qui sopra). Percorriamo una strada alternativa... Almeno parzialmente. Ci addentriamo anche in vicoli e vicoletti poco frequentati. Lo facciamo senza fretta... Ci prendiamo proprio gusto a questa vacanza di tutto riposo. In realtà, dopo le giornate serrate per poter vedere tutto nella parte interna dell'Andalusia, adesso non abbiamo più scalette, programmi, obblighi e quant'altro... Solo relax.
Di solito, questo tipo di vacanza non è quel che vogliamo, preferiamo qualcosa di più impegnativo. Ma in questo momento, dopo il tour dei giorni scorsi... Va bene così.
Raggiungiamo l'hotel e, dopo esserci "rinfrescati" in camera, prendiamo l'auto per andare a Porto Banus... Sono solo pochi chilometri: una decina.
Elaborazione di un'immagine di Google Maps (immagine satellitare 2)
Percorso stradale da Marbella, in provincia di Malaga, a Porto Banus.
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Abbiamo già dato un'occhiata al Marina di Marbella: è un'idea fissa quando ci rechiamo in un posto che ha un porto che non conosciamo... Fare una ricognizione per raccogliere informazioni dirette nel caso volessimo entrarvi in barca. Ci rechiamo a porto Banus con lo stesso fine. Si tratta di un porticciolo nato a poca distanza da Marbella con l'intento di farne un “punto di riferimento” per il jet-set. L'idea seguita è quella di creare dal nulla una località riservata al lusso: ogni cosa viene pensata e realizzata esclusivamente per gente con grandi possibilità finanziarie... Dalle case ai negozi, dalle strade ai parcheggi (tutti a pagamento).
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Album fotografico - click - "Le Ferrari a Porto Banus" - istruzioni -
Le strade ed i palazzi al di fuori del marina sono evidentemente di grandi pretese... Ma il risultato complessivo è piuttosto mediocre. I prezzi sono proibitivi, ma la qualità generale, lo stile, il buongusto e persino il buonsenso sono tutte caratteristiche carenti se non assenti del tutto. Entrando nel marina, troviamo all'ormeggio solo pochi yacht di alto livello, la gran parte sono di valore medio o anche meno. Metà del porto poi è occupata da barche e barchette molto normali.
Tutto il lato a terra è banchinato ed è costituito da una sequenza di posti macchina allineati obliquamente fin quasi sul bordo. Dopo la fila di auto c'è una strada e negozi dappertutto. Per lo più si tratta di ristoranti, bar, abbigliamento e calzature. Molte auto di lusso passano e ripassano; i modelli decappottabili sono parecchi. Non ci mettiamo molto a renderci conto di qualcosa che stride: a dispetto del lusso ostentato, quasi tutte le persone sono “grezze”... Un fatto poi ci colpisce in modo particolare. Scorrendo l'album fotografico qui sopra, l'ultima foto mostra una bella donna a bordo di una Ferrari che fa manovra per uscire ed una persona intenta a fotografarla. Bene... In realtà, quando la “signora” è salita in auto, molti si sono avvicinati ed hanno cominciato a scattare delle foto (sopra se ne vede solo uno perché gli altri sono fuori campo). Ma non è tutto. La “tipa”, una volta salita in auto, ha impiegato un tempo infinito a far manovra per uscire e, quando lo ha fatto, ha percorso tutto il lungomare, ha fatto un giro passando alle spalle dei palazzi e si è ripresentata di nuovo sulla scena. Che dire?... Molte persone che ostentano vengono sicuramente dall'Europa dell'est. Altri, possono venire da chissà dove, ma fanno pensare a quei personaggi dei film di Holliwood sulla mafia negli Stati Uniti.
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Album fotografico - click - "La spiaggia di Porto Banus" - istruzioni -
Andiamo a recuperare la macchina che abbiamo parcheggiato a duecento metri alle spalle del porto. Ci siamo svagati ed abbiamo fatto anche una passeggiata... Ma non facciamo che dire tra noi che siamo fortunati ad essere a Marbella; non è solo meno cara di Porto Banus, ma è anche molto più bella e piacevole.
Così, rientriamo in albergo, ci rinfreschiamo in camera ed usciamo a piedi per la cena. Oggi abbiamo adocchiato un “localino” che si affaccia sul mare dove abbiamo intenzione di cenare. Noi abbiamo abitudini nordiche e ceniamo presto alla sera.
In questa stagione a quest'ora non è ancora buio ed arrivare prima dell'ora di punta ci sarà d'aiuto per trovare libero uno dei tavoli migliori con vista panoramica.
Ristorantino a Marbella: birra e patatine come aperitivo. Dopo, con calma, ordineremo la cena.
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In effetti, quando entriamo nel locale siamo i primi... Facciamo proprio i nordici... Alle sette e mezza di sera, in Spagna, è presto per mangiare. Ci serviranno alle otto. Nel frattempo ci scegliamo un tavolo (foto sopra) e ci prendiamo un aperitivo. Il posto è panoramico e la serata si annuncia stupenda... Ci godremo il tramonto bevendo birra gelata e “sgranocchiando” patatine.
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Album fotografico - click - "Marbella by night" - istruzioni -
Oggi è il secondo giorno a Marbella. Ieri sera, dopo cena, abbiamo passeggiato tra i vicoli e le piazzette del centro affascinati dall'atmosfera generale: un'atmosfera difficile da descrivere.
Diciamo che qui tutto “sa di Spagna”... La Spagna migliore. C'è un senso di “gioia di vivere” mai ostentato, anzi, diffuso con garbo. È stato molto bello.
Questa mattina, senza fretta, decidiamo di andare a vedere delle rovine di un'antica villa romana ad un paio di chilometri ad ovest dell'abitato. È tutta spiaggia da qui a Banus: staremo all'aperto senza nessuna pretesa... Solo relax.
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Album fotografico - click - "Secondo giorno a Marbella" - istruzioni -
Cerchiamo le rovine ma facciamo fatica a trovarle (vedi album fotografico sopra). Le indicazioni ufficiali (le abbiamo avute dall'ufficio locale del turismo) non sono sufficientemente accurate. Alla fine, girando a piedi nei vicoli a ridosso della spiaggia, le troviamo... Che delusione!... È tutto chiuso per riposo settimanale.
Ma ci accorgiamo subito che quel che c'è da vedere è in bella mostra anche attraverso le sbarre di protezione che fanno da recinto. Facciamo qualche foto e consideriamo la visita “effettuata”. Di resti romani ed antiche ville ne abbiamo viste molte...
Poi ritorniamo a passeggiare sulla strada che segue la costa a ridosso della spiaggia... È tutto molto ben tenuto. Sulla sabbia si vedono ancora i segni di un cingolato: allo spuntar dell'alba sicuramente dei mezzi meccanici sono venuti per la manutenzione e la pulizia. Arriviamo fino ad un passaggio costruito in legno e sospeso sopra un fiumiciattolo in mezzo a piante rigogliose di un verde intenso che contrasta col blu del mare e del cielo. Gabbiani ed altri uccelli volano a poca distanza e numerose anatre galleggiano sull'acqua sotto di noi che siamo, nel frattempo, saliti sul ponte.
Quando l'ora di pranzo si avvicina, ci viene un'idea: abbiamo visto un negozio che prepara piatti pronti destinati probabilmente ai turisti che qui hanno le seconde case e che, tornando dal mare, si lasciano tentare... Sembrano proprio bravi... C'è solo l'imbarazzo della scelta... Ci compriamo quel che vogliamo e ce ne andiamo in camera. Ottima scelta. Dopo tanti giorni "fuori casa" cominciamo a pensare che forse sarà bello anche rientrare...
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Album fotografico - click - "Ultime ore a Marbella" - istruzioni -
Nel dopopranzo, dopo una sosta in hotel di qualche ora, decidiamo di uscire con l'obiettivo di andare a vedere i resti del castello, ridotto ad una "porzione" di mura e poco più, per poi farci un giro nella parte antica della città. Concordiamo entrambi sul fatto che questa tappa di puro riposo ci abbia fatto bene: ci sentiamo pimpanti e programmiamo già la giornata di domani. Nell'album fotografico sopra, qualche foto a ricordo di questo pomeriggio.
NERJA
Come al solito, al mattino di buonora siamo già in viaggio per Nerja. Tutto, o quasi, il percorso si fa in autostrada e passiamo alle spalle di Malaga della quale scorgiamo l'abitato che scorre in lontananza pochi metri sotto di noi. Siamo già stati a Malaga alcuni anni fa sbarcando da una nave da crociera...
Elaborazione di un'immagine di Google Maps (immagine satellitare 3)
Percorso stradale da Marbella, in provincia di Malaga, a Nerja.
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Faremo comunque un breve percorso: sono 118 chilometri sulla carta. Non andremo subito verso la cittadina. Nerja è famosa anche per “delle grotte” spettacolari che vanno assolutamente visitate. Per prima cosa, arriveremo proprio all'ingresso di queste, poco prima dell'orario di apertura, in modo da entrare col primo gruppo... Poter vedere l'interno delle grotte quando ancora non ci sono dentro delle persone sarà un privilegio.
Nei pressi della biglietteria per le grotte.
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Le Grotte di Nerja sono state scoperte da poco tempo: per l'esattezza nel 1959 ad opera di un gruppo di ragazzi provenienti dalla vicina Maro. In verità gli abitanti conoscevano da sempre l'esistenza di una "cavità" chiamata "la Mina del Cementerio". Ma nessuno prima si era calato dentro a sufficienza per scoprire quel che c'è. Al suo interno esistono, com'è immaginabile, numerosi antri e spazi circoscritti come "la Sala dei Fantasmi" dove furono trovati due scheletri umani. Ciò dimostra che in realtà si tratta di una "riscoperta" dopo che, ormai da generazioni, si erano perse le tracce per chissà quale sconvolgimento.
Il chiosco in "Plaza de los descubridores de la cueva de Nerja" (da una foto di Google Maps).
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Ad ogni modo, gli abitanti non tardarono a capire quanto questa scoperta potesse diventare importante per l'economia del "circondario". Naturalmente, l'accesso poco praticabile che aveva per secoli contribuito a mantenere celata la grotta, non era adatto ad uno sfruttamento turistico del sito. L'attuale accesso fu aperto con l'esplosivo una volta individuata una "galleria sotterranea", fra le tante, che fosse adatta allo scopo. Qualche disegno risalente al paleolitico, ritrovato nelle pareti interne, dimostra inoltre l'uso di questo "antro" fin dalla più remota antichità.
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Album fotografico - click - "Le grotte di Nerja" - istruzioni -
Usciamo dalle grotte con ancora un'aria di meraviglia negli occhi. Le foto, ancora una volta, si dimostrano impotenti nel trasmettere a chi guarda quale sia la percezione dell'ambiente vissuta sul posto. Credo che le dimensioni, ancora più delle meraviglie delle forme della natura, siano la causa principale di questo fenomeno: le foto non riescono a rendere le proporzioni. Ci si sente piccoli in spazi immensi ricavati nel sottosuolo dai fenomeni geologici. Ci si addentra per centinaia di metri con l'idea di potersi perdere in questo mondo che non ci appartiene.
Una volta fuori, raggiungiamo l'auto nel parcheggio di fronte e dirigiamo verso Nerja. Ormai è quasi mezzogiorno e pensiamo di andare a prendere la camera in hotel per poi mangiare qualcosa... Quindi, andremo a vedere Nerja facendo due passi a piedi.
Appena arrivati verso mezzogiorno, ci danno subito la camera.
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In effetti, oggi siamo fortunati: troviamo parcheggio proprio davanti all'albergo (non subito però, ma dopo un giro di perlustrazione) e ci danno la camera immediatamente anche se le regole vorrebbero che si aspettassero le ore quattordici per entrare. Appena fuori, dove abbiamo parcheggiato, siamo passati davanti ad un baretto che proprio ci ispira... Fanno delle tapas decisamente interessanti. Infatti mangiamo bene e paghiamo poco. Quindi, “con la coscienza a posto... Ed il “pancino” pure, andiamo a vedere subito questo famoso “balcone d'Europa”.
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Album fotografico - click - "il balcone d'Europa" - istruzioni -
Solo pochi minuti... Giusto due passi dopo il pranzo e siamo alle spalle della “Parroquia del Salvador”; il fronte della chiesa si erge a chiusura di un lato della Plaza Balcon d'Europa. Stando davanti alla chiesa, si vede bene l'edificio dove ha sede l'Ayuntamiento de Nerja. È un palazzo particolare anche perché la sua facciata “assume importanza” a causa di un arco, proprio al centro della costruzione, che porta a “Plaza de España”. Ovunque si posi l'occhio, gli spazi sono enormi e si vede subito, in fondo dalla parte opposta, aprirsi l'azzurro del cielo che lascia indovinare dove si distende il mare... Ed ecco che finalmente ci affacciamo alla ringhiera...
Affacciati al Balcone d'Europa.
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Beh!... Notevole!... Bello spettacolo. Noi giriamo parecchio e non sono molti i posti che presentano una terrazza sopraelevata dalla quale si possa godere uno scenario simile. Mi viene in mente Sciacca: ma in quel caso la costa è rettilinea e meno affascinante. Forse è meglio pensare a Taormina... Oppure al suo antico anfiteatro greco. Mah!... Forse è meglio non “scomodare” altre località e goderci semplicemente questa vista piuttosto rara.
Dopo aver mirato a sufficienza il lato Est della terrazza, andiamo fino in fondo per dare un'occhiatina anche al resto. Infine, decidiamo di addentrarci tra i vicoli turistici delle vie centrali piene di negozi e di gente “vacanziera”.
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Album fotografico - click - "A spasso per Nerja" - istruzioni -
Dopo aver percorso alcune stradine turistiche, decidiamo di andare a curiosare per vedere la costa dall'alto nella parte Est dell'abitato. Usciti dalla zona battuta, la gente improvvisamente sparisce e restiamo praticamente da soli. Intendiamoci: non siamo in qualche stradina di periferia... Piuttosto siamo in una zona piena di belle villette e piccole costruzioni per gente abbiente... Insomma, una zona residenziale. Non c'è gente che passeggia. Chi passa da qui lo fa per entrare o uscire dalle abitazioni. La strada costeggia il litorale dall'alto e, ogni tanto, uno squarcio interrompe la sequenza di case dandoci accesso ad una bella vista panoramica sopra spiagge molto meno popolate delle altre sotto il “balcone d'Europa”.
Passeggiando per Nerja, ci viene la voglia di fotografare uno dei tanti fiori intorno a noi.
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Proprio mentre siamo affacciati a guardare, un giovane cane, piuttosto carino, prende a seguirci da vicino. Fenomeno strano... Ma già visto. Ci fermiamo e lui si ferma con noi; riprendiamo a camminare e lui rimane al nostro fianco: ci ha adottati. Se ne andrà poi, alla fine, quando troveremo altra gente con un cane al guinzaglio. Abbandonati dal cagnino, rientriamo mollemente verso l'albergo. Usciremo ancora questa sera.
Oggi, nei nostri giri per Nerja, siamo passati davanti ad un locale la cui "locandina" annuncia una serata di Flamenco ad opera di due artisti molto conosciuti ed apprezzati... Di cui noi, ovviamente, non sappiamo nulla. Il locale ha il fascino delle cose originali... È piuttosto piccolo e sembra dedicato ad un pubblico ristretto. Sicuramente non è uno di quei locali dove la sera vengono portati i pullman dei turisti. Così, quando la sera, dopo cena, usciamo... Ci dirigiamo alla nostra "serata di Flamenco". Ci mancava !
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Album fotografico - click - "Flamenco a Nerja" - istruzioni -
Siamo da diversi mesi in Spagna e, per un motivo o per l'altro, non abbiamo mai visto uno spettacolo di Flamenco. Certo, le occasioni non ci sono mancate... Ma a frenarci è sempre la nostra consapevolezza che esiste una vera e propria “macchina del turismo” nella quale è molto facile cadere e rimanere fortemente delusi. Anche gli spettacoli di Flamenco non sfuggono a questa realtà. Questa sera abbiamo deciso di provare. Tutto ci fa pensare di poter evitare una delusione... Vedremo!
Breve video per ricordare lo spettacolo di Flamenco.
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Che dire? È stata una serata fantastica. Il locale, al suo interno, è raccolto intorno alla pista. Non esistono tavoli in seconda fila o più: c'è spazio solo per la prima fila. Tutto ci è apparso “incredibilmente” autentico, mosso da passione e dedizione per quest'arte. Non essendo competenti in materia, ce ne guardiamo dal fare paragoni o esprimere opinioni. Una cosa però è certa: ne siamo entusiasti... Ed è questo che conta.
Chiusa Nerja in bellezza, domani si parte per Cartagena. Lì ci sembrerà d'essere ormai a casa. Saremo a pochi chilometri dall'amata “barchetta”... Ma assisteremo ad un evento eccezionale: la rievocazione dello sbarco dei romani nella seconda guerra punica. Sarà una grande festa che durerà alcuni giorni... Chiuderemo questo tour in bellezza.